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Oro e azzurro

CAPRIS GIUSTINOPOLI  Aldo Cherini – Autoedizione 1992 Recupero da Ventura 28-09-2001 La Gorgona e il Sole, stemmi di Capodistria con pari valore rappresentativo, sono d'oro in campo azzurro e anche la bandiera municipale porta gli stessi colori: ecco perché "Oro e Colori che una schiera infinita di cittadini ha tenuto alti nel corso della storia patria e della vita municipale. Fare il nome di quanti sono emersi ben meritando della città non è impresa facile, né facile è fissare date giuste e punti di riferimento sicuri per le tantissime opere di pensiero e d'azione, per l'impegno professato nei campi più disparati della letteratura e delle arti, della religione e della politica, della scuola e delle scienze, della produzione e dell'econo- mia, dello sport e della socialità in un intreccio che da epoca immemorabile fino ai giorni nostri viene a formare, nel grande e nel piccolo, una ghirlanda fiorita senza pari. In una simile rassegna non possono mancare le lacune, specialmente per quanto riguarda il cru- ciale periodo 1940 - 1945 per il quale mancano tutt'ora dati completi e sicuri. Non è possibile scrivere sia pure in breve di tutto e di tutti, perciò s'intende dare al- meno un'indicazione di massima presentando un quadro che anche così trova pochi riscon- tri. Non tuttele persone citate sono nate qui, ma per lunga permanenza e fervore d'im- pegni sono da considerarsi di Capodistria a tutti gli effetti come esse stesse hanno amato Altri hanno avuto permanenze temporanee ma tali da lasciare una traccia indelebile come Mario Ranieri Cossar, Antonio Alisi, Luigi Parentin, Giovanni Quarantotti e Pier Antonio Quarantotti Gambini, padre e figlio, che entrambi hanno scelto per il sonno eter- no l'ombra dei cipressi di San Canziano. Bisogna ricordare anche due inglesi, che qui hanno soggiornato e operato, Richard Hugues (1927 – 28) e Leonard Smith (1928 – 1940). Tutti italiani di ceppo veneto per nascita, per educazione, per cultura o semplice- mente per convinzione e consuetudine di vita, anche se taluni — ma sono pochissimi — hanno disatteso i comuni sentimenti e intenti dando credito alle sorde correnti politiche distruttive di un ambiente che non si riconosce più. Sono gli ultimi che il Tribunale della Storia chiamerà, o prima o poi, a testimoniare a carico di coloro che hanno contribuito ad affossare la nostra Capodistria che è stata mae- stra insuperata di civiltà. Gennaio 1992 L'inevitabile trascorrere del tempo ha provocato, in un clima socio-politico raramente tranquillo, un grande mutamento anche nel quadro in cui è esistito ed ha operato il più for- te, cosciente e preparato gruppo di concittadini (Fameia Capodistriana), quello che, come accaduto a tutti i profughi, tutto hanno perduto ma che hanno conservato inalterati i valori Si sono verificati molti vuoti destinati a rimanere tali per sempre (dal 1945 in poi po- tremmo fare oltre un centinaio di nomi di benemeriti). Si è conseguentemente aperto dello spazio che taluni hanno inteso recentemente occupare vantando preparazione e capacità ben scarse o inesistenti, con sentimenti comunque obnubilati e guastati da infiltrazioni po- Si può ben affermare, a questo punto, che sta finendo così un lunghissimo e irripetibi- le ciclo storico, quello che ha conferito alla nostra terra pieno e comprovato lustro. A.C. Marzo 2009 Elio Iº sec. d.C., inizia l'evangelizzazione, beatificato, è il secondo patrono della città.
Terenzio
Sec.IV d.C., ricco commerciante attivo in mare e in terra, acquista i corpi dei santi Fermo e Rustico, che poi passano a Trieste.
Muore intorno al 546, protovescovo nel 520 e santo patrono. Il corpo viene predato dai genovesi nel 1380 e restituito nel 1422.
Patriarca di Grado nel 675, vescovo di Aquileia nel 679.
Patriarca di Grado tra il 668 e il 673.
897, di Provè, vescovo di Torcello.
Georgius de Justinopoli
Diacono e notaio, esperto in scritture diplomatiche, estensore nel 932 d.C. del patto con Venezia.
1141, arciprete a Zara.
Vescovo dal 1220 al 1245, beatificato, si occupa della divulgazione della religione anche nel territorio consacrando diverse chiese. Muore nel 1230.
Gavardo I Gavardo
Capitano generale della cavalleria di Volchero, Patriarca di Aquileia, nel 1210. Rice- ve in dono il castello di S.Pietro detto Carcauze.
1248, vescovo di Cittanova.
1210?-1280, teologo e giurista dell' Ordine dei Francescani, canonista, autore della Summa detta Monaldina o Aurea, ministro provinciale dell' Ordine per la Dalmazia tra il 1240 e il 1260, beatificato.
Canonico di Aquileia, vescovo di Cittanova tra il 1257 e il 1269.
Intermediario nella pace tra il Patriarca di Aquileia e il conte di Gorizia (1269) Varnerio de Gilago (Gillaco)
Podestà di Parenzo nel 1250, di Pirano nel 1251-53, di Montona nel 1257-58.
Verzo Verzi
Preside di Capodistria in rappresentanza del Patriarca di Aquileia nel 1254.
Giannino di Marco
1278, capeggia la resistenza di Capodistria all'espansione veneziana.
1322, vescovo di Veglia Nicolò da Capodistria
1364, segretario e cancelliere di Francesco il Vecchio da Carrara.
Gavardo II Gavardo
1366, sopracomito, si distingue alla presa di Candia alzando per primo la bandiera di San Marco sui bastioni della città e viene aggregato alla cittadinanza veneta.
È compagno di Gavardo II Gavardo alla presa di Candia (1366).
Capitano di cavalleria a Treviso nel 1368.
Arma, a proprie spese, una galera nella guerra di Chioggia (1369).
Santo de Pellegrini
Capitano di Udine nel 1384, giureconsulto, è vicario generale in temporalibus di tre patriarchi di Aquileia. Muore per incidente nel 1386.
Nicoletto d'Alessio (anche Nicolò da Capodistria)
1320-1393, notaio in patria, proscritto da Venezia nel 1348, dal 1360 cancelliere e protonotaro dei da Carrara in Padova, letterato, amico di Francesco Petrarca.
1382, vicedomino in temporalibus poi vicedomino generale del Patriarca d' Aquileia.
Daniele di Bernardo dal Pozzo
1402-04, alchimista e verseggiatore, il primo ad usare la lingua volgare in un poemet- to sulla pietra filosofale.
Bernardo da Tarvisio
Pittore abitante in Capodistria nel 1411 Geremia Pola
Muore nel 1425. Vescovo di Capodistria nel 1420, si adopera per la restituzione delle spoglie di San Nazario asportate dai genovesi.
Francesco de Franceschi
1424, vescovo di Pola Zenone de Gallis
1424, capitano delle milizie pedestri di Francesco Maria Visconti.
Domenico de Loschi
1426, vescovo di Veglia.
Giovanni de Albertis
1430, medico fisico in Padova, rettore degli artisti nello Studio, morto nel 1488. La- scia, ora nella Biblioteca Palatina di Vienna, due codici di sue indagini sulla peste.
Bon Vittore (Omobon)
1447, cancelliere grande del capitano generale Michieli, poi nunzio della Serenissima in Milano. Serve militarmente e viene ricompensato con i feudi di Carcase e di S.Pietro Nazario da Giustinopoli
Miniatore di incunaboli attivo intorno alla metà del 1400.
Tipografo, intuisce la possibilità della stampa delle note musicali, che il montonese Andrea Antico realizza più tardi.
Bartholomeus Justinopolitanus, esercita l'arte tipografica a Venezia nel 1498.
Conestabile di Ravenna e capitano di fanteria a Pisa. Muore in Levante nel 1496 col- pito da una freccia turca.
1497, professore interprete delle istituzioni civili nello Studio di Padova.
Arciprete a Verona tra il 1497 e il 1499.
Domenico da Capodistria
Noto a partire dal 1425, architetto attivo nel Lazio, autore del Tempietto di Vicovaro commissionato da Francesco degli Orsini intorno al 1450, stimato dal Filarete che lo pro- pone per il castello Sforzesco di Milano, ma muore nel 1460.
Simone Carli
1430, è al servizio del re di Francia.
Nazario da Giustinopoli
Miniatore attivo nella prima metà del 1400, firma l'antifonario conservato in Duomo Pier Paolo Vergerio il Vecchio
1370-1444, precettore dei da Carrara a Padova, canonico della chiesa metropolita di Ravenna, scrutatore dei voti al concilio di Costanza (1414-18), segretario pontificio al ser- vizio di Innocenzo VII e Gregorio XII, al servizio dell' imperatore Sigismondo in Budua, umanista con vasto seguito, pedagogo, autore del primo trattato sistematico in materia (1398), ha coscienza dell' Italia come nazione (1391). Muore a Budapest.
Tiso Lugnani
1454, conestabile del Gattamelata, capitana 50 nobili alla guardia di Verona.
Francesco da Capodistria (Elio)
1459, arcivescovo di Epidauro.
1457, architetto.
Bono Guerci (Verzi)
1457, con i congiunti Vittorino e Nicolò, viene creato da Federico III conte del Palaz- zo Lateranense e del Sacro Romano Impero. La dignità non viene riconosciuta dalla Repub- blica Veneta che conferisce alla famiglia il titolo comitale solo nel 1700.
1460, capitano di 100 uomini nella guerra di Padova, conestabile a Sebenico, capitano delle fanterie veneziane a Zara, Nona e Ostrovizza.
1461, capitano veneziano a Rimini e a Ravenna.
1461, capitano della fanteria a Rimini e Ravenna.
Santo I Gavardo
Nel 1411, capitano della cavalleria di Ladislao re di Napoli, sfida e vince in duello Rosseto da Capua che ha offeso gli Istriani.
Santo II Gavardo
Capitano della cavalleria veneziana salva le sorti della battaglia di Cerreto contro i Milanesi di Alessandro Sforza (1452), governatore di Brescia.
Santo III Gavardo
1463. Combatte in Istria al servizio di Venezia, capo degli armati di terra e di mare, premiato con il feudo di Castelnuovo.
Famiglia tre di pittori attivi in Istria dal 1457. Uno di essi si firma, 1471, Cleriginus de Justinopoli. Un'opera di Cleriginus Justinopolitanus è conservata a Colonia in Germania.
Nato a Feltre, è medico condotto in Capodistria nel 1464 e nel 1478. Sperimenta la stampa a caratteri mobili aiutato da Sardo Brati e Francesco Grisoni.
Piero de Chavodistria
1474, pittore della famiglia dei Clerigini. Firma una serie di tavole a Isola nel 1480.
Bartolomeo Sbardilini Costa
1435-1479, architetto detto Bartolomeo delle Cisterne. Stipendiato ad Udine nel 1429. Lavora alla Torre di Venzone (1440) e alla chiesa della stessa località. Dirige i lavori del Palazzo Pubblico (1448-54) e del campanile del Duomo. Duomo di Cividale (1457).
Giudice della ragione a Vicenza (1438), supremo magistrato civile in diverse città, membro di pubblici e privati consigli, parte attiva in affari di grande momento.
Apre a Venezia una delle prime tipografie del 1400.
Cristoforo Tornello di Novaria
1469, laureato a Padova, servita, prefetto dell' ordine per la provincia di Treviso, poi priore generale e infine vicario generale dell' ordine fino al 1485, anno della morte.
Cancelliere e vicedomino tra il 1492 e il 1500, verseggiatore latino e amico di Marin Sanudo che accompagna nel 1483 nel suo viaggi in Istria.
1498, arciprete di Verona.
1493, capitano generale della fanteria a Corfù. Conestabile a Ravenna e a Rimini.
1496, vince i Francesi a Pisa, conestabile a Ravenna (1472, castellano a Capodistria.
In viaggio verso Corfù, muore per una freccia turca ricevuta in faccia. Conte del Sacro Ro- mano Impero.
Nel 1463 è ambasciatore di Trieste presso il Doge, cavaliere e rettore dei legisti allo Studio di Padova (1472), giudice del maleficio a Vicenza (1482), poi a Ravenna, assessore in diverse città, vicario di Otranto dove muore. La sua descrizione di un viaggio per mare ad Otranto (1502) è uno dei primi testi in dialetto capodistriano.
Nel 1438 è giudice della ragione a Vicenza, supremo magistrato civile in diverse città, membro di pubblici e privati consigli, parte attiva in affari di grande momento.
1479, castellano di Castelnuovo sul Carso.
1493, medico fisico a Padova e professore nello Studio.
Gio Filippo Gavardo
1481, milita in Friuli e a Ferrara per la Repubblica Veneta assoldando a proprie spese 200 pedestri e 25 cavalli.
Rinaldo I Gavardo
1482, capitano collaterale del Colleoni, ambasciatore in Toscana e in Svizzera, segre- tario e nunzio per 25 anni.
Santo II Gavardo
Due volte sopracomito, si segnala a Marano e a Monfalcone. Sono sopracomiti anche i fratelli Gavardo II e Gavardo III.
1485, conestabile e capitano degli schiavi. È presente dalla parte veneziana nell'assedio di Ferrara del 1482.
Muore 1493, castellano, milita in Levante, creato conte palatino dall' imperatore Fe- derico (1478), capitano generale della fanteria in Corfù dove muore per ferite.
1501, professore nelle istituzioni civili nello Studio di Padova (rinuncia presto).
1503, eletto vescovo dal capitolo locale, non approvato da Papa Alessandro IV, è l' ultimo tentativo di nomina autonoma.
Gio Andrea Zarotti
Comanda un corpo capodistriano nella guerra di Venezia contro l'imperatore Massi- miliano (1508).
morto nel 1414, insegnante e uomo di lettere.
1509, si distingue nell' assedio di Castelnuovo e, nel 1515, in Friuli e a Ferrara.
1512-17, professore "nel terzo luogo della medicina teorica straordinaria" dello Stu- dio di Padova.
Girolamo de Franceschi
1514, vescovo di Corone in Morea.
Antonio I Zarotti
1511, sopracomito, arma una fusta a proprie spese in guardia del Golfo, muore a Can- dia nel 1539.
1511, capitano generale della fanteria e cavalleria in Istria, acquista alla Repubblica Veneta 8 località, castellano di Castelnuovo del Carso contro le incursioni dei Turchi, tito- lare di quattro ducali (1509-1511). Muore nel 1525.
Alessandro I Gavardo
1515, vicecollaterale in Padova, mandato in pubblico servizio a Ravenna per la rasse- gna delle genti d' armi, sostituisce temporaneamente il provveditore veneto.
1515, combatte nelle guerre del Friuli, a Ferrara e a Trieste, dove viene fatto prigio- niero, riscattato per interessamento del podestà e capitano di Capodistria.
Gavardo III Gavardo
1519, è in Istria con 200 uomini a proprie spese, nel 1514 arma tre barche per blocca- re Marano, nel 1516 è a Monfalcone con truppa a proprie spese.
1503, maggiordomo supremo e intimo consigliere del voivoda di Valacchia e Transil- vania, oratore presso la Porta Ottomana. Datmano di cavalleria del principe di Moldavia.
1520, canonico di Angria in Ungheria, vicario del vescovo e amministratore generale, in relazione con la repubblica veneta. Gode della stima dell'imperatore Ferdinando I Muore nel 1520, servita, maestro di teologia, beatificato.
1521, professore nella seconda scuola dell' arte notarile nello Studio di Padova, cede il posto a Pier Paolo Vergerio il Giovane.
1521-1538, pittore provinciale ma non privo di valore, parente del grande Vettor.
Chiede l'aggregazione nel 1540 (dando vita al ramo capodistriano degli Scarpazza estintosi nel 1817), ancora in vita nel 1560.
1522, professore del codice nello Studio di Padova, poi professore nella "cattedra dei 3 libri" del codice Gregoriano-Ermogeniano di Teodosio.
Vittore Bon
Nunzio della Repubblica di Venezia presso il duca di Milano.
1530, castellano di Benevento, muore a Roma.
1530, capitano di 100 armati all' assedio di Padova e Treviso sotto il capitano genera- le d' Alviano, muore col grado di capitano generale al servizio di Francesco Maria il Vec- chio duca d' Urbino.
1541, due volte sopracomito all' impresa di Marano contribuendo alla presa della for- Giureconsulto, attivo nella prima metà del 1500 (1538), esiste di lui una rarissima 1556, tiene nello Studio di Padova la cattedra di logica seconda.
Muore nel 1551, mantellata dell' ordine dei Servi di Maria, beatificata.
Ambasciatore presso il doge Francesco Donato, serve in Ungheria nel 1520 e poi è segretario di papa Clemente VII. Muore nel 1550.
1539, sopracomito contro i Turchi, muore a Corfù.
Gio Batta Vergerio
Muore nel 1548, è vescovo di Pola dal 1532 al 1546.
1491-1532, letterato, cavaliere di Malta, segretario di Papa Clemente VII.
Professore nello Studio di Padova nel 1536, nel 1548 gli viene affidata la cattedra di "logica seconda".
Andrea Divo
Attivo tra il 1537 e il 1554, letterato, pubblica una traduzione dell' "Iliade" e dell' "Odissea" dal greco in latino, con edizioni in Francia e Svizzera.
1538, si fa notare come buon oratore. Nel 1497 è interprete delle istituzioni civili presso lo Studio di Padova.
1510-1549, buon oratore.
1550, dottore nei sacri canoni, inizia la carriera Roma e si riduce in patria per ragioni di salute. Commissario per l' eretica pravità nella controversia col vescovo Vergerio (1549).
Muore nel 1540, celebre medico, lascia opere tra le quali due trattati sulla peste con- servati fra i codici della Biblioteca Palatina di Vienna.
1540, poliglotta, cavaliere presso la corte reale di Francia.
Al servizio del duca del Würtenberg, fornisce a Sebastiano Munsterio la descrizione di Capodistria per la sua "Cosmographia Universalis" (1550).
Muore nel 1551, giurisperito, notaio e nunzio in Venezia tra il 1526 e il 1533, inviato a Trento in pubblica commissione, tratta con gli Austriaci sulla libertà di transito commer- ciale, inizia la magistratura dei provveditori ai confini per l' Istria, nel 1548 è vicario in Crema, nel 1550 in Feltre dove è incaricato di compilare lo statuto cittadino, viaggia a Ro- ma, a Vienna, in Germania.
Muore nel 1554, piranese di nascita (1485), viene iscritto nel registro della nobiltà di Capodistria nel 1524, umanista.
1554, inviato come uditore al concilio di Trento dalla Repubblica Veneta, provvedito- re ai confini.
Minore conventuale, nel 1550 vescovo di Zante e Cefalonia.
1532- 1582, nel 1566 viene creato da Papa Pio V vescovo di Pola, dove muore.
Francesco de Andreis
1540 c. - 1648, è nel 1574 vescovo di Scopje in Macedonia. Protonotaro di papa Gre- Marco Belli
1577-1630, celebre predicatore cappuccino, priore a Sacile, padre guardiano nei con- venti di Mantova, di Verona e di Trento, mandato in missione a Praga. Nel 1624 fonda il convento di Santa Marta, muore presso Verona.
È nel 1581 vescovo di Antivari, catturato dai turchi viene decapitato.
1477, viene creato Conte del Sacro Romano Impero insieme al fratello Beltrame.
Letterato, traduttore dal greco e latino (1546-1549), pubblico oratore a Trieste nel 1490-1566, vescovo di Cremona, letterato.
Letterato, accademico Olimpico di Padova, autore di opere a stampa (1585-1621).
Giovan Battista Gravisi
1570, è in servizio a Cipro.
Pittore, dipinge varie tele d' altare per la sua città e altre chiese dell' Istria tra il 1525 e il 1572. Presente in atti nel 1546 e 1563.
1559, filosofo, teologo e predicatore, minorita in Venezia.
Giureconsulto, autore di scritti in materia giuridico-amministrativa, 1564-1573.
Gian Domenico del Tacco
1571, sopracomito della galera capodistriana "Un lion con una mazza" prende parte alla battaglia di Lepanto, muore a Corfù per gli strapazzi incontrati.
Giulio Cesare Muzio
1571, è a Lepanto con Gian Domenico Tacco al quale subentra riportando in patria la galera capodistriana, cavaliere e conte palatino (1581).
1571, letterato ed erudito, pubblica a Brescia due componimenti in ottava rima.
Giovanni de Giovanni
1571, capitano in Famagosta, soffre prigionia turca, poi governatore di Candia.
Stampa a Venezia nel 1572 un volume di sonetti sopra la guerra contro i turchi.
Pier Paolo Vergerio il Giovane
1498-1565, figura emergente nel periodo culminante col concilio di Trento per il qua- le è addetto ai lavori preparatori. Laureato in diritto civile e canonico, attivo dal 1526, ab- braccia la carriera ecclesiastica nel 1532, segretario alla cifra in Vaticano. Papa Clemente VII lo manda nunzio alla corte di Vienna e a Praga. Nel 1536 viene fatto vescovo di Capo- distria, riformatore dei costumi tanto da attirarsi potenti inimicizie. Incriminato di apostasia nel 1538, non riesce a difendersi e lascia l'Italia nel 1549 rifugiandosi dapprina nei Grigio- ni, autore prolifico di pubblicazioni di contenuto religioso. Muore a Tubinga lasciando pro- fonda traccia.
Ricordato come architetto della chiesa maggiore di Isola (1547) Antonio Elio
1572, si distingue nella lotta contro il vescovo apostata Vergerio,, segretario dei papi Clemente VII, Paolo III e Paolo IV, vescovo di Pola nel 1548, patriarca di Gerusalemme 1558 e vescovo di Capodistria dove muore nel 1576.
Nato nel 1510, padre guardiano del convento di San Francesco, bandito da Capodi- stria nel 1549, processato a Venezia per luteranesimo nel 1557, abiura.
1582, canta la guerra di Cipro e Lepanto in un poemetto che dà alle stampe a Venezia.
Nipote le vescovo apostata, al servizio del Duca del Würtemberg.
Paolo Emilio Carrerio
1572, capitano in Avignone.
1573, sopracomito sulle galere contro i Turchi, muore nel 1588.
1496-1576, cortigiano, letterato propugnatore della lingua italiana, polemista, viag- giatore, al servizio del cardinale Grimani di Venezia, è alla corte dell' imperatore Massimi- liano, poi al servizio del conte Rangone in Francia, al servizio del duca Alfonso di Ferrara dove entra in dimestichezza con Tullia d'Aragona, passa ad Alfonso d' Avalos marchese del Vasto a Pescara (governatore di Milano per Carlo V), passa alla corte di Ferrante Gonzaga duca di Modena e Guastalla, del duca di Urbino Guidobaldo II, chiamato a Roma da papa Pio V, prende parte attiva nella controriforma a partire dal 1548.
Giovanni Nicolò Gravisi
1574, cavaliere del re di Francia, combatte i Turchi sul mare.
1575, letterato.
Francesco I Gavardo
1578, difende l' Istria dagli Uscocchi con 200 uomini levati a proprie spese, cattura il più molesto dei loro capi. Nel 1570 mantiene una mano di 25 cavalli.
1515-1596 medico reputato tra i primi della professione, pubblica un testo di medici- na, viene chiamato in Polonia dal cardinale Radziwill.
1580, letterato e poeta, figlio del medico.
1589, giureconsulto, letterato dell' accademia Palladia, autore di due noti dialoghi di Avvocato esercitante per speciale concessione in Venezia.
1581, arcivescovo di Antivari.
Rettore dei leggisti a Padova nel 1472.
Antonio II Zarotti
Serve in Levante col grado di sopracomito.
1585, cancelliere del capitano di Padova.
Rinaldo II Gavardo
1588, leva a proprie spese 25 cavalli e serve a Zara, viene poi nominato collaterale per l' Istria.
1590, medico e corrispondente del cardinale Radziwill in Polonia, con il congiunto mons. Antonio auditore dello stesso a Roma (1556-1586).
Antonio Fini
1595, insignito dell' ordine di cavaliere di San Marco dal doge Marino Grimani.
1589, letterato, omonimo di altro letterato del 1673.
Giovanni Nicolò Gravisi
1610, cavaliere della Repubblica Veneta e del re di Francia.
1614, medico letterato ed erudito, traduttore d' Ovidio, amico del Santorio che pub- blica postuma una sua opera.
1610-1670, medico letterato.
Cura le opere scritte dal trisavolo Francesco (da Pordenone) salvandole dalla disper- sione. Muore nel 1576.
1558-1614, è in Spagna, Portogallo, Prussia, Moscovia, Ungheria. Cavaliere del re di Polonia. Castellano di Brescia, muore assassinato dagli Uscocchi mentre è in viaggio in Dalmazia per passare in Levante.
Cura le opere scritte dal trisavolo Francesco (da Pordenone) salvandole dalla disper- 1614, segretario generale del capitano generale Antonio Barbaro a Candia, dove muo- Gio Francesco Fini
1615, difende il castello di Chersano, in Istria, che mantiene con 24 moschettieri ale- manni a sue spese per tre anni.
1619, dragomanno presso la Porta di Costantinopoli.
1619, dragomanno presso la Porta di Costantinopoli, cavaliere di S.Marco.
1561-1636, amico di Galileo, iniziatore della medicina sperimentale, medico del re di Polonia (1587), esercita anche in Ungheria e Croazia. Torna a Venezia nel 1599 dopo 14 anni, professore "in primo loco" nello Studio di Padova, priore del Collegio dei Medici Fi- sici, presidente del Collegio Veneto eretto nel 1616, principe dell'Accademia Palladia. Pub- blica diverse opere scientifiche, studia i problemi dell' alimentazione e assimilazione dei ci- bi e introduce l' uso del termometro clinico, di uno strumento per misurare le pulsazioni del polso, mette a punto un igrometro ed altri strumenti.
1645, capitano a La Canea durante la lunga e sanguinosa guerra di Candia, si sacrifica facendo saltare il forte di S.Teodoro che sta per essere preso dai Turchi.
Milita in giovanissima età nello stato di Milano, in Catalogna, e serve nell' armata na- vale del re di Spagna. Nel 1651 passa in Dalmazia al servizio della Repubblica Veneta, nel 1661 è soprintendente delle milizie e degli stipendiati delle Tre Isole del Levante e viene insignito del cavalierato di San Marco.
Antonio II Gavardo
Volontario in Dalmazia con due "camerate ventriere" a proprie spese. nel 1663 è go- vernatore del forte di Almissa , comanda il presidio di Brescia. Poi serve nuovamente in Dalmazia dove muore nel 1664.
Volontario in Dalmazia con due "camerate venturiere" arruolate a proprie spese suc- cedendo nel 1647 al fratello Rizzardo al governo di Almissa; serve a Cattaro al comando della compagnia ordinaria dei fanti italiani, poi a Perasto, Budua e Risano; passa alla custo- dia di Brescia, poi di nuovo in Dalmazia dove muore nel 1664.
Combatte contro i Turchi a Cattaro, Risano, Budua e Perasto con i figli Onofrio, Riz- zardo, Rinaldo e Annibale (1645-1669).
Francesco de Andreis
Muore in tardissima età nel 1648, vescovo di Scopie in Macedonia. Dona alla catte- drale di Capodistria ricchi corredi sacri.
1652, muore a Prahovaz in combattimento contro i Turchi.
1659, capitano dei "leggeri e ordinanze" di Raspo in Istria, castellano a Verona e poi governatore della nuova fortezza di Corfù.
Nel 1668-69 è governatore di Candia.
Nicolò Ambrogio Belli
Serve in Moravia.
Dragomanno grande presso il bailo alla Porta di Costantinopoli.
1671, dragomanno grande a Costantinopoli, è incaricato di trattative in Dalmazia. Se- gue i Turchi all' assedio di Vienna (1683), recupera oggetti sacri che dona alla chiesa di Ca- podistria e stende relazioni per la Repubblica Veneta. Alla fine della guerra in Transilvania, è presente col fratello Giacomo alle trattative di pace tra i Veneziani e i Turchi. Muore a Costantinopoli nel 1716.
Morto nel 1679, vescovo di Cittanova dal 1671.
Orazio Fini
1682, consultore in jure in secondo luogo della Repubblica Veneta, con conferimento della cittadinanza originale di Venezia.
Muore nel 1688, medico esercitante a Trieste, letterato e storico, autore di una mono- grafia sull'Istria in due volumi. Accademico Risorto.
Giulio Belli
1570-1650, letterato, accademico Palladio, traduttore, segretario del cardinale Dietri- chstein in Moravia (?), e del cardinale Gallo, viaggia in Polonia, Lituania e Germania. Muo- re a Parigi inviato dal re di Polonia.
1611, 1620, letterato, autore di un volumetto storico sull' Istria.
1611, epigrafista.
1611, epigrafista.
Pietro Pola
1545-1630, commediografo, principe dell' accademia Palladia, ambasciatore a Vene- zia nel 1618, cavaliere di San Marco.
Gio Batta Brati
Letterato attivo dal 1617 al 1629.
1620, letterato.
1620, letterato.
Ottoniello del Bello
1620, letterato.
Apre nel 1620 la tipografia, che è la prima in Istria.
1659-61, attivo nel campo della musica sacra e profana.
1632, attivo in Germania.
Giacomo del Tacco
1735, provveditore ai confini, creato conte dal doge Alvise Pisani, muore nel 1763.
1643, letterato.
Giovane di lingua a Costantinopoli nel 1677, dragomanno grande in Dalmazia, Co- stantinopoli e Ungheria. Autore di una cronologia turca, persiana e araba, studioso della musica orientale. Muore nel 1716.
1622 - 1678, professore di medicina teorica ordinaria negli studi di Pisa e Padova (1653-1665), medico autore di vari testi.
Giulio Cesare de Beatiano
Araldista, autore di trattato di araldica stampato a Venezia nel 1680.
Orazio Fini
1680, letterato e oratore.
Agostino De Carli
1690, insignito da Leopoldo I della mitria abbaziale di S.Andrea Apostolo di Bisztria.
Ottoniello de Belli
1569-1625, letterato, autore di versi e satire dell'ambiente studentesco di Padova.
1653, dragomanno alla Porta di Costantinopoli.
Giuseppe del Tacco
1695, combatte come "venturiere" alla Narenta, capitano della compagnia dei fanti i- taliani, colonnello nel 1693, toglie ai Turchi diverse piazze, governatore della piazza di Ku- ja, poi di Ciclut e di Knin.
1696, gastaldo sopra le 11 ville del Carso, capitano sopra le "squadre dei leggeri e or- dinanze" di Raspo in Istria.
1687, combatte a Segna, capitano sopra le undici ville del Carso.
Gian Rinaldo Carli
dal 1693, dragomanno in Dalmazia, Ungheria e alla Porta, autore di studi sulla lettera- tura e musica dei Turchi, traduttore della cronologia ottomana.
1708, consultore in jure "nel secondo luogo" della Repubblica Veneta.
1690, abate dell'Abbazia di S.Andrea di Bizstria in Slavonia col consenso di Leopol- do I°, dalla cattedra di Capodistria.
Fratello del dragomanno Bartolomeo, capitano, si segnala "nella combustione di Cor- fù" e muore nel 1715 su di una nave colpito da una palla di cannone.
1711, ufficiale alla Narenta, in servizio a Fiume e a Trieste, provveditore delle armi in Morea. Si distingue in patria in emergenze di sanità.
1717, dragomanno all' assedio di Corfù e alla presa di Butrinto, soffre crudele prigio- nia da parte dei Turchi, liberato per intervento della carità pubblica.
Governatore delle armi in patria (1664), "venturiere" in Dalmazia e a Candia, gover- natore della fortezza di Palma dove muore nel 1721.
1653, dragomanno alla Porta di Costantinopoli.
Giovanni de Manzini
1695-1788, ingegnere militare, serve in Dalmazia e in Levante tra il 1728 e il 1731.
Ridotto in patria per ragioni di salute, è attivo Accademico Risorto.
1686-1713, frate del convento di S.Anna, maestro di canto fermo.
1685-1713, padovano, agostiniano, vescovo benemerito anche per attività civili. Cura la trasformazione della vecchia basilica nel nuovo duomo e illustra la diocesi con un volu- me storico edito nell' anno 1700.
1643-1722, organista della cattedrale e compositore.
1701-1736, abate letterato di estesa cultura e librettista, emigra nel 1729 a Venezia e poi a Londra in cerca di fortuna per risanare le finanze familiari. A Londra è attivo presso il teatro dell'opera italiana, in rapporto con la Reale Società di Musica e conosce il principe di Galles. Un suo lavoro viene musicato da Haendel, un altro dal Porpora. Muore a Parigi sul- la via del ritorno.
1746, musicista, autore di una composizione a 6 voci per il principe elettore di Sasso- 1720-1812, erudito, letterato, agronomo, economista, pubblica 10 scritti ma ne lascia inediti una cinquantina. Ragazzo prodigio, cugino e compagno di Gian Rinaldo Carli, viene accolto nell'Accademia dei Risorti a 15 anni. Fondatore dell'Accademia degli Operosi, tie- ne carteggi e rapporti con elevati personaggi del suo tempo, aderisce a diverse Accademie di altre città. Viene chiamato dal Calafati a far parte dell'amministrazione italo-francese Muore nel 1746, sacerdote, librettista, autore di un divertimento musicale a 6 voci.
Muore nel 1747, segretario dei memoriali in Vaticano, maestro di camera di due am- basciatori veneti che ne favoriscono l' elezione ad abate di Asolo, vescovo onorifico di La Canea (Candia) e dal 1734 di Capodistria.
1670-1750, cultore di studi storici e d' antiquariato, letterato tra i primi, autore di più opere, accademico Operoso, è corrispondente di Apostolo Zeno.
1704-1767, compositure di musica a cappella.
1750-1768, traduttore di Voltaire, giovane promettente morto anzitempo.
Muore nel 1797, accademico Risorto (1747) e accademico di Colonia (1795), giurista consultore in Venezia.
1710-1770?, buon poeta e letterato, accademico Risorto.
1775, avvocato, scrittore erudito e polemico. Muore nel 1792.
1791, quartiermastro del re di Napoli.
Muore nel 1792, fratello di Francesco, poeta accademico Risorto.
1724-1779, serve nell' esercito austriaco e viene elevato da Maria Teresa al grado di generale maggiore. Si occupa di lettere antiche e scrive di strategia. È a Milano amico sin- cero di Gian Rinaldo Carli. Muore improvvisamente alla vigilia di una campagna militare in Europa Centrale.
Gian Rinaldo Carli
1720-1795, si distingue fin dalla prima età, giovanissimo accademico, poi principe dei Risorti. Studia legge a Padova distinguendosi in più discipline anche scientifiche fino all'insegnamento nella nuova cattedra di nautica e geografia presso lo Studio, preposto alla scuola di pratica marittima per capitani presso la Casa dell' Arsenale di Venezia (1744).
Passato nella Milano di Maria Teresa riceve l'incarico di presidente , presidente del consi- glio di Commercio e Industria, presidente del Magistrato Camerale (1764), poi Supremo Consiglio di Economia (1765), consigliere della Deputazione per la Direzione degli Studi del Ducato milanese, presidente del Regio Ducato Magistrale (1771), consigliere intimo di stato dell' imperatore Giuseppe II, amico del doge Marco Foscarini, fregiato dell'ordine ca- valleresco dei SS. Maurizio e Lazzaro dei Savoia, amico del violinista Giuseppe Tartini e del commediografo Carlo Goldoni. poligrafo di grande versatilità, storico, archeologo, drammaturgo, pedagogo, economista, illustratore della patria, tenta l' impianto di u- n' industria tessile a Cerè presso Capodistria. È uno dei primi italiani ad aver coscienza del- l' unità nazionale (1765) col concetto di nazione in un momento di imperante cosmopoliti- smo. Lascia due importanti epistolari, letterario e scientifico, e quasi tutta l'opera omnia in più volumi da lui stesso curati.
1726-1792, fratello di Gian Rinaldo, avvocato fiscale in Milano, presidente del- l' Ufficio di Polizia, consigliere aulico del Supremo Tribunale di Giustizia. Scrive sulle leg- gi matrimoniali e impedimenti dirimenti.
Fratello di Gian Rinaldo, al servizio del Duca del Würtemberg. Poi ufficiale della ma- rina veneta in Dalmazia (1792) e a Verona (1793).
1656-1746, attivissimo pittore di fama formatosi a Venezia e attivo a Roma dal 1678.
Esegue diversi lavori anche per Modena e Venezia, gode il favore dell' alto clero e decora certe parti della Cappella del Battistero in San Pietro. Sue opere si trovano anche a Praga, Dresda, Parigi, Pommersfelden, Budapest, Schleissheim, Vienna. Non poche sue opere si trovano anche all'estero 1669-1753, fratello di Francesco, pittore ritrattista attivo in Venezia e più a lungo a Roma, tanto da essere chiamato "il Romano". Muore a Venezia.
Francesco del Tacco
Consultore in jure della Repubblica Veneta nel 1770.
Nunzio permanente di Capodistria in Venezia dal 1789 al 1797.
1755, insegna presso l' Accademia di Nautica di Trieste, reputato teorico dell' arte na- 1720 ?-1793, giurisperito civile e criminale, letterato e poeta, riordina in un testo uni- co le leggi criminali della Repubblica Veneta, giudice nel criminale in Chiari (1762) e a Ve- rona (1764). Scrive una storia critica di Capodistria (1739). Muore a Venezia.
Nicolò de Belli
Dal 1777 ingegnere in Istria, si occupa della foresta demaniale di Montona, della i- drografia del Friuli, inventore della macchina detta "livella gallica". Pubblica tre opere tec- niche. Muore nel 1803.
Gian Stefano Carli
1726-1813, fratello di Gian Rinaldo, giovane di lingua alla Porta di Costantinopoli, cultore di storia antica, pubblica una tragedia e s' interessa di problemi pratici locali. So- vrintendente ai boschi dell'Istria (1763). Dopo la sommossa del 1797 si trasferisce a Paren- zo cui lega le sue sostanze.
Fratello di Gian Rinaldo, è al servizio del duca di Würtenberg. Ufficiale della marina veneta in Dalmazia nel 1792. È a Verona nel 1793.
Muore nel 1760, "venturiere", comandante della guardia del principe elettore di Sas- Agostino Carli Rubbi
1748-1825, figlio di Gian Rinaldo, poliglotta, storico, soprintendente dell'Archivio di Stato dei Frari a Venezia. Lascia manoscritta una storia di Capodistria in francese.
Paolo De Mori
Nasce nel 1750, intagliatore e doratore di arredi sacri, lascia firmato un fanò proces- 1735-1808, sacerdote, maestro del coro della cattedrale, compositore di salmi a due e 1769-1861, sacerdote, organista e compositore di una messa con mottetto Giacomo de Belli
Poeta e musicista.
1784-1858, sacerdote, professore di belle lettere ed eloquenza a Fiume, poi nel ginna- sio di Capodistria.
1752-1819, cartografo e geografo, autore di più carte dell'Istria e della Dalmazia, illu- strate con nitide vedute (1784, 1792, 1803, 1805). Nel 1806 pubblica una carta di tutta l'Italia in quattro fogli. È sua anche una mappa del padovano e del polesine. Muore a Vene- 1763-1806, sacerdote, canonico, dotto letterato e teologo, accademico Risorto.
Tenente colonnello. Muore nel 1807.
Veneziano, chiamato dal Calafati, apre la tipografia editrice del primo periodico i- 1745-1815, teologo, oratore e cultore della poesia, accademico Risorto.
Serve nell'esercito imperiale austriaco fino al grado di tenente colonnello. Muore nel 1813, verseggiatore di facile vena.
Lorenzo D' Este
1749-1816, erudito, poeta, rettore del seminario ecclesiastico, suddelegato per il culto durante il periodo italo-francese, accademico Risorto.
1745-1817, Arcade di Roma (Carippo Megalense), vive anche a Trieste dove pubblica uno studio sulla città, e a Vienna. Possidente, verseggiatore, corrispondente di Gerolamo Michele Benedictis (Benedetti)
Muore nel 1817, medico, filosofo e matematico, ultimo segretario dell' Accademia dei Giovanni de Manzini
Notaio, riveste dal 1784 al 1813 diverse cariche pubbliche, consultore, sindaco depu- tato, vicedomino, provveditore alla sanità e giudice ai danni dati, viceconservatore del- l' archivio notarile. È favorevole al protettorato austriaco ma secondo gli antichi statuti lo- cali per cui, soppressi questi nel 1816, si eclissa.
Antonio Maria Cargnati
Minorita, attivo nella seconda metà del 1700, raccoglitore di patrie memorie.
Elio Gravisi
Alla caduta della Repubblica Veneta nel 1797 viene nominato presidente del tribunale di seconda istanza con funzioni di dipartimento politico per l'Istria ex veneta.
1749-1817, canonico teologo, vicario generale in sede vescovile vacante, decano e parroco di Capodistria.
Muore in tarda età in Trieste, capo ingegnere provinciale sotto i governi veneziano, italo francese e austriaco, primo venerabile della loggia massonica dell' Ulivo del Levante (1806), fondatore di una loggia privata ad Oltra (1809), tenuto in sospetto, raccoglie e salva dalla dispersione le pietre sculte e letterate degli edifici in demolizione per vetustà.
Agostino de Bruti
1750-1821, si trasferisce a Milano nel 1809 perché nominato senatore del Regno na- poleonico d' Italia, muore a Venezia. Cavaliere dell'Ordine di Santo Stefano di Toscana.
Domenico Maria Pellegrini
1737-1820, frate dell' Ordine dei Predicatori, erudito, bibliotecario della Zeniana di Venezia, pubblica 13 opere morali a stampa e ne lascia molte altre inedite. Prolifico scritto- re di opere di religione.
Alessandrone de Gavardo
1732?-1818, accademico Risorto e Arcade (Assionico Idruntino), avvocato fiscale della Camera di Capodistria, capitano giudice a Sanvincenti, passa gli ultimi anni della vita a Venezia. Poeta faceto e epigrammista, autore di un poema eroicomico riguardante Gian Rinaldo Carli e la società capodistriana.
Barnaba Bruti del Cavalier
1749-1822 ?, personaggio dei più originali, a 18 anni è ufficiale del Reggimento di Corazze (corpo veneziano assai esclusivo), nel 1805 simpatizza con i Francesi e benché già avanzato in età assume il comando della Guardia Nazionale guidandola contro gli attacchi austro-inglesi del 1809. Podestà nel 1816, accoglie l' imperatore Francesco I, venuto in visi- ta l' anno dopo, in divisa di sopracomito della marina veneziana.
1765-1822, dalmata, sindaco deputato nel primo periodo austriaco, preside del primo governo provvisorio italo francese nel 1805, magistrato civile dell' Istria nel Regno d' Italia, prefetto del dipartimento napoleonico, creato barone , protesta contro la creazione delle province illiriche (1810) di cui resta tuttavia intendente. Innovatore, promuove notevoli la- vori pubblici come la Via Eugenia e la strada di circonvallazione. Rimane menomato nelle gambe a seguito dell' incendio scoppiato durante una festa nell' ambasciata austriaca di Pa- 1762-1830, figura eminente della casata, cura le attività economiche e imprenditoriali guadagnando il titolo comitale veneto. Stimato dal Calafati, nel 1806 viene nominato "mai- re" del cantone di Capodistria che regge con competenza fino al 1813, poi podestà fino al 1815 quando viene costretto a dimettersi per ragioni politiche. Il titolo nobiliare gli viene tuttavia riconosciuto da Francesco I nel 1826.
Francesco del Tacco
Consultore in jure della Repubblica Veneta nel 1770.
Verseggiatore di facile vena, nel 1813 dedica ad Angelo Calafati quattro sonetti. Ispi- ratore del dramma "Epulo" scritto da Camillo Federici.
1771-1835, laureato in filosofia e medicina, è membro dell' Arcadia di Roma col no- me di Gelindo Megario, autore di un' azione drammatica in onore del duca di Ragusa, una versione dell' "Histria" del Rapicio, una palinodia e molti versi di circostanza.
Andrea de Bratti
Muore nel 1835, religioso favorevole alle riforme napoleoniche, creato barone e ve- scovo di Forlì, di cui mantiene la cattedra sia pur contestato anche dopo la caduta di Napo- leone finché nel 1827 viene costretto da papa Leone XII a ritirarsi.
Gian Battista de Bratti
Fratello del precedente, piarista, tiene per qualche tempo la cattedra di lettere e storia alla Sapienza di Roma, poi professore nel Collegio di Capodistria, considerato uno dei promotori della sommossa filoveneziana del 1797.
Nicolò de Baseggio
Muore in tarda età nel 1831, ultimo sindaco della città alla caduta della Repubblica Veneta, fronteggia con abilità la sommossa del 1797 evitando spargimento di sangue.
Marc'Antonio de Borisi
1809-1886, ufficiale nell'esercito austriaco lascia il servizio nel 1841, nel 1848 è vo- lontario a Venezia, comandante del Corpo Franco Trevigiano, poi nel corpo dei Cacciatori del Sile e nella Legione Friulana, trascinatore e cospiratore mazziniano in Piemonte (1853).
Alessandro de Almerigotti
Cade nel 1849 a Marghera nella difesa di Venezia.
Padrone marittimo, armatore di barche con le quali esercita il cabotaggio in Adriatico, sfida più volte nel 1848-49 il blocco navale austriaco di Venezia e fornisce la città di viveri meritandosi l' encomio di Daniele Manin.
Capitano marittimo, intraprendente armatore col fratello Domenico di velieri d' altura, attivo nella prima metà del 1800, tiene una linea regolare tra Trieste e Alessandria d' Egitto.
Giuseppe de Lugnani
1793-1857, lealista in politica, storico, poligrafo, insegnante, direttore del- l' Accademia di Commercio e Nautica di Trieste, giornalista, direttore nel 1830-43 del- l' "Osservatore Triestino" (di osservanza governativa), librettista teatrale e autore di testi di cantate (1826-29), autore di alcune tragedie, bibliotecario della Civica di Trieste da lui po- tenziata, pone le basi dell' osservatorio astronomico.
1819-1897, parente del Combi, emigra nel 1866, entra nell' amministrazione statale e conclude la carriera come direttore dell' Ufficio del Bollo di Torino.
Scultore attivo a Firenze intorno al 1860-70, in consuetudine con Leonardo D'Andri.
Antonio de Madonizza
1806-1870, avvocato, inizia l'attività forense a Trieste dove fonda il peridico "La Fa- villa", torna a Capodistria nel 1845. Deputato alla costituente di Vienna del 1848-49, espo- nente di primo piano del partito liberal-nazionale in Istria, membro attivo del- l' amministrazione comunale, presidente di più organismi cittadini, amministratore delle fa- coltà Grisoni, fondatore dell' asilo di carità. Tra il 1862 e il 1865 fa molti viaggi all'estero.
Deputato dietale, organizza nel 1861 la manifestazione del «Nessuno», cura i problemi della scuola, muore a Parenzo in piena riunione.
Elio Nazario Stradi
1787-1875, sacerdote di schietti sentimenti italiani, preposito mitrato, decano capito- lare, oratore e soccorritore dei colpiti da epidemie di colera del 1836 e 1855,universalmente stimato. Studioso della classicità e della teologia, lascia cinque opere a stampa (1823-1840).
Francesco de Combi
1793-1871, padre di Carlo, avvocato, poeta e traduttore, facente funzioni podestà nel 1859 avanza una petizione per l' aggregazione dell' Istria al Lombardo Veneto, più volte podestà tra il 1845 e il 1866 viene destituito con tutto il consiglio comunale per aver pro- mosso pubbliche onoranze a Dante Alighieri. Traduttore di Virgilio e di Chateubriand, la- scia inediti interessanti.
Professore nel Ginnasio cittadino, illustra con Andrea Tomasich, in una serie di lette- re, il 1848 capodistriano, serve nella Guardia Nazionale, cerca di far aprire una tipografia, polemizza col Kandler che ha accolto ne l' "Istria" uno scritto favorevole agli slavi. Lascia un "Panlessico" ormai dimenticato.
1808-1890, canonico Apollonio, librettista, educatore, autore di libri di teologia e sto- ria ecclesiastica tradotti alcuni in francese e inglese, primo direttore del ginnasio comunale (1848), deputato dietale, presidente della Civica Commissione di Archeologia.
1842-1888, passa dall' Università di Graz a quella di Pisa, studioso di storia patria, condirettore dal 1883 del periodico "La Provincia", ristampa gli "Uomini distinti del- l' Istria" dello Stancovich, lascia 6 lavori editi e altri inediti. Usa lo pseudonimo Gian Filip- po Squinziani.
Domenico de Manzoni
1844-1891, cospiratore, studia a Padova e a Torino, educatore dei giovani all' amor di patria, per la quale sacrifica il proprio patrimonio, fallito il tentativo di Oberdan aiuta il suo compagno Ragosa a riparare in Italia. Giornalista, fonda e dirige in prprio dal 1874 al 1881 il periodico "L' Unione-Cronache capodistriane", vigilato costantemente dalla polizia e soggetto a perquisizioni e angherie, ad un certo momento si chiude in casa e non esce più.
Pubblica due racconti lunghi.
1810-1868, filantropo e letterato, s' interessa fin dal 1844 dei problemi delle saline (pubblicando nel 1856 un compendio storico-tecnico) e della salagione dei prodotti alimen- tari viaggiando in Lombardia e nel Vicentino. Lascia una tragedia e altri scritti.
Ingegnere ferroviario in Ungheria, prende parte ai moti del 1848 e viene fucilato dagli Austriaci presso Presburgo.
Figlio di Tito (passato dall' esercito austriaco in quello piemontese) e di Giovanna de Madonizza, nel 1855 esce dall' Accademia Militare col grado di sottotenente dei Bersaglieri e muore in battaglia a Solferino nel 1859.
1835-1867, ripara a Torino nel 1859, frequenta l' Accademia Militare di Modena u- scendone nel 1861 col rado di sottotenente, prende parte alla campagna contro il brigantag- gio, prende possesso dell' isola di Pantelleria in nome del Re d' Italia, combatte a Custoza.
Muore a Capodistria a seguito di una malattia contratta in servizio.
Carlo Combi
1827-1884, avvocato (laureato a Genova) inizia l'attività a Trieste e torna a Capodi- stria nel 1856. Figura centrale e guida dell' irredentismo istriano, membro del comitato se- greto nazionale, colpito da bando politico nel 1866 si ritira a Venezia, consigliere comunale e assessore. Addita nella «Porta Orientale» la via di invasione dell'Italia. Filantropo, profes- sore di diritto civile nell' Istituto Superiore di Economia e Commercio, giornalista e scritto- re dei più autorevoli e preparati, storico, lascia opere e tracce durature, punto di riferimento per le generazioni successive.
Carlo de Borisi
Muore a Milano nel 1885, attore e capocomico.
Antonio De Grassi
1825-1887, architetto, per molti anni attivo nel Siam, dove gode dell'amicizia del re che gli affida la reggia ed altri palazzi fino ad improvvisa espulsione per ragioni religiose.
Si ritira a Firenze dove muore. Molte le sue opere. Dal 1878 esiste a Bangkok uno studio di architettura Grassi. Ha tre fratelli, Giacomo (1850-1890) sepolto a Bangkok, Gioacchino, autore della tomba in stile siamese del cimitero di Capodistria 1838-1891, ripara in Piemonte nel 1859, si arruola nell' esercito, poi va in Sicilia con la spedizione Medici e combatte a Milazzo guadagnando, ferito, il grado di capitano, asse- gnato infine al Corpo dei Veterani a Napoli dove muore. Si occupa di studi storici e lascia un vocabolario militare.
1832-1897, titolare di un laboratorio di intarsio e ebanisteria molto noto, formatosi a Milano e Venezia, imprenditore, rappresentante comunale, perito giurato e animatore della Scuola Industriale, trasmette l' arte ai figli.
Nicolò de Madonizza
1811-1894, podestà nel 1850, si distingue nella crisi provocata nel 1885 da u- n' epidemia di colera, deputato provinciale, s' interessa della scuola e si deve a lui l' iter del- le pratiche per l' insegnamento in ginnasio nella sola lingua italiana. D' intesa col Combi fonda nel 1867 il periodico "La Provincia dell' Istria" che regge per molti anni.
1839-1901, emigrato nel 1859, si arruola nel reggimento Cavalleggeri Alessandria, combatte a Custoza nel 1866 negli Ussari Piacenza.
Pietro de Madonizza
1843-1910, laureato in matematica a Bologna e in ingegneria a Milano, volontario ga- ribaldino al Volturno, fonda la Società operaia di mutuo soccorso, contribuisce all' erezione di scuole anche nel contado e s' interessa di problemi agricoli. Podestà nel 1876-79.
Giorgio de Baseggio
Emigrato nel 1866, avvocato, consigliere comunale di Milano (1885), prevede nel 1891 l' invasione dell' Istria da parte degli slavi da combattere pertanto prima che gli Au- striaci, ai quali conviene appoggiarsi momentaneamente visto che da parte italiana non ci sono speranze. Muore nel 1907 e lascia alla biblioteca civica di Capodistria un notevole fondo di libri, stampe e documenti istriani.
1847-1905, garibaldino, combatte a Mentana e a Monterotondo, durante la guerra franco-prussiana è con Garibaldi a Digione professore di scienze naturali giornalista, inse- gna nella scuola tecnica di Genova, poi a Modena dove organizza il gabinetto scientifico, s' interessa di scuole serali e femminili, s' impiega anche nell' ufficio statistico del ministero dell' agricoltura e commercio.
Professore, emigrato, fa parte del comitato direttivo del Circolo Garibaldi per l' Italia Irredenta, fondato nel 1885, che pubblica il periodico "L' Eco dell' Alpe Giulia" 1836-1900, emigrato da studente nel 1859, autore di uno scritto sulla nazionalità degli Istriani, professore, preside a Monza, esponente della sezione di Milano del Circolo Gari- baldi per l' Italia Irredenta, attivo nei comitati dell' emigrazione giuliana, pubblicista.
Professore, volontario nell' esercito italiano, collaboratore de "L' Eco dell' Alpe Giu- lia" (1885-1895), perseguitato dallo stesso governo italiano con continui e ingiustificati tra- 1833-1866, professore di matematica nel patrio ginnasio, espatria, ufficiale nel- l' esercito italiano, giornalista a Firenze, cade a Custoza nella terza guerra del Risorgimento.
1772- 1841, premorto tragicamente l' unico figlio, filantropo assecondato dalla moglie contessa Marianna, lascia tutta la sua cospicua fortuna ad opere di carità, alla pia fondazio- ne da lui istituita e al Pio Istituto che porta il suo nome entrato in attività nel 1859.
Marianna Pola Grisoni
Muore nel 1858, insignita dell' onorificenza di Dama di palazzo dell' imperatrice e re- gina e dell' Ordine della Croce Stellata (onorificenze poi ritirate per i suoi sentimenti non in linea governativa), moglie del conte Francesco, istituisce nel 1842 un monte privato per aiutare i bisognosi e nel 1853 una fondazione intestata al suo nome che dispensa annual- mente un certo numero di "grazie dotali" in favore di fanciulle povere e meritevoli.
1835-1877, chimico, direttore della i.r. Scuola Reale Superiore Elisabettiana di Rove- reto, vicepresidente dell' i.r. Accademia di Scienze e Lettere, uditore ordinario al Politecni- co di Vienna. S' interessa della chimica delle sostanze alimentari (vedi una sua macchina per il caffè). Portato alle ricerche, lascia 6 pubblicazioni a stampa e 3 rimaste incompiute, fregiato di onorificenze accademiche.
Cristoforo del Bello
1818-1877, ricopre diverse cariche, podestà in patria dal 1870 al 1874, medico comu- nale, membro del consiglio sanitario provinciale, deputato dietale, presidente della Società Agraria Istriana.
Nicolò De Rin
1814-1871, avvocato, fa parte della Società dei Triestini fondata nel 1848, opera auto- revolmente in seno al consiglio comunale di Trieste a salvaguardia dei valori stori- co-nazionali dal 1848 al 1866, anno in cui è a Firenze col Combi e col Madonizza. Eletto podestà nel 1865, non ottiene il gradimento e la conferma governativa.
Nicolò de Baseggio
1826-1900, agronomo provetto, consigliere comunale, direttore del Civico Monte, consigliere del Consorzio Agrario Distrettuale.
1824-1894, pittore accademico, insegnante presso l' istituto magistrale, di sentimenti garibaldini, imprigionato nel 1859, illustra la città natale, i concittadini e la storia veneta.
Sue opere, oltre che a Capodistria, si trovano in Ungheria, Inghilterra e America, a Trieste, Budapest, Vienna e Padova oltre che in Istria. Lascia il «Giornale di un pittore» (1879).
Nicolò de Baseggio
1806-1896, giudice e avvocato, consigliere provinciale, conosciuto in Istria, in Friuli e in Lombardia (dove esercita il figlio avv. Giorgio), si occupa anche di archeologia e studi classici ma tenendosi estraneo al movimento irredentista.
Si estingue con lui, nella seconda metà del 1800, l'antico casato il cui nome viene le- gato ad un canonicato della cattedrale. La biblioteca privata di famiglia è considerata la maggiore della città.
1829-1892, avvocato, nel 1878 opera a Trieste, fautore di indirizzi liberali moderati, in contatto con Cavour, Garibaldi, Bixio, Ricasoli, Tommaseo, consigliere comunale, vice presidente della Camera degli avvocati, membro di diverse commissioni scolastiche e co- mitati di beneficenza.
Muore nel l892, veneziano di nascita, patriota (i figli Attilio e Umberto subiscono il carcere, i nipoti avv. Piero e Orseolo sono volontari nella grande guerra e nell' impresa di Fiume), apre una bottega di barbiere fucina di poesie satiriche e lascia un trattatello sul- l' arte tonsoria.
Francesco De Rin
1827?-1899, ingegnere edile, attivo nel partito liberale nazionale, membro del consi- glio comunale, direttore del Monte Grisoni, rileva in nitidi disegni il duomo e alcune palaz- zine ricuperando elementi architettonici veneti.
Cesare de Baseggio
Prende parte alla campagna coloniale in Eritrea nel 1885-1896, ferito ad Amba Cari- ma e decorato.
1820-1895, sacerdote a Trieste per molti anni vicario corale e cooperatore di S. Giu- sto ma escluso dal capitolo e dagli onori per ragioni politiche; torna nella città natale dove lascia studi di storia in gran parte inediti ed effemeridi. È uno dei promotori della Società Istriana di Archeologia e Storia Patria (1884). Si prodiga nelle epidemie di colera del 1855 Andrea de Bratti
1815-1896, fa parte della deputazione provinciale inviata a Vienna nel 1849 per sven- tare il tentativo di unione con la Carniola. Consigliere comunale, assume la dirigenza del comune dopo lo scioglimento decretato nel 1884 a seguito della commemorazione di Carlo Combi. Più volte presidente del Consorzio dei Sali e amministratore del Pio Istituto Griso- 1846-1933, professore di fisica del Ginnasio, patriota al centro di un clamoroso pro- cesso politico, espulso dall' Austria nel 1879. Padre di Ugo (v.), insegna poi a Macerata, de- corato di medaglia d' oro dall' Esposizione Nazionale di Torino per un suo apparato di fisica e un lavoro di chimica dei gas e dei liquidi.
Morto nel 1898, noto anche con lo pseudonimo Gedeone Pusterla, collaboratore del- l' avv. Antonio Madonizza, segretario comunale, cultore di studi storici e biografici, attivo nella seconda metà dell' Ottocento, compulsatore di carte d' archivio, pubblica diversi opu- Giovan Battista Padovan
1834-1904, il popolare "paron Tita", consigliere comunale liberale, uno dei promotori della Società Operaia di Mutuo Soccorso e della Società Cittadina di Navigazione a Vapo- re, ascoltato consigliere della gente marittima.
1834-1908, per 38 anni attivo nel patrio ginnasio, direttore dal 1871al 1900, autore di non pochi saggi di letteratura latina e greca, di filologia classica decorato di ordine cavalle- resco al merito, deputato dietale per diverse legislature, direttore scolastico del Pio Istituto Giovanni de Manzini
1838-1883, avvocato, socio della Società Geografica Italiana, poeta, si interessa dei problemi della scuola.
1839-1901, in gioventù, nel 1839, fa un viaggio in Crimea, nel 1959 frequenta la Scuola Militare di Cavalleria di Pinerolo, prende parte alla campagna del 1866, è in Cala- bria e Sicilia nella lotta contro il brigantaggio, decorato, passa in servizio presso il Ministe- ro della Guerra poi in quello delle Finanze, rimpatria nel 1898.
Eugenio Rota
Nato nel 1853, irredento e disertore dell' esercito austriaco all' epoca del- l' occupazione della Bosnia, fuoriuscito a Torino, contribuisce finanziariamente al Circolo Garibaldi per l' Italia Irredenta, benché ultrasessantenne volontario nell' esercito italiano, cade sul Podgora nel 1915.
1842-1903, professore di canto nel Conservatorio di Milano, compositore di opere li- riche e cantate, direttore dell' Istituto Filarmonico di Udine (1866-69), maestro di bel canto nel Teatro Municipale di Piacenza (1870-76). È sua la versione ritmica dal tedesco del " Vascello Fantasma" di Wagner. Sue opere sono state date nei teatri di Modena, Trieste, Roma, e Ricordi pubblica un suo trattato di armonia. Muore a Milano.
Muore nel 1904, uomo ingegnoso e di grande perseveranza, opera nel campo delle conserve ittiche aprendo uno stabilimento a Capodistria e altri a Grado e a Udine. Per di- verso tempo fa parte della rappresentanza comunale e del consiglio di amministrazione del- la società cittadina di navigazione a vapore, è membro di commissioni tecniche comunali e governative per questioni attinenti alla navigazione e alla pesca.
Nicolò Del Bello
1868-1907, notaio, giurista, raccoglitore di patrie memorie.
1850-1907, erudito bibliografo, sostenitore della prima serie di «Pagine Istriane».
1836-1907, piranese di nascita, preposito mitrato e parroco, illustratore della chiesa e della storia capodistriana, autore tra il 1896 e il 1900 di quattro studi.
Baritono, fatto studiare con una borsa di studio e diplomato al Conservatorio di Mila- no, ha la prima scrittura a Napoli nel 1910.
1829-1911, sacerdote friulano, insegna a Udine, Trieste e infine, a partire dal 1870, nel Ginnasio di Capodistria. Pubblica diversi studi di carattere religioso, filosofico e lettera- rio, poeta prolifico, canta tra l' altro in versi faceti gli aspetti della vita capodistriana.
1850-1907, professore di scienze nel Ginnasio Superiore, cultore di studi agricoli, prende parte attiva alla lotta contro la peronospora e pubblica a proprie spese un opuscolo illustrativo e di istruzioni per combattere il flagello, che distribuisce tra gli agricoltori. Vie- ne onorato dal Consorzio Agrario con una lapide.
1849-1913, studia a Padova e si laurea in ingegneria a Milano, dopo un lavoro in campo ferroviario torna a Capodistria dove fornisce la sua opera gratuitamente, esecutore di tutti i lavori comunali che ammodernano la città tra 1800 e 1900, l' acquedotto di Vergaluc- cio, le scuole di Santa Chiara, macello pubblico, rinnovo del Teatro Ristori, consulenza per la nuova illuminazione pubblica ad elettricità.
Buon organizzatore, fonda il corpo dei vigili del fuoco, è consigliere nella società di navigazione e presso la banca popolare, membro della giunta comunale e della deputazione ginnasiale e si cura anche della scuola professionale.
Tino de Gavardo
1891-1914, studente a Graz, amico e condiscepolo di Pio Riego Gambini, amato e colto poeta dialettale, pubblica nel 1912 la raccolta "Fora del semenà" ristampata nel 1939, 1950 e 1989; di sentimenti irredentisti, e di socialità umanitaria, anticonformista, opera nei due poli della poesia giocosa e della lirica accorata. Morto prematuramente quando la sua musa sta sbocciando promettente.
1824-1915, avvocato, patriota, verseggiatore, deputato alla Dieta del 1861, suggerisce con la conseguenza dello scioglimento la formula "nessuno" da inviare alla dieta imperiale.
Esula nel 1859 in previsione della guerra e si stabilisce a Genova, garibaldino, segue attentamente i giornali e interviene con lettere circostanziate e con forza quando rileva erro- ri o giudizi approssimativi facendo rilevare l' importanza della frontiera orientale.
1877-1926, costruttore navale è proto presso il cantiere D' Este, che porta al suo più alto sviluppo, passato poi alla S.A.T.I.M.A., vicecomandante del corpo dei vigili del fuoco, al cui addestramento provvede lui stesso, senza trascurare attività sociali e culturali.
1854-1927, avvocato esercitante a Napoli dove muore, pubblicista, dedito agli studi danteschi pubblicando un volume di ermeneutica nonché scritti letterari, di poesia e sociali, fautore del principio dell' unione di tutte le nazioni (1876-1915).
1890-1945, pittore e decoratore, insegnante nelle scuole libere di disegno e pittura da lui fondate e curate, attivo anche a Isola, uomo semplice, pacifico e cordiale collaboratore nei circoli canottieri "Libertas" e "Pullino", ucciso ferocemente dagli slavo-comunisti senza imputazione di colpe.
1866-1952, medico in Istria e poi medico comunale di Grado, capitano nel corpo sani- tario per "motu proprio" di Vittorio Emanuele III , al quale si era rivolto nel 1915 per essere arruolato, medico comunale a Pieris, poliglotta e con diversi interessi culturali. La figlia Giuseppina va sposa al comandante Luigi Rizzo, il più decorato della marina italiana, am- miraglio e Conte di Grado.
1861-1931, educatore, dal 1906 fondatore e organizzatore dei ricreatori comunali di Trieste, segretario e vicepresidente della Società Alpina delle Giulie (1886-1889), scrittore, pubblica tra il 1896 e il 1909 vari studi, internato durante la guerra.
Muore nel 1930, professore del Ginnasio, educatore, bibliotecario civico e studioso di storia patria, tra i fondatori e collaboratore di "Pagine Istriane", ordinatore dell' archivio sto- rico comunale, di cui pubblica l' indice con regesto dei documenti.
Pier Antonio Gambini
1845-1936, avvocato, entra, nel 1876, nel comitato segreto nazionale, assessore pro- vinciale, deputato liberale al parlamento di Vienna nel 1897, fautore del club parlamentare italiano, deputato dietale dal 1883 al 1902, podestà in patria, promotore di iniziative giorna- listiche quali il quindicinale "Patria" (1884-86)e "Era Nuova" (1901- 02), patriota d' idee Pio Riego Gambini
1893-1915, figlio di Pier Antonio, aperto ai problemi sociali, capo dei mazziniani i- striani, fondatore del Fascio Giovanile Istriano (1913) di indirizzo repubblicano, volontario nell' esercito italiano e autore nel 1915 di un appello alla gioventù istriana, cade sul Podgo- 1880-1916, capitano marittimo, fervente irredentista e uomo d' azione, ripara in Italia nel 1914 aiutando da Venezia i fuoriusciti che lasciano la sponda adriatica orientale. Come ufficiale pratico delle acque interessate dalle azioni di guerra, effettua numerose azioni fin- ché, a seguito dell' accidentale incaglio del sommergibile "Pullino" sullo scoglio Galiola al- l' ingresso del Quarnaro, viene catturato. Sottoposto a processo sommario con drammatico confronto con la madre che finge di non conoscerlo, viene condannato al capestro divenen- do il simbolo del patriottismo adriatico.
1894-1916, volontario irredento, si arruola nel 1915 nel corpo dei motonauti (i futuri MAS) ma passa presto in aviazione come osservatore. Viene abbattuto nel cielo di Punta Grossa proprio in vista di Capodistria.
1873-1915, fratello del musicista Alberto, entra in marina. Al comando del sommer- gibile "Jalea" in missione nel golfo di Trieste perisce con l' unità a seguito dell' urto contro una mina, in vista della città giuliana.
Eugenio Rota
Nato nel 1853,volontario, muore sul Podgora nel 1915.
Nato nel 1890, mazziniano, volontario, cade sul Sabotino nel 1915.
Nato nel 1895, volontario, cade sul Monte Corno nel 1916.
Andrea de Bratti
Nato nel 1888, volontario, ufficiale di cavalleria e aviatore osservatore, muore in un incidente aereo a Mirafiori nel 1916.
Nato nel 1893, volontario, cade sul Vodice nel 1917.
Fausto Filzi
Nato nel 1891, volontario, fratello di Fabio, cade sul Monte Zebio nel 1917.
Giorgio de Baseggio
Nato nel 1896, volontario, Cade sull' Ortigara nel 1917.
Nato nel 1890, volontario, catturato nel 1916, muore in prigionia nel 1918.
Angelo Della Santa
Nato nel 1898, fratello di Antonio, giovanissimo sottotenente,cade sul Piave nel 1918.
Nato nel 1894, volontario, muore in un incidente aereo a Gallarate nel 1918.
Nato nel 1894 volontario, muore nel 1918 a guerra finita in un campo già di prigio- Muore nel 1922, padre di Nazario, imprenditore marittimo in ricuperi, tiene per un certo periodo, nel primo decennio del 1900, una linea di navigazione con Trieste ma più no- to per un grande bagno galleggiante (1899) e per lo stabilimento balneare di Punta Grossa.
Anna Sauro Depangher
Muore nel 1919, madre di Nazario, deve sostenere un inutile ultimo confronto col fi- glio e finge di non conoscerlo. Viene ad essa intitolata la nuova scuola elementare non compiuta a seguito della guerra.
Scultore, inizia a lavorare a Trieste nel 1883, nel 1892 si trasferisce a Budapest dove lavora per 5 anni nel Palazzo del Parlamento Magiaro e per 2 anni nel palazzo del Millena- rio Ungherese. dopo la guerra torna a Capodistria dove si trova attivo nel 1925.
Ammiraglio, nel 1923 è comandante della base militare di Venezia.
Negli anni 20 è capopilota del Canale di Suez.
Muore nel 1923, campione nel 1921 di canottaggio nel "singolo".
Antonietta Gravisi Mirabelli
Pittrice, attiva a Roma dove nel 1926 il Re d' Italia acquista un suo quadro.
Antonio de Petris
Farmacista, riceve nel 1924 la medaglia d' oro e la croce al merito dell' Esposizione Internazionale di Montecatini.
Muore nel 1927, padre di Rino Rello, commerciante e operatore in vari rami, è il più facoltoso della categoria.
1837-1926, piranese, illustra la chiesa di Capodistria con ricerche storiche di carattere sacro, regge due volte il vescovato di Trieste in sede vacante, decorato con l'ordine cavalle- resco della Corona Ferrea, presidente del tribunale ecclesiastico, promotore della Società dei Santi Giusto e Nazario.
Tipografo, fuoriuscito nel 1915, tiene un diario con molte notizie d' interesse locale.
Anna Del Bello Gianelli
1833-1933, moglie del pittore Bartolomeo Gianelli, raccoglitrice di patrie memorie orali, cura la conservazione delle opere del marito donandole al comune.
1848-1918, sacerdote, fratello di Felice, anche lui d' idee avanzate, viene tenuto in di- sparte dalla curia e si limita ad insegnare nell'istituto magistrale, peraltro professore di va- lore, dedicandosi anche alla poesia con otto opere a stampa. Alcune poesie vengono musi- 1870-1936, uomo politico militante nel partito liberale nazionale, operatore economi- co attivo e poliedrico, podestà nel 1913-15, esponente della Lega Nazionale, animatore di comitati elettorali, promotore della Ia Esposizione Provinciale Istriana (1910), commercian- te e industriale, presente in attività cooperative, dirigente della Società Cittadina di Naviga- zione a Vapore e della Banca Popolare Capodistriana, promotore dello stabilimento Lido di S.Nicolò, rappresentante o delegato per il promovimento delle piccole industrie e delle sali- ne. Nel 1915 ripara in Italia, riprende poi l' attività ma senza più grandi affermazioni.
Piccolo imprenditore marittimo, tiene nel primo dopoguerra una linea costiera di na- vigazione tra Capodistria,Oltra e Muggia, che cessa nel 1926 quando Muggia passa sotto la provincia di Trieste.
Elio Italico Vittorio Zupelli
1859-1945, prende parte alla guerra di Libia (1911-12), assolve delicati incarichi mili- tari e diplomatici,autore di diverse pubblicazioni tecniche, sottocapo di stato maggiore del- l'esercito, introduce la chiamata alle armi mediante cartolina precetto, ministro della guerra il 24 maggio 1915 (porta alla firma del re Vittorio Emanuele III l' atto di dichiarazione di guerra all' Austria-Ungheria), combatte sul fronte del Trentino nel 1916, indi ministro del- l' assistenza militare e nuovamente della guerra (1918-19), suggerisce la Villa Giusti per l' incontro dell'armistizio, senatore e vicepresidente del senato.
Luigi Poli
Titolare di un avviato cantiere navale per la costruzione di velieri di cabotaggio e d' alto mare nonché piroscafi costieri e curaporti, secondo un' intensa attività iniziata nel 1854 e col congiunto Francesco dal 1870 per cessare con la prima guerra mondiale. Luigi è interessato anche nell' armamento e compare tra i primi soci della S.N. "Istria-Trieste" 1856-1924, avvocato, fondatore e primo presidente del Club Libertas (1880), per un trentennio deputato liberale nella dieta dell' Istria, presidente della Società Politica Istriana (1883), deputato al parlamento di Vienna (1897-1907), fa parte del gruppo di tecnici e con- sulenti italiani alla conferenza della pace di Parigi (1919), senatore. Durante la guerra pub- blica anonimo un libro rivendicando il diritto dell' Italia sull' Istria.
Paolina De Mori
1851-1927, madre di Francesco Blasig Blasi, scrive racconti e collabora col «Petit Pa- 1865-1924, medico letterato, attivo a Trieste, otorinolaringoiatra, inventore di un ade- notomo che porta il suo nome, brevetta un pirofugo e la formula di due detersivi, scrittore divulgatore di medicina e igiene, poeta e polemista in lotta un po'con tutti, pubblica in pro- prio tre periodici di lettere, varietà e scienza popolare.
1853-1925, comandante di piroscafi da passeggeri del Lloyd Austriaco, viaggia in E- stremo Oriente per 35 anni e passa il canale di Suez per più di 100 volte, decorato dal Sul- tano di Turchia con l' Ordine del Megidiè di terza classe. Patriota, framassone aderente alla loggia "Nazario Sauro", animatore di società patriottiche locali, amico di Tino Gavardo, si diletta di poesia.
Nicolò de Belli
Avvocato, esponente del partito liberale nazionale, podestà nel 1903, promuove il rinnovamento cittadino e l' ammodernamento della struttura tecnica comunale. Tenuto in disparte durante la guerra, viene richiamato nell' ottobre del 1918 con la caduta dell' impero austriaco ed è alla testa delle feste di Capodistria italiana. Successivamente presiede il sin- dacato locale degli avvocati e procuratori, compare tra i promotori del consorzio per la bo- nifica delle ex saline.
Carlo Priora
Titolare dello stabilimento tipografico-editoriale omonimo, è molto attivo nel primo ventennio del secolo con la stampa di periodici e numerose edizioni di opere di storia e let- teratura per lo più locale, di autori capodistriani e giuliani. Cessa con Luciano (premiato nel 1925 con medaglia d' oro e croce al merito alla Fiera Campionaria Internazionale di Roma) intorno al 1930. Esiste un tipografia Cobòl e Priora già dal 1879.
Gioachino De Grassi
Gioachino, nato nel 1837, era fratello maggiore di Antonio e di Giacomo, con i quali emigrava nel Siam dove fondavano un attivo studio di architettura in un ambiente che stava aprendosi. Antonio moriva nel 1887 e Gioachino, memore delle origini capodistriane, gli dedicava il monumento funebre il stile orientale thai (il primo in Europa) tutt'ora esistente nel cimitero di San Canziano.
Ermenegildo de Troy
Veneziano, pittore attivo tra gli anni Venti e Trenta, ultimo dei «madoneri».
Elio Longo
Muore nel 1930, dal 1882 impiegato del comune, segretario comunale dal 1917 al 1926, segretario della sezione della Lega Nazionale e della società di navigazione, pubblici- Libraio editore della guida storica della città e di molte cartoline, per moltissimi anni attivo (nel 1930 festeggia il giubileo del lavoro), fornisce libri e materiale scolastico a nu- merose generazioni di scolari e studenti.
Nato nel 1906, campione ciclistico regionale per i colori della S.C.Olympia di Trieste (1927-28), con numerose vittorie, coppe e targhe, o piazzamenti d' onore.
Piero Pieri
Avvocato, è rettore della Provincia di Trieste nel 1930.
1854-1938, allievo a Vienna del linguista Mussafià, internato nel 1915, professore del ginnasio, cultore di studi storici, folcloristici e dialettologici, lascia una raccolta di oltre 10.000 proverbi istriani pubblicata postuma dal figlio Aristocle. Muore a Rovigno.
1918-1943, fisico e matematico di promettente avvenire, autore di due saggi sulle par- ticelle elementari (1941), sommergibilista, muore in Atlantico.
1896-1943, mazziniano, volontario irredento,fatto prigioniero dagli Austriaci, evade dal campo di concentramento e rientra nelle linee italiane, marittimo del Lloyd Triestino, muore al largo di Tunisi nell'affondamento della sua nave.
1866-1944, medico ricercatore, pubblica una relazione sulla malaria in Istria (1933).
Arturo Bondi
Muore a Trento nel 1950, socialista umanitario, irredentista, per 40 anni professore del liceo, pubblica un volume di storia adottato come libro di testo per i ginnasi superiori in Austria-Ungheria e, dopo il 1918, in Italia.
Nel 1933 esce dall'Accademia Aereonautica col grado di ufficiale pilota, partecipa al- la campagna in AOI guadagnandosi le prime decorazioni. Durante la guerra è comandante di squadriglia in Balcania, nuovamente decorato. Nel 1952 muore in un incidente di volo.
Gli viene conferita postuma la medaglia d'oro per lunga navigazione aerea Ghino de Favento
1883-1950, farmacista, dedito alle attività assistenziali, nel 1943 entra nella Resisten- za, nel 1945 viene nominato presidente dell'esecutivo antifascista cittadino dal quale si di- mette poco dopo per protesta verso la politica degli slavi.
1869-1943, reputato attore in varie compagnie teatrali drammatiche o dialettali, dal 1920 direttore della compagnia veneta della nipote Amalia Micheluzzi e dal 1922 direttore di una compagnia propria.
Piero de Manzini
1875-1953, figura molto rappresentativa, mandato nel 1914 sul fronte dei Carpazi, passa ai Russi ed entra nella legione italiana dell' Estremo Oriente da dove passa sul fronte italiano quale ufficiale d' artiglieria. Eletto sindaco nel 1922, muta nel 1927 il titolo in po- destà, deve ritirarsi nel 1931 per ragioni di salute. È uno degli esponenti più autorevoli del C.C. "Libertas" del quale tiene la presidenza nel primo dopoguerra. Buon amministratore, risana le finanze comunali. Appoggia il Ricreatorio Comunale e il Civico Museo di Stroria Muore nel 1955, campione europeo del remo, uno dei "Baruffanti" (1910), tipografo, titolare delle omonime Arti Grafiche, è con Nello Pellaschiar l' ultimo della categoria ad e- sercitare a Capodistria.
1888-1959, inizia l' attività come rappresentante per l' Istria delle case editrici Paravia e Mondadori, titolare dal 1931 del noto Stabilimento Tipografico Giuliano abilitato alla stampa di registri bollati, formulari e carte ufficiali filigranate, fecondo e buon poeta faceto, esperto esperantista, assai versato nell' enigmistica, corrispondente delle principali riviste del settore tanto da essere citato, nel 1956, dal "Dizionario pseudonomico degli enigmografi 1877-1959, generale di corpo d'armata, figlio del prof. Antonio, cugino di Pio Riego Gambini, ufficiale degli Alpini dal 1898, direttore di importanti lavori logistici, autore di monografie tecniche, prende parte alla guerra distinguendosi nel 1915, 1916, 1917, ferito gravemente e pluridecorato anche con medaglia d' oro.
1887-1960, irredentista, giovanissimo insegnante a Pola, volontario nell' esercito ita- liano nel 1915, ha nel 1918 l' incarico di riorganizzare le scuole elementari di Capodistria (che ricevono il nome di "Pier Paolo Vergerio"), direttore didattico e assessore comunale all' istruzione, membro di diverse commissioni, s' interessa delle condizioni dei lavoratori rappresentandoli in vertenze sindacali, direttore della cassa malati di Capodistria e poi di Postumia, segretario federale dell' Istria per il PNF, passa alla direzione provinciale del- l' INAM di Trieste. Passato un periodo di internamento in Germania nell' ultimo periodo della guerra, è nel 1946 ispettore generale dell' INAM a Roma.
1904-1960, caporipartizione e ispettore dei servizi municipali di Bologna.
1896-1960, di povera famiglia, è allievo del Pio Istituto Grisoni dove segue il corso di tipografo, passa agli studi, si laurea in lettere antiche presso l' Università di Roma e passa ad insegnare per moltissimi anni nel Ginnasio Superiore in coppia col prof. Ceppi. Si inte- ressa di musica e di folclore e si presta ai corsi culturali del dopolavoro comunale nella se- zione per gli agricoltori. È uno degli ultimi professori di ruolo del Ginnasio.
1879-1963, ordinato sacerdote, lascia la veste nel 1918, organizzatore di fiere e mo- stre, inizia a Trieste e opera a lungo a Bari presso la Fiera del Levante interessandosi nel contempo di folclore e arti popolari e pubblicando studi specializzati. Pubblicista, coltiva pure le patrie memorie e lascia numerose poesie dialettali anche di ambiente capodistriano.
Pinotta Venturini Ciasca
1880-1966, muore a Trieste, moglie del prof. Domenico, è attiva animatrice delle compagnie filodrammatiche (lei stessa buona attrice) e delle attività dopolavoristiche. Mae- stra pratica di pianoforte, ha molte allieve per le quali organizza annualmente un saggio Muore nel 1967 a Trieste, ultimo padre guardiano del quattrocentesco convento fran- cescano di S.Anna. È pittore accademico, quando deve abbandonare Capodistria, nel 1947, mette clandestinamente in salvo diverse opere d' arte e la parte più preziosa della biblioteca del convento.
1882-1968, volontario nel 1915, ferito e decorato, dal 1918 al 1934 è direttore del- l' Unione Provinciale Commercianti di Trieste, dirige indi a Milano quella della Lombardia.
Vuol tornare, morto, a Capodistria ed è sepolto a S.Canziano.
Paolo Sardos Albertini
1891- 1964, avvocato con tre lauree (giurisprudenza, economia e commercio, lettere), volontario nell' esercito italiano nel 1915, nei primi anni del dopoguerra aderisce al partito socialista ma poi si accosta alla chiesa, camerlengo del Duomo, attivo in vari organismi e- conomici e cooperativi, nel consorzio per la bonifica delle ex saline e riforma agraria. Pub- blica nel 1963 una raccolta di poesie in dialetto.
1869-1965, ufficiale della marina austro-ungarica, collabora con l' ufficiale italiano conte Foscarini nella stesura delle carte nautiche dell' Adriatico al 75.000, le più note e a lungo usate. Dopo la guerra si ritira a Graz interessandosi a studi danteschi.
1875-1965, si laurea a Graz, culture di tecnica dell' insegnamento, professore e presi- de a Trieste, cultore di studi folcloristici e linguistici, in particolare dialettologici, pubblica numerosi saggi e articoli e, nel 1958, il Vocabolario Giuliano, seguito postumo, nel 1975, dal Vocabolario Marinaresco Giuliano Dalmata e ristampato nel 1991.
1881- 1960, insegnante attivo a Trieste, mazziniano, direttore dei ricreatori rionali, coltiva studi storici e linguistici collaborando con le riviste locali e pubblicando alcuni libri.
Giannandrea Gravisi Barbabianca
Muore a 83 anni nel 1960, professore di storia e geografia a Pisino, educatore, tra i fondatori, nel 1909, della prima società escursionistica istriana ("Monte Maggiore"), studio- so e autore di studi di toponomastica istriana.
1895-1973, il popolare Nicolò Bocio, volontario nel Corpo Italiano dell' Estremo O- riente, costruttore di barche e titolare dell' omonimo cantiere dal quale escono numerose e apprezzate imbarcazioni a vela da regata e da diporto, oltre che motovelieri da carico, rea- lizzatore nel 1920 su disegno del velista Arnaldo de Maiti della yole tipo "Capodistria" (1920) divenuta poi stazza nazionale 6 m. cat A. Vengono qui commissionate dalla Federa- zione Italiana della Vela le yole olimpioniche per le Olimpiadi di Kiel (1936).Delegato per l' Istria della Federazione Artigiani, padre dell' ingegnere navale Nazario.
Gian Luigi Gallo
Nato nel 1873, muore a Trieste nel 1972, decano degli avvocati, buon violinista e campione della vela, presente in tutte le manifestazioni del golfo.
1904-1973, ufficiale di marina, spada d' onore dell' Accademia Navale, amico del principe ereditario Umberto di Savoia, partecipa nel 1928 alla spedizione Nobile al Polo Nord comandando un settore di ricerca dei superstiti, nel 1932 è direttore dei corsi del- l' Accademia Navale, durante la guerra comanda in Atlantico il sommergibile "Bianchi" (autore della beffa di Tangeri, 1940, alla quale si ispira poi un film spettacolare), nel 1942 è comandante in seconda della nave da battaglia "Littorio", dopo la guerra comanda la nave scuola "Vespucci". Si ritira nel 1947 in Sud Africa presso il fratello Mario e muore a Jo- Muore sessantenne nel 1973, atleta bene attrezzato, chiamato il Tarzan dell' Istria, nuotatore e campione del mondo, regolarmente omologato, di permanenza sott' acqua in apnea con 4 minuti primi, 14 secondi e tre decimi (Trieste, 1945).
Muore nel 1973, uno dei più forti atleti del remo del C.C. "Libertas" con una parteci- pazione alle Olimpiadi (Helsinki), 3 titoli europei, 2 ai Giochi del Mediterraneo, 7 titoli na- Umberto Salvatore Urbani
1888-1967, critico, scrittore e traduttore slavista, s' interessa in particolare della lette- ratura slovena pubblicando diversi scritti tra il 1927 e il 1936, nel dopoguerra attivo dai mi- crofoni di Radio Trieste. Nel 1945, creata nell'Università di Trieste la facoltà di lettere, viene chiamato a reggere la cattedra di lingua serbo-croata. Nato a Capodistria, non ha mai vissuto nella città istriana.
1885-1968, muore a Sampierdarena, dove ha insegnato a lungo, professore di lettere latine e greche anche a Genova, stimatissimo, umanista e filologo. Collaboratore delle "Pa- gine Istriane", inizia la carriera a Zara e a Pola, lascia l' Istria nel 1926 per Rovigo, poi in Piemonte, infine in Liguria.
Giovanni de Madonizza
1883-1968, figura di rilievo, studia ingegneria e architettura a Vienna e a Monaco, nel 1908 è segretario della sezione italiana al l' VIII Congresso degli Architetti che ha luogo a Vienna, presta la sua opera nel 1909 nella costruzione del Vittoriano di Roma, poi a Trieste nel palazzo della RAS. Durante la grande guerra si occupa di trasporti militari in zona di operazioni tanto da essere considerato anche lui un vero combattente. Si ritira a Capodistria per ragioni di salute occupandosi di varie attività produttive, culturali e dopolavoristiche, dilettandosi anche di poesia. Nel 1945 ha l' amarezza di veder requisita la propria casa dove gli occupatori allogano il comando di città.
Muore a Roma nel 1970, impiegato statale poi direttore della sede locale della Ditta Trezza, è campione europeo e nazionale di canottaggio (Ginevra 1910, Lecco 1919), uno dei "Baruffanti", dirigente dell' Associazione Femminile di Ginnastica "Anita Garibaldi", allenatore degli olimpionici di Los Angeles (1932).
1930-1974, giornalista e scrittore, vice-presidente dell' Ordine Regionale dei Giorna- listi, segretario regionale dell' Unione Stampa Cattolica, pubblica lavori di storia patria, si dedica anche alle memorie e alle cronache dell' arte circense divenendo un' autorità, "Circus Gentleman", presidente nazionale del Club Amici del Circo.
1900-1979, entrato nell' amministrazione statale, conclude la carriera come direttore dell' Ufficio delle Imposte di Bergamo. Muore a Treviglio.
1885-1979, padre di Leondino, armatore di barche pescherecce, cura per conto dei Gravisi l' annuale tratta dei cefali nel Canale di Leme. Negli anni venti impianta con i fra- telli una peschiera nella zona delle ex saline di Semedella (poi bonificata) ed è socio dello stabilimento balneare Lido di San Nicolò ad Oltra.
1886-1979, allievo del Carducci e del Pascoli. Nel 1921 è sovrintendente alle belle ar- ti a Pola, dove fonda una Società Dalmatica. Professore, insegna a Monza, Modena e Mila- no. Muore a Rapallo.
1896-1979, volontario nel 1915, nel 1919 è campione nazionale di canottaggio della "Libertas", passa poi a Monfalcone. Nel 1934 entra nel professionismo come allenatore del- la Federazione Italiana di Canottaggio. Nel 1939 è attivo a Catania.
Ettore Fonda
1893-1980, ingegnere navale, lavora a Trieste e poi assume la carica di progettista nel Cantiere Navale I.S.T.R.I.A. Attivo nelle manifestazioni sportive veliche, restaura e decora il Castelletto di Semedella da lui acquistato.
Muore a Trieste nel 1982, fratello di Nino, è assistente nella Facoltà di Giurispruden- za presso l' Università di Bologna, ma vive per lo più nella sua Capodistria dove si dedica a studi di storia patria e particolarmente di araldica con più pubblicazioni.
Nino Sauro
Muore a Roma nel 1983, figlio di Nazario, non ancora dodicenne tiene insospettati collegamenti con Trieste alla vigilia della guerra e viene decorato di medaglia d' argento.
Entra nell' Accademia Navale nel 1916 e percorre la carriera militare fino al grado di ammi- raglio. Nel 1936 è al Comando Marina di Massaua, ha poi il comando di 8 navi, durante la seconda guerra è a Pola e a Spalato e poi ancora imbarcato in comando. Si dimette nel 1945 per protesta.
Lucio Lonza
1918-1985, professore, esponente locale del partito socialdemocratico di cui, nel 1954, è segretario politico, vicesindaco di Trieste.
Giuseppe Cobolli Gigli
1893-1987, ingegnere, vice podestà di Trieste nel 1933,deputato nel 1934, ministro dei lavori pubblici dal 1935 al 1939, presidente dell' A.G.I.P. fino al 1943. Realizza in Afri- ca Orientale la rete stradale essenziale per lo sviluppo del paese, che solo la guerra inter- rompe, illustrando le opere in un libro pubblicato nel 1938. Nel dopoguerra è dedito ad ope- re di beneficienza nell' ambito dell' Ordine dei Fatebenefratelli.
Muore nel 1989, avvocato cassazionista, presidente nel 1978 dell' Ordine degli Avvo- cati di Trieste.
Lino Norbedo
1927-1988, ingegnere navale, entra giovanissimo nel distretto di Genova del Bureau Veritas francese (1957) viaggia e permane per molti anni in India, Indonesia, Estremo O- riente, Giappone (1961- 1977). Organizzato l' ufficio di Terni, torna a Genova e conclude la carriera quale rappresentante in capo per l' Italia del Bureau (1985) decorato dal ministero francese per gli affari sociali e la solidarietà nazionale, stroncato anzitempo da un infarto.
Nato nel 1880, violinista per 60 anni attivo a San Francisco, torna a Trieste ultra ot- tantenne, festeggiato nel 1965.
1878-1969, preside del ginnasio patrio, ispettore scolastico distrettuale, glottologo, studioso delle arti e tradizioni popolari, chiamato nel 1918 nell' Ufficio Centrale per le Nuove Province per la riorganizzazione delle scuole, poi professore nell' Università di To- rino e nella Normale di Pisa, socio dell' Accademia della Crusca, vicepresidente della So- cietà Etnografica Italiana, segretario redazionale e presidente onorario dell' Atlante Lingui- stico Italiano, condirettore dell'Archivio Glottologico Italiano e promotore di analogo atlan- te mediterraneo. Scrive su periodici letterari con lo pseudonimo Doctor Gaius.
Inizia la carriera come professore delle Magistrali, si dedica alla talassografia e alla botanica, raccoglie nell' "Herbarium Vatuense"(oggi presso l' Erbario Centrale di Firenze) 5000 esemplari di 2750 specie diverse di piante. Passato all' Istituto di Biologia Marina di Rovigno, entra nel Comitato Talassografico Italiano e viaggia parecchio (Turchia, Algeria, Sicilia, Sardegna). Nel 1937- 38 dirige la spedizione scientifica in A.O.I e la missione ittio- logica. Dal 1940 fa parte del Consiglio Nazionale delle Ricerche, partecipa con relazioni a 5 congressi internazionali (1956-1962). Professore presso l' Università di Camerino (1955), dal 1961 è direttore dell' Istituto Sperimentale Talassografico di Taranto. Muore nel 1992.
1898-1937, esploratore, gira i continenti con mezzi di fortuna raccogliendo u- n' imponente documentazione in 36 lingue attraverso 167 paesi tra i quali il Tibet, ancora impenetrabile, e il Riff in rivolta. Capitano della Fondazione Roosevelt (per aver salvato la vita a due esploratori americani), colonnello dell' esercito cinese del generale Chang Fu Kwei, una volta condannato a morte, in relazione con più di un maharaja dell' India, confe- renziere, muore di malattia in una sperduta landa del Mato Grosso essendo irraggiungibile anche l' ospedale più vicino.
1883-1963, insegnante, dal 1924 direttore didattico dinamico e autorevole, s' interessa anche delle scuole serali e professionali concludendo la carriera a Trieste come ispettore scolastico. Nell' ottobre del 1945 è presidente del comitato cittadino di protesta contro l' introduzione delle "jugolire" e deve lasciare Capodistria.
Fabbro magnano, titolare di una nota officina, costruisce il ponte di ferro girevole alla radice del "ponte" di Semedella ed esegue i lavori di riclassifica dei vaporini della Naviga- zione Capodistriana (1919-20). Il figlio Mario è l' ultimo ufficiale dell' esercito italiano pre- sente a Capodistria nel 1943 con un reparto di difesa costiera, poi notaio a Trieste; il figlio Piero è avvocato ed esercita a Varese dove muore nel 1980.
Vittorio Ambrogio Cocever
1903-1972, pittore accademico e ceramista, animalista, presenta più di 40 mostre a Capodistria, Trieste, Vienna, Budapest, Praga e Sofia, più volte invitato alla Biennale di Venezia. Invitato nel 1955 a Helsinki dall' Association Europèenne des Artists Rèfugies. In- segnante di ceramica nella scuola statale d' arte di Padova dal 1951. Muore a Cittadella.
1918-1973, eminentista del «Combi», buon violinista, scrittore e giornalista, respon- sabile dei servizi giornalistici della RAI-TV a Trieste e a Venezia, autore di un documenta- rio televisivo sulla Dalmazia, acuto osservatore del costume contemporaneo, pubblica alcu- ni libri (1966-68).
1899-1973, insegnante, attiva nell' ambiente sociale, vice-presidente del- l' Associazione di Ginnastica Femminile "Anita Garibaldi" (1920-1926), una delle fondatri- ci a Trieste e vice-presidente della "Fameia Capodistriana" alla quale dedica ogni suo im- 1905-1973, sacerdote dedito all' educazione dei giovani, antifascista viscerale, nel di- cembre del 1944 presidente del ricostituito Comitato di Liberazione Nazionale, arrestato, liberato con un colpo di mano, impartisce l' ordine di sollevazione a Trieste (1945) che fal- lisce per la calata degli slavi. Promotore o tra i promotori di diversi enti e organismi (Lega Nazionale, Sindacati Giuliani, Democrazia Cristiana, ACLI, Opera Figli del Popolo, Re- pubblica dei Ragazzi, Famiglia Universitaria Auxilium, Collegio Semente Nova, Movimen- to Amicizia Giovanile, Istituto di Cultura per la Gioventù).
Gino Paulin
1902-1975, giocatore nelle prime squadre di calcio (1920), si dedica poi completa- mente alla vela, campione italiano ed europeo nel 1935. Giornalista sportivo, nel 1956 vie- ne inviato dalla Federazione Italiana della Vela ai campionati del mondo che hanno luogo a Libero De Carlo
Muore a Trieste nel 1975, titolare di un' avviata officina, ottimo meccanico automobi- listico con un brevetto (freno idraulico) ceduto poi alla FIAT, assiste la flottiglia pescherec- cia nella carica degli accumulatori delle lampare perfezionando le tecniche di manipolazio- ne, armando poi lui stesso, a Grado, nel dopoguerra, un' imbarcazione per la pesca del ton- Piero Ponis
1917-1987, avvocato, consigliere comunale di Trieste dal 1972, membro del C.N.L.
dal quale si stacca come presidente della Comunità di Capodistria, e poi uno dei fondatori della sede provinciale dell' A.N.V.G.D., nel 1965 vice presidente nazionale del- l' Associazione Reduci dalla Prigionia, fa parte della commissione interministeriale per la liquidazione dei beni abbandonati, presidente del comitato permanente per le onoranze a Nazario Sauro.
Muore nel 1987, democristiano, sindacalista, consigliere e assessore comunale di Trieste, consigliere regionale, consigliere dell' I.A.C.P., esponente e presidente provinciale dell' A.N.V.G.D.
1930-1986, da mozzo a comandante, inizia a navigare nel 1951, passa nel 1957 nel- l' Impresa Micoperi e opera nel campo internazionale a Suez, nel Golfo Persico, nel Sinai.
Segue a Monfalcone la costruzione della "Micoperi 7000" (1985) il più grande manufatto metallico del mondo tenendo i contatti con i visitatori più illustri.
1913-1988, professore e preside a Trieste, ufficiale d' aviazione decorato, segretario della sezione triestina dell' Associazione Nazionale del Nastro Azzurro, commendatore del- l' Ordine di S.Silvestro Papa, fondatore del Circolo Culturale "Gian Rinaldo Carli" presso l' Unione degli Istriani, animatore della Fameia Capodistriana.
Muore nel 1990, democristiano, dal 1975 direttore della casa per inabili di Padriciano.
1918-1988, democristiano, esponente dell' Associazione delle Comunità Istriane, con- sigliere e assessore comunale a Trieste.
Muore nel 1943, atleta del remo dei più attivi, olimpionico del C.C. "Libertas" a Los Angeles, s' impegna in 38 gare vincendole quasi tutte.
Lino Garau
Nato nel 1924, muore improvvisamente nel 1987, brillante ufficiale di marina, ammi- raglio di divisione, presta servizio nella NATO a Malta e a Napoli, direttore della scuola di telecomunicazioni delle forze armate di Chiavari, viene stroncato da un infarto mentre sta recandosi a Parigi per un incarico riservato.
1894-1986, maestro elementare, educatore, organizzatore dei gruppi escursionistici della SERC e del GEMM, del quale è primo presidente (1926), incaricato nel 1938 di coor- dinare le attività escursionistiche provinciali, raccoglitore delle patrie memorie, scrive con lo pseudonimo di Tita Coastel. Muore a Gorizia.
1908-1987, maestro elementare e maestro pratico di musica, anche compositore. Do- po intensissima attività a Capodistria, insegnante, organista del Duomo, concertista, diretto- re di cori, continua ad operare a Trieste nell' Università Popolare, nel teatro giovanile della Lega Nazionale, tra i ragazzi del circolo didattico di Guardiella, animatore nelle colonie e- stive, parte attiva nel Trofeo Mastro Remo (1959), Concorso Antonio Milossi (1957), Tea- tro Rossetti (1955). Autore degli inni della scuola, della MVSN, della scuola di avviamen- to, degli universitari alle armi, di due inni sacri.
1900-1963, fratello di Luciano, diplomato in canto corale, animatore, attivo a Pisino dal 1929 dove è anche organista del duomo e insegnante nel Collegio "Filzi". Dopo l' esodo opera a Trieste in seno all' Opera Profughi.
1908-1978, dirigente e presidente del C.C. "Libertas", funzionario dell' Ufficio del Lavoro di Trieste, poi capo del personale industriale, autorevole ed ascoltato consigliere nella comunità capodistriana, attivo negli impegni sociali.
1905-1990, medico igienista e ufficiale sanitario del comune di Trieste, capomedico dell' UNITALSI, partecipe delle istanze e dei problemi dei profughi.
1887-1967, maestro elementare a Trieste e maestro pratico di musica a Capodistria, direttore di banda e istruttore dei giovani del Ricreatorio comunale e in sede privata, parte attiva nei complessi orchestrali cittadini.
1900-1974, maestro elementare e maestro pratico di musica, notevole compositore, organizzatore dei complessi orchestrali e teatrali con gran numero di concerti e spettacoli, buon pianista e violinista. Dopo l' esodo continua indefessa attività a Monfalcone dove dal 1948 organizza l' orchestra cittadina, che poi prende il suo nome.
Rino Rello
1898-1974, figura centrale delle attività filodrammatiche e teatrali tra le due guerre con opera appassionata e competente continuata dopo l' esodo anche a Trieste in seno al dopolavoro provinciale dell' ENAL ( di cui cura il bollettino), con una cultura vastissima che va dalla regia, alla recitazione al trucco e alla scenografia ( ha frequentato i corsi del- l' Accademia Rasi di Firenze), autore di copioni di non poco respiro (uno viene musicato da Conelli), disegnatore caricaturista di talento e notevole scrittore.
1908-1974, il popolare Chechin Bòsega, interessato a studi di preistoria e speleologia, buon filodrammatico, fa parte come comprimario dei gruppi folcloristici in costume, anima- tore del G.E.M.M. nella rifondazione del 1938.
1904-1974, filodrammatico e attivo nel gruppi dopolavoristici, fotografo di professio- ne lascia un gran numero di fotografie che documentano fatti e persone, manifestazioni va- rie per quasi un trentennio (1920-50). Insegna fotografia nella scuola professionale "Cesare Conetti"di Milano, si ritira poi a Cividate al Piano in Lombardia.
1874-1968, capomaestro e professore, di intensa e polimorfa attività di educatore, sto- riografo, pubblicista, verseggiatore e commediografo con lavori di respiro intesi tutti ad il- lustrare Capodistria e la terra d' Istria. Della storia istriana è un' autorità, è fondatore e pri- mo direttore della rivista di cultura "Pagine Istriane" (1903), collaboratore degli "Atti e Memorie della Società Istriana di Archeologia e Storia Patria", della rivista friulana "La Panarie", del "Piccolo" di Trieste e altri giornali e periodici. Sue commedie, per lo più dia- lettali (1920-31), sono riprese nel dopoguerra dalla radio di Trieste. È autore della guida storica di Capodistria del 1906 e di un lavoro teatrale in lingua a carattere religioso (1928) Pio Babuder
Figlio di Giacomo, professore, è la figura più rappresentativa della scuola capodi- striana per il lunghissimo impegno d' insegnante. Vicedirettore delle Magistrali, viene col- locato in quiescenza nel 1920, ma continua a vivere nella scuola, ad insegnare in Liceo fino al secondo dopoguerra. Studioso di storia dell' arte e attivo conferenziere. Muore a 76 anni Il popolare Balducci, padre delle professoresse Maria ed Anita, animatore del C.C.
"Libertas" nel secondo dopoguerra e allenatore degli armi olimpionici.
1883-1955, sacerdote di grandi meriti nell' educazione dei giovani e nelle attività so- ciali. Vicedirettore del Collegio Parentino Polese, nel 1920 si assume l' onere e la responsa- bilità di tener aperto il seminario che solo successivamente diviene diocesano, consolidato nel 1927. Opera tra i piccoli proprietari agricoli fondando la Famiglia Agricola Cooperativa attiva con mulino, oleificio e depositi fino al 1935. Nel 1931 viene incaricato come ammi- nistratore apostolico della sede vacante del principe arcivescovo di Gorizia dove resta fino al 1934, poi vicario generale nella diocesi di Larino nel Molise. Nel 1945 deve riparare a Trieste dove opera in seno all' Opera Diocesana di Assistenza Postbellica.
Muore a Trieste nel 1955, insegnante elementare e insegante di ginnastica nelle scuo- le medie cittadine, il popolare "Checo Sèto", figura tipica onnipresente nelle manifestazioni giovanili tra il 1920 e il 1945. Condannato a morte in contumacia dagli slavi.
Piero de Favento
1881-1957, urologo, decorato dal comune di Trieste con la medaglia d' oro di bene- merenza, dal 1919 socio della Società Italiana di Dermatologia e Sifilografia, presidente della Fameia Capodistriana (1956), autore di 59 lavori scientifici.
Anna Monaro
Nata nel 1892, donna assai religiosa, semplice popolana madre di molti figli, passata a vivere con la famiglia a Pirano (il marito è pescatore), entra nella cronaca nel 1934 per un fatto che non ha precedenti. Ricoverata in ospedale per difficoltà respiratorie, mentre dorme emana dal torace vivissimi raggi di luce. Il fenomeno viene osservato scientificamente da persone qualificate, viene mandata a Roma presso il Consiglio Nazionale delle Ricerche per indagini approfondite, ma il fenomeno non si ripete più.
Muore anzitempo nel 1967, laureato, rettore del Collegio "Fabio Filzi" di Gorizia, at- tivo nelle organizzazioni dei profughi.
Antonio Della Santa
1908-1987, medico primario radiologo, durante la guerra esercita in Russia, consiglie- re provinciale nel PLI dal 1948 al 1958, segretario dell' Ordine dei Medici, vicepresidente dello stesso nel 1961, vicepresidente della giunta esecutiva della Lega Nazionale, presidente nel 1963 dell' Unione degli Istriani e della Fameia Capodistriana fino al momento della Mario Derin
1918-1990, veterinario comunale a Muggia, velista appassionato, pubblica due volu- mi di autori classici latini con versione ritmica italiana (1984-1988).
Mario Zetto
1913-1991, inizia la carriera militare in s.p.e. in A.O.I. nel corpo delle truppe colonia- li, prigioniero in India, rientra in Italia dopo 10 anni. Partecipa a varie missioni tecniche nei paesi della NATO, giudice militare a La Spezia, conclude la carriera col grado di generale dei paracadutisti. Si dedica agli studi di storia patria e di dialettologia con più di una pub- blicazione a partire dal 1974. Muore a Pisa.
Renato Pieri
Nato nel 1900 vive a Venezia, insegnante e dirigente scolastico, opera all' estero nel- l' organizzazione delle scuole italiane soggiornando dopo il 1929 in Tunisia, Brasile, Sviz- zera, Francia, Germania, Bulgaria. Dal 1945 al 1965 è direttore didattico a Venezia e Mira.
Pubblica nel 1979 una memoria autobiografica. Muore nel 1994.
Nato nel 1908, vive a Trieste, tenore lirico, inizia la carriera nel 1939 accanto ai più grandi artisti. È presente nei principali teatri (ma non alla Scala) e dopo il 1948 intraprende numerose tournèe all' estero (Spagna, Francia, Svizzera, Australia, Nuova Zelanda, Egitto, Sud Africa) con repertorio di 23 opere, 3 operette e 2 oratori, collabora anche in concerti della RAI. Muore nel 1994.
Giulio de Manzini
Nato nel 1910, vive tra Venezia e Cappella di Scorzè (Treviso), dirigente agrario, in- segnante, dialettologo e poeta nel natio dialetto con due pubblicazioni (1977 e 1980) e un dizionario del dialetto capodistriano in via di pubblicazione.
Nato nel 1910, vive a Venezia, professore latinista, storico, dialettologo, glottologo, direttore di una collana di classici latini dell' editore Giardini di Pisa, collaboratore di pe- riodici e giornali in linguistica ed etimologia, autore dal 1930 di diversi volumi di storia pa- tria e storia dell' arte, l' ultimo dei quali (il più poderoso) è del 1991. Pubblica anche raccon- ti di ambiente capodistriano, titolare di una rubrica fissa nel quotidiano "Il Gazzettino di Venezia", reduce dalla campagna in Libia e Jugoslavia, partecipa alla lotta clandestina pres- so il comando di piazza del CVL. Muore nel 2000.
Nino Totto
Nato nel 1916, vive a Roma, professore, poeta, romanziere ( 4 romanzi di soggetto capodistriano), mutilato di guerra decorato, uomo politico, commissario alla riorganizza- zione della sezione di Trieste del MIS, deputato al parlamento (1955), dal 1947 al 1981 consigliere comunale di Roma. Nel 1958, sull' Altare della Patria, è al centro di un episodio d' intolleranza politica partigiana restando contuso e sanguinante. Muore nel 1995.
Francesco Vissich Vissi
Muore nel 1959, medico, nel 1924 consegue la libera docenza in oftalmoiatria nella R.Clinica oculistica di Firenze.
Muore a Trieste nel 1964, professore di matematica, ultimo direttore dell' Istituto Ma- gistrale (1922), passa preside a L' Aquila fino al 1930, poi a Zara fino al 1943.
Prototipografo, socio di Pecchiari, maestro del lavoro, socialista umanitario che nel primo dopoguerra tiene cura della biblioteca del circolo sociale.
Nino D'Andri
1885-1966, impiegato comunale, buon violinista e pittore, al centro delle attività cul- turali dopolavoristiche teatrali e concertistiche, muore a Gradisca.
1892-1966, antesignano dell' Azione Cattolica, è uno dei fondatori del Circolo Catto- lico "Fides", dirigente del gruppo degli Esporatori, fondatore, nel dopoguerra a Trieste a fianco di don Marzari, delle ACLI.
Carlo Nobile
1880-1968, si laurea in agraria a Milano nel 1902, internato durante la guerra, cura l' azienda familiare con metodi moderni ed opera nelle organizzazioni agricole consorziali locali e provinciali. Fondatore della Casa del Popolo nel 1919, nel 1922 viene eletto sinda- co della città per la lista socialista ma non ha modo di attuare nessun programma per il mu- tamento politico in corso, si ritira dalla vita politica e collabora soltanto negli organismi produttivi, economici e sociali (per un decennio è presidente della Cassa Ammalati di Pola).
A Trieste fa parte del CLN in rappresentanza del PSVG (1947) e della commissione regio- nale per l' applicazione del Piano Verde. È parente dell' architetto Pietro Nobile, attivo a Trieste nel primo Ottocento, del quale conserva carte e disegni.
Carlo Ceol
Si laurea in ingegneria meccanica e navale nel 1923 a Genova, insegnante, conclude la carriera negli anni 70 come preside di una scuola tecnica di Monfalcone.
1893-1973, fervido irredentista, volontario di guerra decorato al valor militare, della commenda della Corona e dell' Ordine dei SS.Maurizio e Lazzaro, uno dei firmatari del- l' appello di Pio Riego Gambini (1915), copre varie cariche, partecipa alla campagna in A.O.I., esponente di primo piano del P.N.F. locale, commissario straordinario per il P.N.F.
in Albania, condannato a morte in contumacia dagli slavi.
Direttore della Navigazione Capodistriana, giornalista, pubblica numerosi opuscoli di storia patria. Esulato a Trieste, è uno dei fondatori della Fameia Capodistriana e del suo or- gano di stampa, "La Sveglia", a cui è molto attaccato, promuove il comitato di difesa della Zona B e si batte per la difesa anche di Trieste.
1904-1971, professore del Liceo "Combi", bibliotecario civico e membro del diretto- rio del Civico Museo di Storia ed Arte, ferrato studioso di storia patria, raccoglitore di pa- trie memorie, fondatore nel 1970 e primo presidente della Società per la Preistoria e Proto- storia della Venezia Giulia, incaricato per un certo periodo della direzione del Museo Na- zionale di Cividale, consulente poi presso quello di Aquileia, lascia numerosi studi sola- mente in parte pubblicati postumi dalla moglie, professoressa Lidia Pecenco (1972-76).
Avvocato, padre di Benedetto, giudice di pace, esponente del Partito Popolare negli anni 20 (è uno dei fondatori della sezione locale), raccoglitore di patrie memorie.
1884-1974, professore di lettere latine e greche nel Liceo, educatore di diverse gene- razioni di studenti, preside incaricato negli ultimi anni della scuola italiana in Istria, lascia un grammatica greca che non ha potuto dare alle stampe Azzurro d' Italia, campione di nuoto a livello internazionale (1934-1947).
Azzurro d' Italia, campione di nuoto (1932-39).
Azzurro d' Italia, campione di canottaggio (1949-55).
Laura Marsi
Azzurra d' Italia, campionessa d' atletica leggera (1937-40).
Azzurro d' Italia, campione olimpionico di canottaggio (1932-38).
Ducci Divora
Azzurro d' Italia, campione olimpionico di canottaggio (1932).
Giovanni Plazzer Piazzi
Azzurro d' Italia, campione olimpionico di canottaggio (1932) Nino Scher (Guerrino)
Azzurro d' Italia, campione olimpionico di canottaggio (1929-33). Muore nel 1992.
Aldo Tarlao
Azzurro d' Italia, campione di canottaggio tre volte olimpionico, campione ciclistico (1946-56). Attivo come animatore e dirigente di attività sportive.
Azzurro d' Italia, campione di canottaggio olimpionico (1947-48) Azzurro d' Italia, campione di canottaggio a livello internazionale (1953) Azzurro d' Italia, campione di canottaggio (1953) Azzurro d'Italia, campione di canottaggio Morto nel 1983, Azzurro d' Italia, campione olimpionico della vela (1936).
Azzurro d' Italia, campione di canottaggio a livello internazionale (1955).
Azzurro d' Italia, campione di atletica leggera a livello internazionale (1940-1996).
Muore nel 1994.
Azzurro d' Italia, campione olimpionico di pallacanestro (1945-48).
Azzurra d' Italia, campionessa di pallacanestro a livello internazionale (1940-61).
1873-1944, ingegnere civile, apre un attivo studio professionale a Trieste, pubblica numerose relazioni (1912-1933) su vari argomenti tecnici, tra i quali i dati di 33 anni di os- servazioni della stazione ombrometrica di Capodistria, e relazioni di viaggio. Fautore della bonifica idraulica delle ex saline, studia e propaganda l' argomento fin dal 1919 partecipan- do con suoi progetti a convegni nazionali. Appassionato fotografo, lascia una documenta- zione d' ambiente e delle attività pubblice cittadine oggi forse perduta.
Francesco Blasig Blasi
1875-1944, professore di scienze naturali a Trieste, botanico, entomologo,segretario del concilio provicniale dell'Istria, direttore della Società Agraria di Trieste, capo dell'os- servatorio di fitopatologia.
1889-1977, padre di Bruno e di Giulio, ingegnere comunale, segue i lavori di bonifica dei terreni ex salini, delle centrali idrovore di Semedella e di Ancarano, della trasformazio- ne del vecchio magazzino del sale in nuova pescheria e dell' impianto del monumento na- zionale a Nazario Sauro. Comanda dal 1936 la squadra locale del Corpo Nazionale dei Vi- gili del Fuoco.
Nino (Stefano) de Petris
Nato nel 1882, avvocato, segretario politico della sezione locale del PNF sin dalla sua fondazione, e dopo il settembre 1943, del ricostituito PFR. Nel 1935 è volontario in AOI benché ultracinquantenne. Condannato a morte in contumacia dagli slavi nel 1946.
Muore a Roma nel 1978, fratello di Ernesto, pittore e cartellonista, prima della guerra è attivo per molti anni a Parigi.
Direttore della sede provinciale di Trieste dell' E.N.A.L., poi della sede di Milano, la- scia in edizione privata, nel 1965, un volumetto di poesie in dialetto nelle quali rivive la gioventù passata a Capodistria. Col nome di Gippo Orbani pubblica nel 1977 un manuale sul gioco del lotto, per il quale tiene una rubrica sul quotidiano "La Notte" di Milano.
Nino Orbani
fratello di Giuseppe, impiegato, è autore nel 1947 e 1954 di due manifestazioni da- vanti ai resti del monumento a Nazario Sauro con il lancio di una corona e fuochi d'artificio Luigi Vascon
Muore a Trieste, titolare di una azienda industriale nel settore navale, ha iniziato a la- vorare nel cantiere Depangher. Nel 1934 è artefice di un' impresa non comune: va da Capo- distria a Roma in sandolino a pagaia risalendo il fiume Marecchia fino alle sorgenti a quota 1454 m. e scendendo per l' Aniene e il Tevere.
Nato nel 1899, piranese, sacerdote, professore in Liceo e nel Seminario, di cui assume anche la direzione, preposito capitolare, ultimo parroco italiano, fatto oggetto nel 1951 di una grave aggressione alla quale sfugge perché è creduto morto, deve esulare nel 1953 e muore a Trieste nel 1962.
Maestro elementare, direttore del Ricreatorio Comunale (1914-1927), prolifico poeta satirico con lo pseudonimo di Ario Tafano, è uno dei pochi a non esodare e muore in tarda Lavoratore di animo semplice e schietto, universalmente conosciuto col soprannome Bepi Luna, attivo nelle associazioni cattoliche, si diletta di poesia dialettale, di cui gli amici lo spingono a pubblicare, nel 1980, una silloge. Muore nel 1989.
1911-1980, padre francescano, missionario in Terrasanta, muore a Venezia Lucio de Baseggio
Muore nel 1982, assicuratore, segretario della Fameia Capodistriana, attivissimo e impegnato anche in seno all' Unione degli Istriani.
Muore nel 1983, direttore della sede provinciale di Treviso dell' I.N.P.S.
Fabio Zetto
1915-1983, volontario in A.O.I. nel 1935, direttore della Cassa Marittima Adriatica di Trieste, segretario generale dell' Unione degli Istriani, autore di uno studio giuridico sulla sovranità italiana della Zona B anche dopo il memorandum del 1954.
1942-1984, muore anzitempo a Trieste, ingegnere chimico, professore universitario, specializzato in chimica applicata e materiali refrattari alle altissime temperature, consultato anche dall' estero, autore di numerose pubblicazioni scientifiche. Viene intitolato al suo nome l' Istituto di Chimica Applicata dell' Università di Trieste, del quale è stato preside.
Muore a Trieste nel 1984, veterinario igienista comunale, responsabile della feconda- zione bovina della provincia.
Nato nel 1897, maestro elementare nelle scuole di Trieste, coltiva la patrie memorie e, prolifico poeta dialettale , va pubblicando sui periodici locali numerose poesie intrise di struggente nostalgia del piccolo mondo natio con una silloge in volumetto (1954).
Lino Sardos Albertini
Nato nel 1915, è attivo a Trieste, avvocato cassazionista, presente in gioventù nelle formazioni studentesche sia del regime governativo ma anche cattoliche, socialmente impe- gnato, è volontario in A.O.I., presidente dell' Azione Cattolica triestina (1960), fondatore nel 1954, a Trieste, e primo presidente dell' Unione degli Istriani con l' intento di contrasta- re le tendenze rinunciatarie del governo, con intensissima attività in sede politica centrale e periferica, vice presidente nazionale dell' ANVGD (1970), presidente della sezione locale della stessa, vice presidente dell' Unione Paneuropea Italiana (1985), consigliere nazionale dell' Associazione Italia Irredenta (1970). Studioso di storia patria, pubblicista, pubblica due volumi sull' esistenza dell' al di là che hanno molta diffusione (1985,1988).
Gino Gonni
Nato nel 1913, vive a Portoferraio, pittore esordito col movimento futurista (Marinetti lo chiama Tagliente), dirige la Casa d' Arte Futurista-Pubblicitaria di Roma, viaggia tra Ber- lino, Stoccolma, Parigi, soggiorna a lungo a Firenze dove espone più volte, espone pure a Parigi, Monaco, Bucarest, Amsterdam e Vienna. Pubblicista, ama rievocare i soggiorni di Capodistria lasciata da giovane.
Nato nel 1914, vive a Trieste, pittore accademico, inizia l' attività nel 1936, è presente in numerose mostre collettive e personali in Italia e all' estero, a Londra, Manchester, Vien- na, Parigi, New York, Klagenfurt. Nel 1955 viene invitato ad Helsinki dall' Association Eu- ropèenne des Artists Rèfugiès. È presente a 5 Biennali di Venezia e a 4 Quadriennali di Roma. A Trieste viene onorato ufficialmente dal comune con una personale antologica. È presente con numerose opere nell' arredamento dei grandi transatlantici di linea della Fin-Mare (1949-1967), attività coronata con la cattedra presso l' Istituto Statale d' Arte Ap- plicata per l' Arredamento delle Navi (1955-1976). Collabora alla scenografia e allestimenti del Teatro Stabile, ed è membro della commissione per le bellezze naturali della Sovrinten- denza delle Belle Arti di Trieste. Muore nel 1994.
Rosa Corti
Laureata in lettere, suora, assistente provinciale, superiora del Convento delle Orsoli- ne di Cividale, passa poi a Gorizia dove continua ad operare fino alla quiescenza.
Nato nel 1914, pittore accademico, specializzato nella tecnica d' affresco, opera a lun- go negli Stati Uniti ed è sua la pala d' altare della chiesa di Elizabeth, New Jersey. Rientra in Italia nel 1980, a Trieste, continua a dipingere ma rifugge dalle mostre (ne ha organizzata Nato nel 1923, vive a Gorizia, veterinario, ha iniziato la carriera in Puglia approdando infine a Gorizia dove riveste la funzione di veterinario provinciale, segretario regionale del Livio Lonzar
Democristiano, assessore comunale, propugnatore tra i primi, fin dal 1983, di un av- vicinamento con gli slavi tenendosi a distanza dalle associazioni dei profughi.
Bruno Maier,
Nato nel 1922, vive a Trieste, professore, conferenziere e critico letterario più volte premiato, libero docente universitario dal 1954, titolare dal 1965, è autore di numerosi sag- gi che lo fanno uno dei più attivi e prolifici scrittori con particolare interesse per i problemi di storia della letteratura curando edizioni di 21 autori. Socio dell'Accademia dell'Arcadia, dell'Accademia di Scienze Lettere e Arti di Udine,collaboratore di una cinquantina di rivi- ste, periodici e giornali. Dal 1982 è presidente dell' Università Popolare di Trieste che tiene i rapporti con l' oltreconfine.
Nato nel 1923, vive a Firenze, giornalista professionista, ha pubblicato una silloge di versi (1958), filatelico, ha tenuto per diversi anni la rubrica del settimanale "Epoca" ed ha pubblicato un volume in materia (1964), presidente dell' Unione Stampa Filatelica Italiana Nato nel 1922, vive a Venezia, pittore, incisore, disegnatore, comincia ad affermarsi nel 1955. Numerosissime le opere in Italia e all' estero: Roma, Venezia, Milano, Forlì, Vi- cenza, Verona, Mosca, Leningrado, Parigi, Londra New York, Los Angeles, Salisburgo. È autore, a partire dal 1983, di alcuni volumi illustrati riguardanti Capodistria, Venezia, Mug- gia, l' Istria.
Giulio Maier
Nasce nel 1931, fratello di Bruno, consegue due lauree in ingegneria meccanica e ae- reonautica e due lauree honoris causa in Italia e all'estero. Dal 1970 insegna presso il Poli- tecnico di Milano, direttore dell'Istituto di Scienza delle Costruzioni, nel 1985 entra nel- l' Accademia dei Lincei per la classe scienze fisiche, matematiche e naturali, sezione mec- canica. Presidente dell'Associazione Italiana di Meccanica Teorica ed Applicata, fa parte del comitato di redazione di 9 riviste scientifiche, soggiorna ed insegna in Gran Bretagna, Stati Uniti, Canada, Belgio, Francia, Polonia, Ungheria e Sud Africa. Pubblica 140 lavori scientifici e gli viene assegnato anche un Premio Feltrinelli. Laurea ad honorem in scienze applicate in Belgio nel 1992.
Nerea Romano
Nasce nel 1923, laureata in biologia, preside di liceo, consulente di zoologia presso l' amministrazione provinciale. Riprende gli studi specializzandosi in genetica e lavora per un anno (1982) nel Wistar Institute della Penn University di Filadelfia (USA). Scrittrice, ri- corda momenti della gioventù a Capodistria, opera in seno all' Università della Terza Età di Novara. Coltiva l'agopittura.
Nato nel 1923, giornalista attivo a Trieste, specializzato nella divulgazione scientifica medica in sede nazionale e internazionale (medaglia d' oro dell' Associazione Medica Trie- stina, dell' International College of Surgeons (1979), premio dei Cronisti Triestini 1981), è presidente dell' Unione Cronisti Triestini, è fondatore nel 1967 del "San Giusto d' Oro" a lui stesso conferito nel 20 della fondazione. Attivo anche in seno alle associazioni dei profughi.
Consigliere nazionale dell'Unione Medici Collaboratori della Stampa d'Informazione Ita- liana (UNAMSI). Pubblica biografie di Nazario Sauro, Spartaco Schergat e Emigrato nel secondo dopoguerra in Australia, dov' è titolare di un' avviata azienda operante nel settore degli autotrasporti, compie il giro del mondo in barca a vela fermandosi a Trieste per rivedere parenti ed amici accolto anche dalle autorità locali, premiato con me- daglia d' oro della presidenza della giunta dell' Ente Regione Friuli-Venezia Giulia. Riceve il titolo di "Sportivo dell' anno" per il 1983 da parte di una giuria di giornalisti ita- Nato nel 1929, vive a Sistiana (Trieste), segue studi linguistici, dialettologici e folclo- ristici, più volte invitato nei lavori della Fondazione Cini di Venezia. Dal 1976 è autore di più pubblicazioni spesso con spunti originali e si dedica anche alla poesia. È sua la raccolta più completa e ragionata dei soprannomi capodistriani.
Nata nel 1929, è attiva a Trieste, titolare di un centro di produzione televisivo docu- mentario e pubblicitario a livello regionale con premi nazionali (1972) e internazionali (1991). Ama molto la sua terra, ne coltiva i ricordi ed è autrice del documentario "Pietre di Capodistria" riversato nel 1911 anche in videocassetta. Entra in politica nel 1994, deputato in parlamento per la lista Forza Italia, poi esponente di partito in sede provinciale a Trieste, con sbandamenti che l'allontanano dagli iniziali sentimenti comuni.
Attivo a Venezia, architetto e disegnatore attivo a partire dal 1966, autore di libri mo- nografici di storia veneziana e nautica, pubblica una monumentale "Guida di Venezia" in quattro volumi illustrata da numerosi suoi disegni.
Nato nel 1941, vive a Monfalcone, pittore e scultore in legno con originale tecnica ad intarsio, allievo di Predonzani, pubblica un volume illustrato in materia. Debutta nel 1961, è presente in mostre che si tengono in Italia, Francia, Belgio, Olanda, Danimarca, Inghilter- Insegnante, residente presso Padova, coltiva col figlio Guido la pirografia con diverse mostre anche personali.
Disegnatore e grafico, notato dal prof. Tucci, viene aggregato alla missione archeolo- gica in Pakistan a cura dell' Istituto Italiano per il Medio ed Estremo Oriente (1976,1979).
Passa in servizio presso la Sovrintendenza delle Antichità di Trieste e mette a punto un si- stema di disegno dei reperti archeologici molto chiaro e richiesto a Pisa, Ferrara, Roma, Ancona e Liguria. Illustra la storia della città di Trieste con 271 tavole (1971).
Nata nel 1939, esula nel 1948, soggiorna a Trieste fino al 1958, risiede a Roma dal 1980. Insegnante di scuola media, alterna l' insegnamento con la pittura e la poesia, dal 1961 espone a Trieste, Treviso, Roma, Civitavecchia, Udine, Bolzano e Castello di Piatti (Arezzo), collabora con riviste letterarie di Treviso e Roma . Diplomata in disegno ed edu- cazione tecnica, espone all'estero in 9 paesi. Non professa alcun legame con l'ambiente e con i problemi dei profughi, che ignora.
Nato nel 1924, risiede a Trieste, frequenta i corsi disegno e acquaforte e, per la scultu- ra, dell' Accademia estiva di Salisburgo. Disegnatore, incisore, scultore in bronzo (piccolo formato) e pietra, dal 1974 al 1984 ha partecipato a 36 mostre collettive e successivamente ha presentato, fino al 1991, 8 personali a Trieste, Merano e Trento riscuotendo successo sia di critica che di pubblico.
Nato nel 1924, risiede a Tirano (Valtellina), dirigente amministrativo, pubblicista, au- tore di memorie autobiografiche e di storia patria istriana e locale, attivo nella Pro Loco di Tirano, organizzatore delle manifestazioni culturali e folcloristiche con contatti in sede pro- vinciale e nel confinante Canton Ticino.
1921-1982, capitano marittimo, capo pilota del porto di Venezia con molti anni di e- Sacerdote salesiano ,da molti anni operante nell' America Meridionale, in zona di missione sul fiume Paraguay al confine tra il Brasile e la Bolivia, è direttore dal 1979 di un grande collegio, centro religioso e sociale.
Ugo Derin
Volontario in AOI nel 1935, a 17 anni, è il più giovani dei partenti. Ingegnere idrauli- co, emigra dopo l' esodo in Argentina dove opera nelle grandi opere idrauliche nelle zone più meridionali, anche in parti e vie d' acqua poco praticate. Muore nel 1998.
Paolo Letterio Bonanno
Nato nel 1945, tecnico aereonautico ed elettronico, inizia a lavorare nel settore aereo- nautico della FIAT con l' ing. Gabrielli progettatore del caccia G.91. Titolare di alcuni bre- vetti, fonda e dirige a Revello, presso Cuneo, la prima fabbrica italiana di mongolfiere.
Nato nel 1921, vive ed opera a Trieste, professore universitario di fisica, dal 1960 al 1978 è impegnato in un gruppo di ricerca che si avvale del laboratorio del CERN di Gine- vra, consigliere comunale (1982-88), presidente dell' Unione degli Istriani (1976-81), batta- gliero difensore del diritto storico e attuale italiano sulle nostre terre.
Gabriella Gabrielli Pros
Nata nel 1923, sorella di Italo, architetto, archeologo, sovrintendente alle Antichità e Belle Arti nel periodo del G.M.A. e anni successivi, direttrice del servizio archeologico del- la Soprintendenza (1971), autrice di studi su Aquileia romana, parte di più commissioni tecniche per la tutela del patrimonio artistico e ambientale.
Maria Laura Jona
Regge la Soprintendenza Archivistica per il Friuli Venezia Giulia, paleografa, fa parte di più commissioni anche in sede ministeriale.
Astronomo, professore universitario a Roma, direttore dell' osservatorio astronomico, membro dell' Istituto di Fisica Nucleare.
Paolo Sardos Albertini
Nato nel 1941, figlio di Lino, avvocato, commendatore dell' Ordine di S.Silvestro Pa- pa, vicepresidente del Movimento Laureati Cattolici, presidente dell' Azione Cattolica (1970-76), presidente del Consiglio Provinciale Scolastico, presidente della Sezione giova- nile dell' Unione degli Istriani, presidente della Lega Nazionale (1989), presidente della Fe- derazione delle Associazioni dei Giuliani e Dalmati.
Ingegnere spaziale formatosi negli USA dove vive essendo ivi arrivato ancora ragaz- zo con i genitori esodati. Dai primi anni scolastici passati a Santa Chiara, conclude gli studi accademici con 4 diplomi a livello universitario. Dal 1969 al 1971 è responsabile dei siste- mi di ingegneria del programma Apollo, lavora nel campo che ha reso possibile i primi due voli Shuttle. Il suo nome compare, tra gli altri, sulla piastra metallica depositata sulla Luna.
Primo premio Rockwell, ingegnere dell' anno per il 1978, professore universitario, presi- dente del San Fernando Valley Council, California (1991). Poi Presidente e Capo Scienzia- to della Agusta a Philadelphia, passando successivamente nel campo spaziale in California.
Attore radiofonico della sede regionale della RAI-TV di Trieste e "voce" in molti do- cumentari televisivi (dal 1991).
Attivo a Monfalcone, titolare di un' avviata officina specializzata in attrezzature mec- caniche, idrauliche e pneumatiche (valvolame per stabilimenti industriali) a tecnologia a- vanzata, con esportazione anche all' estero (1991).
Nevio Busan
Azzurro d' Italia, campione di hockey su prato (1966-69).
Attivo a Trieste, direttore e maestro del Coro Illersberg affermato in Italia e all' estero con numerosi riconoscimenti e premi, in concerti e festival di altissimo livello artistico in 10 paesi conseguendo una ventina di primi premi (1962-1986).
Laura Zettin
Azzurra d' Italia per il canottaggio (1978-1981).
Piero de Favento
Urologo, presidente dell' Ordine dei Medici (1978), assessore al comune di Trieste (1984), presidente della Federation Internationale d' Ecrime (1980), consigliere della Fede- razione Italiana dello Scherma.
Tullio De Carlo
Avvocato dello Stato in Trieste dal 1979, al vertice di una carriera iniziata al tempo Nato nel 1925, farmacista, vice presidente dell' Unione degli Istriani e della Fameia Capodistriana, raccoglitore di patrie memorie. Presidente pro tempore del Centro Culturale Gian Rinaldo Carli.
Segretario dell' Associazione delle Comunità Istriane, presidente del movimento gio- vanile della DC (1970), consigliere e poi presidente dell' ECA (1975). Muore nel 1997 (?) Nato nel 1924, è dal 1946 membro effettivo del CNL, ma già dal 1954 viene contesta- to per le impostazioni rinunciatarie che viene a sostenere quale attivista del PSVG, poi PSDI. Assessore del comune di Trieste per le attività culturali (1975), entra infine nella RAI come giornalista del radiofonico Gazzettino Giuliano. Presidente dell'Associazione Giulia- na dei Giornalisti.
Pia de Almerigotti Russatti
1889-1976, pittrice attiva a Roma.
Proto dello stabilimento tipografico di Renato Pecchiari, stampa alla macchia, nel 1955, un opuscolo che è l'ultimo delle opere di storia locale nell'ultra secolare attività delle tipografie locali. Organizzatore sportivo nei difficili momenti del dopoguerra, raccoglitore di patrie memorie.
Nato nel 1941, l' esodo non lo tocca, attivista del PCI, assessore del comune di Dui- no-Aurisina (1993 - 1997), è tra i fondatori del Circolo Istro-Veneto di osservanza marxista e operante pertanto su piani estranei a quelli delle associazioni dei profughi. Autore di due sillogi di poesie (1983, 1986) che ne rispecchiano le idee. Muore nel 2001.
Paolo Galli
Direttore centrale della società commerciale STANDA a Milano, negli anni 70.
Frequenta la scuola di composizione al liceo musicale "Tartini" di Trieste, la scuola di paleografia e filologia musicale dell'Università di Padova, Professore presso la scuola parificata a conservatorio di Padova, violinista che ha preso le prime mosse con Conelli, musicologo e compositore. Fonda e dirige dal 1966 il gruppo Teatro, pubblica più di una versione teatrale di note favole curando anche la coreografia.
Campione automobilistico di rally, si fa notare negli anni 80 e promette significativi traguardi sportivi.
Sacerdote, viene nominato nel 1986 parroco del rione di Rozzol Melara, impegnato in non pochi problemi sociali.
Nata nel 1920, professoressa, attiva nelle organizzazioni dei profughi e nelle organiz- zazioni cattoliche assistenziali, presidente del gruppo triestino femminile di Azione Cattoli- ca e della giunta diocesana (1969), animatrice organizzativa dell' UNITALSI (1991) locale di cui è anche presidente.
Professore, braccio destro di don Marzari a Capodistria, attivo in seno al CNL nel primo dopoguerra, consigliere provinciale e regionale della DC fino agli anni 80, rappresen- tante democristiano nei servizi amministrativi ospedalieri. Muore nel 1999.
Attivo nelle organizzazioni cattoliche, presidente dell' Opera Figli del Popolo. Si oc- cupa della Repubblica dei Ragazzi e della Colonia estiva di Punta Grossa.
Libero Sauro
Vive a Roma, figlio di Nazario, ufficiale della marina militare, ammiraglio e cultore di storia patria. Dopo l'8 settembre 1943 organizza e comanda i reparti della Guardia Na- zionale Repubblicana in Istria fino al 1944. Dopo la guerra, dal 1957 e per parecchi anni, è presidente nazionale dell'A.N.V.G.D. con azione intesa ad arginare le conseguenze del diktat di pace e a salvare quanto possibile.
Piero Clon
Fondatore della Cooperativa Pescatori e Agricoltori del Villaggio del Pescatore, con- sigliere DC e assessore del comune Duino-Aurisina.
Piero de Manzini
Farmacista premiato, velista esperto per passione e per tradizione di famiglia, nel 1983 commodoro dello Yacht Club Adriaco di Trieste.
Stefano de Petris
Figlio dell' avv.Petrisso, consigliere di corte d' appello e presidente del Tribunale dei Minorenni di Trieste (1983).
Ingegnere, democristiano, è dal 1982 consigliere e poi assessore comunale, consiglie- re regionale dal 1988, "socio di eccellenza" dell' "International Friendship", segretario della Comunità di Capodistria e membro dell' Associazione delle Comunità Istriane. Eclissato dopo un coinvolgimento processuale. Eclissato dopo un processo per concussione.
Nato nel 1920, inizia a lavorare come palombaro, entra durante la guerra nella Xa MAS e partecipa a diverse azioni coronate con l' affondamento di una corazzata inglese nel porto di Alessandria d' Egitto (1941) meritandosi la M.d' O. al V.M. e altre decorazioni.
Presidente della sezione istriana dell' Associazione Arditi d' Italia. Muore nel 1996.
Nato nel 1913, capitano marittimo, grande invalido di guerra e M.d' O. al V.M. gua- dagnata in Africa Settentrionale nel 1940. Nel dopoguerra è attivo nella sede centrale di Roma dell' Unione Italiana Ciechi, dirigente del servizio lavoro e assistenza e del centro "Libro parlato", attivo pure in seno all' ANVGD, dirigente del Gruppo Giovani Adriatici, in seno all' Unione degli Istriani e Fameia Capodistriana. Muore nel 1993.
Nicolò Cobolli Gigli
Nato nel 1918, figlio di Giuseppe, laureato, ufficiale di complemento del- l' Aereonautica, pilota da caccia, si distingue durante la campagna di Grecia e muore nel 1941 combattendo valorosamente nel cielo di Spilea meritandosi la M.d' O. al V.M. alla Giulio Mario Pagliari
Nato nel 1920, contrammiraglio ispettore, ingegnere, dopo il congedo vive a Trieste, presidente del Comitato permanente per le onoranze a Nazario Sauro, che regge attivamen- te. Muore nel 1994.
Notaio, avvocato, attivo in campo politico, assistenziale e organizzativo. Diplomato presso l'Accademia Nazionale di Educazione Fisica, presidente della società Alpina delle Giulie, consigliere dell' Associazione Nazionale Alpini d' Italia, presidente dell' Ordine dei Notai, presidente della Fameia Capodistriana e membro dell' Unione degli Istriani.
Lino Relli
Perito industriale, nipote di Giovanni, segretario dal 1987 della sede provinciale del- l' ANVGD di Trieste, dirigente del servizio assistenziale.
Sacerdote, l' ultimo uscito dal Seminario di Capodistria. Parroco di Aquilinia (1990), assiste assiduamente le associazioni dei profughi con viaggi anche all' estero, senza alcuna distinzione , indifferentemente a Trieste e a Capodistria.
Nato nel 1920, medico specialista in pneumologia, dal 1987 primario emerito, racco- glitore di patrie memorie. Muore nel 1992.
Piero Marsi
Già attivo membro del C.C. "Libertas", giudice, procuratore generale della Repubbli- ca a Gorizia (1969), consigliere di cassazione, in riposo dal 1977. Muore nel 1995.
Tipografo editore, titolare di un' avviata azienda di fotocomposizione dove dal 1990 viene composto il quotidiano "Trieste Oggi". Numerose e in bella veste tipografica le edi- zioni riguardanti la storia della marina e della cantieristica della Venezia Giulia e della città di Trieste.
Mario Zhiuk
Tipografo editore, attivo a Milano, titolare di uno stabilimento a carattere industriale, si presta a stampare gratuitamente memorie e opuscoli storico-rievocativi. Pittore, compone grandi tele di ambiente capodistriano che riproduce in stampe a colori, in più formati, che distribuisce ai concittadini in ricordo della terra perduta.
Maria Rasman Ceron
Nasce nel 1900, vive a Udine, insegnante, rievoca le memorie della terra perduta in poesie, toccanti d' accenti, che da anni va pubblicando su "La Sveglia", organo della Fameia Capodistriana. Muore nel 199… Liana Zetto Ferrari
Nata nel 1923, laureata in ingegneria, insegnante e preside di scuola media a Trieste.
Muore nel 1996.
Maria Pia Toso
Residente a Roma, insegnante e preside di scuola media. Muore nel 1991.
Valerio Utel
Sacerdote salesiano, missionario in Brasile dal 1968, assieme al fratello Carmelo.
Pino Grio
Nato nel 1920, attivo in un patronato cattolico, partecipa nel 1938 alla rifondazione del G.E.M.M. del quale tiene tutt' ora le fila con i gruppi capodistriani di Trieste organiz- zando annualmente raduni e gite. Organizza inoltre il pellegrinaggio annuale della Semedel- Nato nel 1914, buon tagliapietra decoratore, coltiva le patrie memorie delle quali tal- volta scrive, musicante appassionato, organista della chiesa di Opicina. Muore nel 199… Nato nel 1933, attivo a Sassari, pittore tecnico e artista, espone a Trieste nel 1975.
Ha uno studio di pittura a Duino (Trieste), espone nel 1980 a Piancavallo (Aviano).
Elisabetta Bussani Gallinucci
Scolara di Vittorio Cocever, ha lo studio a Zindis (Muggia), è presente dal 1980 in mostre collettive e in personali nel 1981 e 1982.
Vive a Monfalcone, tipografo e scultore, espone dal 1972 a Monfalcone e Grado (1977, 1988) con particolate tecnica e impiego di polistirolo.
Nata nel 1923, vive a Padova, professoressa liceale, scrittrice, pubblica nel 1984 un volume di novelle di ambiente capodistriano.
Titolare di una primaria impresa commerciale di autoricambi e autoaccessori, vicino alle organizzazioni e manifestazioni dei concittadini in esilio.
Presidente (1984) della Cooperativa dei Pescatori della Venezia Giulia di Trieste.
Paolo Blasi
Nato nel 1921, figlio di Francesco, professore e preside a Udine e a Trieste, dantista, scrittore, poeta, saggista, interessato alla letteratura ottocentesca minore, pubblicista, pub- blica diverse opere ed articoli di contenuto storico e critico.
Franca Semi
Nata nel 1943, figlia di Francesco, architetto, professore associato dell'Istituto Uni- versitario di Architettura di Venezia, pubblica a partire dal 1977 una decina e più di studi.
1889 - 1965, figlio adottivo dell'attore Armando Borisi, figura eccentrica e un po'equivoca, non priva di cultura che si destreggia tra fascisti, comunisti, tedeschi del pre- sidio di marina, e slavi con l'abilità di far dimenticare o tollerare i trascorsi nell'uno e nel- l'altro campo.
Mario Paolo Vattovani
laureato, opera in campo assicurativo iniziando a Muggia con una propria agenzia con una brillante carriera fino alla carica di direttore generale della compagnia del Lloyd Adria- tico di Trieste. Avviato alla presidenza del complesso, muore improvvisamente nel 1994.
Bruno Busan
maestro elementare comandante della Guardia Territoriale di Riserva cittadina (Lan- dschutz), ultima formazione capodistriana nel periodo di trapasso dall'occupazione tedesca a quella slava. Muore nel 1996.
raccoglitore di patrie memorie, buon disegnatore e pittore, autore di una serie di sog- getti cittadini d'ambiente e di costume, alcuni dei quali riprodotti a stampa.
nato nel 1915, democristiano, vive nel Villaggio del Pescatore presso Trieste, consi- gliere ed assessore nel comune di Duino-Aurisina, uno dei promotori della parrocchia del villaggio e della Cooperativa dei Pescatori e Agricoltori, cavaliere di merito del Sovrano Militare Ordine Teutonico del Levante (1991).
Capitano di lungo corso abilitato al comando. Ultimo comandante del piroscafo già della Navigazione Capodistriana "Vettor Pisani", che porta alla demolizione passando poi al Lloyd Triestino. Muore nel 199… Silvia Nobile Longo
Nata nel 1916, laureata in chimica pura, ha iniziato la carriera di ricercatrice a Trieste da dove è passata in Svizzera presso la Roche. Specializzata nel campo delle vitami- ne,lavorando anche in Australia. Rientra in Italia nel 1977 con attiva opera di divulgazione scientifica viaggiando in Giappone, Nepal, Filippine, America Meridionale e Settentrionale.
Muore nel 1993.
Pittore accademico e ceramista, si trasferisce dopo l'esodo negli USA entrando con successo nel campo dell'arredamento. Rientra a Trieste col pensionamento e muore nel tipografo, autore di un libro di memorie del cruciale periodo che va dal 1943 all'esodo (1992) e di uno studio sull'episcopato giustinopolitano (1999).
Nino Urlini
preside, esponente di associazioni cattoliche, opera in seno all'Università Popolare di Norberto (Bruno) De Carli
1920-1996, p.cappuccino, missionario per molti anni in Brasile, dove muore nel grande convento di Curitiba (Paranà) occupandosi anche di attività sociali.
Umberto (Italo) De Carli
p.cappuccino, fratello del p.Norberto, padre guardiano del convento di Montuzza (Trieste), poi a Gorizia.
preside a Monfalcone, cultore di patrie memorie in versi, pubblica due sillogi racco- gliendo tre premi letterari nei concorsi "Leone di Muggia", "Istria Mobilissima (1998) e "Premio Selezione –Poesia" ( 2000). Muore nel 1999.
Piero de Manzini
Farmacista, presidente della casa farmaceutica Istituto Farmaterapico Triestino, pro- vetto velista, vicepresidente e commodoro dello Yacht Club Adriaco , viene a mancare in tarda età nel 1998.
Nato nel 1922, pilota militare, comandante nel 1970 dell'8° Stormo di Cervia, in ser- vizio anche a Gioia del Colle, Istrana e Treviso. Generale di divisione aerea, comandante in seconda della Scuola di Guerra Aerea di Firenze. Muore nel 1999.
Cappuccino nel convento del Redentore alla Giudecca di Venezia, ha studiato all'Università Gregoriana di Roma, insegna la Bibbia nella lingua originale alla Marciana di Di famiglia originaria della Boemia ma nato a Capodistria da madre capodistriana (Fontanotti), geometra e impiegato catastale pensionato nel 1969. Poliglotta, studia il tai- landese e nel 1994 si trasferisce a Bangkok quale insegnante di italiano in quella Università.
Alterna il soggiorno tra la Thailandia e il Friuli.
Capitano di lungo corso, ha navigato in comando con le petroliere di una grande so- cietà californiana. Ha assunto poi, fino al momento della quiescenza, la responsabilità diret- tiva del terminale marino e del deposito costiero della Società Italiana per l'Oleodotto Tran- salpino di Trieste collegati con l'Austria e la Germania.
Sacerdote, monsignore, nato nel 1944 da Nicolò e Maria Cerato, emigrato giovanis- simo in Veneto. Assistente di storia della filosofia nell'Università di Verona, laureato in te- ologia nell'Università spagnola di Navarra a Pamplona. Nel 1998 viene nominato vicario per l'Italia dell'Opus Dei, di cui, dal 1981, era a Palermo vicario della delegazione siciliana.
Fulvia Vattovani Sforza
Docente in materie artistiche nella Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Disegnatore tecnico professionale, pittore e disegnatore artistico, cultore di preistoria e storia patria.
Piero Sardos Albertini
Avvocato, giornalista pubblicista, direttore responsabile del periodico "La Sveglia" della Fameia Capodistriana di Trieste.
Geometra professionista, presidente dell'Albo dei Geometri di Trieste; presidente del Collegio Costruttori di Trieste per due mandati.
Dino Parovel
Autore di un pregevole vocabolario del dialetto capodistriano, edito nel 2006.
Anita Derin
Attiva sostenitrice delle attività facenti capo all'Unione degli Istriani ed alla Fameia Capodistriana, presente in ogni manifestazione, raro esempio di piena e incondizionata de- dizione. Attenta raccoglitrice delle memorie storiche e autrice di alcuni volumi di contenu- to documentario con particolare riguardo alle attività di beneficienza e femminili. Ultima e fattiva presidente della Fameia in linea con lo statuto sociale.
Diligente e attivo esponente dei contatti in sede locale, nazionale e internazionale in- teressanti le attività dell'Unione degli Istriani e della Fameia Capodistriana, operando nella redazione dei rispettivi periodici e nella pubblicazione di testi anche con propri scritti.
Residente e operante fuori Trieste, censore di quanto di errato o distorto viene propa- lato sulla nostra situazione storica e culturale intervenendo con proprie iniziative special- mente nel settore scolastico e giovanile. A tal fine prepara e distribuisce opuscoli illustrativi di vari argomenti.
Indice alfabetico dei nomi menzionati
Bolis Antonio; 56 Bonaccorso de'Bonaccorsi; 2 Agostini Piero; 58 Bonifacio Giacomo; 31 Agostino Carli; 17 Bono Guerci (Verzi); 5 Alberis Giovanni; 10 Bonzio Giuseppe; 19 Albertini Antonio; 22 Borisi Armando; 37 Alessandro Porro; 56 Borisi Bernardo; 8 Almerigogna Giusto; 56 Almerigogna Paolo; 54 Borisi Giuseppe; 62 Almerigogna Piero; 49 Borisi Marc'Antonio; 15; 24 Almerigotti Alessandro; 24 Brati Gio Batta; 16 Almerigotti Francesco; 19 Bratti Andrea; 24; 29; 33 Almerigotti Giorgio; 7; 8 Bratti Gian Battista; 24 Almerigotti Giovanni; 19 Bruni Antonio; 16 Almerigotti Russatti Pia; 58 Bruni Giorgio; 52 Antonini Piero; 32 Bruni Giovanni; 10; 13 Bruno Norbedo; 63 Antonio Alberini; 23 Bruti Agostino; 19; 20; 23 Apollonio Fulvio; 54 Bruti Alessandro; 16 Apollonio Giannandrea; 38 Bruti Barnaba; 14 Apollonio Giovanni; 57 Bruti Giacomo; 14; 15 Apollonio Lorenzo; 9 Brutti Bartolomeo; 18 Apollonio Luciano; 59 Brutti Giacomo; 17 Budica Roberto; 57 Budrio Bartolomeo; 4 Budrio Nicolò; 4 Bullo Umberto; 33 Babich Sergio; 61 Burlini Licio; 43 Babuder Francesco; 34 Babuder Giacomo; 30 Bussani Claudio; 62 Babudri Francesco; 39 Bussani Gallinucci Elisabetta; 62 Baldini Giovanni; 26 Barbabianca Matteo; 10 Baseggio Cesare; 29 Baseggio Giorgio; 27; 28; 33 Cadolino Alfredo; 26 Baseggio Lucio; 52 Calafati Angelo; 23 Baseggio Nicolò; 24; 28 Calogiorgio Gregorio; 31 Beatiano Giulio Cesare; 17 Cargnati Antonio Maria; 22 Belgramoni Francesco; 8 Carli Domenico; 10 Belgramoni Lodovico; 17; 19 Carli Gian Rinaldo; 17; 19 Belgramoni Pietro; 18 Carli Gian Stefano; 21 Belli Giacomo; 18; 19; 21 Carli Girolamo; 20 Carli Rinaldo; 16 Carli Rubbi Agostino; 21 Belli Nicolò; 20; 36 Carli Sebastiano; 20 Belli Nicolò Ambrogio; 15 Belli Ottoniello; 13 Carpaccio Antonio; 22 Bencich Luigi; 21 Carpaccio Benedetto; 8 Benedetti Giordano; 53 Carrerio Paolo Emilio; 12 Benedictis Michele; 22 Castaldi Panfilo; 5 Bennati Felice; 35 Bennati Giovanni; 35 Cernivani Bortolo; 19 Bernardo da Tarvisio; 3 Cernivani Pietro; 21 Bertetti Carlo; 50 Ceron Rasman Maria; 61 Ceruti Matteo; 24 Blasig Blasi Francesco; 51 Cesare Giorgio; 58 Cherini Lauro; 41 del Tacco Giacomo[Tacco]; 16 Cherini Vittorio; 46 del Tacco Gian Domenico[Tacco Gian Domenico]; Ciasca Venturini Pinotta; 39 Clementi Paolo; 65 del Tacco Giuseppe[Tacco]; 17 Delconte Giovanni; 37 Clon Giuseppe; 63 Delconte Mario; 44 Della Santa Angelo; 33 Cobòl Biagio; 36 Della Santa Antonio; 47 Cobolli Gigli Giuseppe; 42 Depangher Giorgio; 58 Cobolli Giglio Nicolò; 60 Depangher Giovanni; 30 Cobolli Giorgio; 60 Depangher Michele; 36 Cobolli Nicolò; 32 Depangher Nicolò; 40 Cocever Ambrogio; 26 Deponte Giovanni; 37 Cocever Giacomo; 18 Deponte Giuseppe; 37 Cocever Vittorio Ambrogio; 43 Deponte Piero; 50 Cociani Mario; 50 Combi Francesco; 25 Conelli Alfredo; 46 D'Este Lorenzo; 22 Corradini Giuseppe; 37 Destradi Giorgio; 41 Corradini Pino; 56 Destradi Leondino; 53 Corte Francesco; 34 di Bernado dal Pozzo Daniele; 3 Corte Giuliano; 19 Diodato Flabenigo; 2 Cuder Federico; 26 Divo Cornelio; 11 Domenico da Capodistria; 4 Domenico de Loschi; 4 D'Agostini Luigi; 65 Dreolin Antonio; 31 d'Alessio Nicoletto[Alessio]; 3 Damiani Luigi; 31 D'Andri Leonardo; 27 d'Andri Pietro[Andri]; 22 de Albertis Giovanni[Albertis]; 4 de Andreis Francesco[Andreis]; 10; 15 de Belli Ottoniello[Belli]; 17 De Carli Agostino; 17 Favento Andrea; 25 De Carli Norberto (Bruno); 63 Favento Ghino; 37 De Carli Umberto Italo; 63 Favento Giovanni; 25 De Carlo Libero; 44 Favento Mauro; 59 De Carlo Tullio; 58 Favento Piero; 47; 58 de Franceschi Girolamo[Franceschi]; 7 Favento Santo; 62 de Gallis Zenone[Gallis]; 4 Febeo Ambrogio; 10 de Gilago Vernerio[Gilago]; 3 Febeo Giuseppe; 11 de Giovanni Giovanni[Giovanni]; 11 De Grassi Gioachino; 36 de Manzini Piero; 64 Fini Gio Francesco; 14 De Mori Paolina; 36 Fini Orazio; 15; 17 De Mori Paolo; 21 Fini Raimondo; 16 De Rin Francesco; 29 Fioranti Martino; 43 De Rin Nicolò; 28 de Troy Ermenegildo[Troy]; 36 Fontanotti Giovanni; 53 Debellich Giuseppe; 39 Francesco da Capodistria (Elio); 5 Decarli Lauro; 55 Francesco de Franceschi; 4 Declencich Antonio; 22 Francesco del Tacco; 23 Decolle Pompeo; 34 Francesco Grisoni; 21 Degrassi Antonio; 26 del Bello Cristoforo[Bello]; 28 Del Bello Gianelli Anna; 35 Del Bello Nicolò; 30 Gabrielli Italo; 57 del Bello Ottoniello[Bello]; 16 Gabrielli Pros Gabriella; 57 del Cavalier Barnaba Bruti[Cavalier]; 23 Gallo Gian Luigi; 40 Gravisi Santo; 15 Gallo Michele; 26 Gallo Nazario; 26 Gambini Pier Antonio; 32 Grisoni Annibale; 9 Gambini Pio Riego; 32 Grisoni Antonio; 19 Grisoni Francesco; 9; 22; 28 Gasperutti Giovanni; 61 Grisoni Pola Marianna; 28 Gavardo Alessandrone; 23 Gavardo Antonio II; 14 Gavardo Francesco I; 12 Gavardo Gavardo; 18 Ingaldeo Pasquale; 7 Gavardo Gio Filippo; 7 Gavardo Giovanni; 14 Gavardo I Alessandro; 8 Gavardo I Gavardo; 2 Jacopo Petronio; 6 Gavardo II Gavardo; 3 Jona Maria Laura; 57 Gavardo III Gavardo; 8 Gavardo Pietro; 18 Gavardo Rinaldo I; 7 Gavardo Rinaldo II; 13 Gavardo Roberto; 7; 8 Lampredio Gallis; 2; 3 Gavardo Santo I; 5 Lana Vittorio; 41 Gavardo Santo II; 5; 7 Leondino Stradi; 63 Gavardo Santo III; 5 Letterio Bonanno Paolo; 56 Gavardo Simone; 3 Longo Vittorio; 52 Genzo Bernardino; 52 Lonza Antonio; 44 Genzo Giacomo; 21 Lonza Benedetto; 49 Genzo Remigio; 41 Lonza Giovanni; 50 Georgius de Justinopoli; 2 Gerosa Emilio; 51 Lonza Valentino; 24 Gerosa Ettore; 34 Lonzar Alessandro; 64 Gerosa Oreste; 31 Lonzar Beneto; 37 Gianelli Bortolo; 28 Lonzar Giuseppe; 52 Giannino di Marco; 3 Giollo Ricciotti; 41 Lughi Giovanni; 50 Giovannini Adalberto; 40 Luglio Claudio; 61 Giovannini Alberto; 30 Luglio Vittorio; 63 Giovannini Eugenio; 33 Lugnani Giuseppe; 24 Giovannini Mario; 34 Lugnani Manfredino; 5 Giuliani Biagio; 14 Giuseppe Ramani; 50 Lugnani Pietro; 5 Gramaticopolo Marino; 51 Lupetina Carlo; 39 Gramaticopulo Ernesto; 33 Grassi Antonio; 42 Gratton Livio; 57 Gravisi Anteo; 25 Macor Antonio; 45 Gravisi Barbabianca Giannandrea; 40 Madonizza Antonio; 25 Gravisi Dionisio; 19 Madonizza Giovanni; 41 Madonizza Nicolò; 27 Gravisi Federico; 32 Madonizza Pietro; 27 Gravisi Giovan Battista; 11 Gravisi Giovanni Nicolò; 13 Maier Giovanni; 51 Gravisi Girolamo; 18; 27; 30 Gravisi Giuseppe; 19 Majer Francesco; 32 Gravisi Gravise; 15 Malgranello Giuliana; 9 Gravisi Leandro; 21 Mamolo Giovanni; 43 Gravisi Lucrezio; 14 Manzini Giovanni; 18; 22; 30 Gravisi Luigi; 25 Manzini Giulio; 48 Gravisi Mirabelli Antonietta; 34 Manzini Piero; 38 Gravisi Nicolò Giovanni; 12 Manzini Pietro; 60 Gravisi Pietro; 12 Manzoni Domenico; 25 Manzuoli Balsimin; 16 Manzuoli Nicolò; 16 Parovel Egida; 51 Marciano Antonio; 35 Parovel Giorgio; 56 Marinaz Angelo; 32 Parovel Maria; 59 Mario Giovannini; 34 Parovel Romualdo; 47 Marion Luciano; 50 Parovel Vittorio; 62 Marsi Paolone; 51 Pecchiari Renato; 38 Pellarini Fulvio; 51 Marsich Andrea; 27 Pellarini Tino; 51 Marsich Angelo; 29 Pellaschiar Nello; 58 Martissa Antonio; 8 Pellaschiar Vittorio; 41 Martissa Giuseppe; 31 Pellegrini Domenico Maria; 23 Marzari Edoardo; 44 Pelusio Bartolomeo; 6 Mauruzio Giovanni; 12 Peri Giovanni; 29 Mauruzio Pietro; 16 Petris Antonio; 34 Metello Vincenzo; 12 Micheli Lionello; 64 Petris Stefano; 60 Milossi Antonio; 45 Petronio Bartolomeo; 7 Milossi Luciano; 45 Petronio Benedetto; 22 Minca Antonio; 49 Petronio Francesco; 34 Minca Giorgio; 52 Petronio Jacopo; 6 Minutti Antonio; 52 Petronio Prospero; 15 Moraro Rodolfo; 48 Pierini Santini; 43 Morato Giulio; 12 Piero de Chavodistria; 6 Pitscheider Virgilio; 39 Pizzarello Antonio; 29 Muzio Cristoforo; 7 Pizzarello Libero; 46 Muzio Girolamo; 12 Pizzarello Ugo; 38; 55 Muzio Giulio Cesare; 11 Pizzarello Vittorio; 34 Plazzer Piazzi Giovanni; 50 Naldini Paolo; 18 Polesini Girolamo; 8 Nalesini Lucio; 64 Poli Giovanni; 45 Nazario da Giustinopoli; 4 Nicolò da Capodistria; 3 Ponis Ranieri; 55 Porro Vittorio; 55 Predonzani Dino; 53 Norbedo Luigi; 64 Predonzani Vico; 33 Norbedo Narciso; 61 Orbani Giuseppe; 51 Ramani Giuseppe; 40; 50 Orbani Nino; 51; 52 Ramani Nicolò; 59 Otolinus Justinopolitanus; 2 Relli Giovanni; 38 Relli Giuseppe; 48 p. Grio Giorgio; 64 Ricci Vincenzo; 20 Pacchietto Nello; 54 Riccobon Carlo; 38 Padovan Francesco; 21 Riccobon Tullio; 58 Padovan Giovan Battista; 30 Riosa Giovanni; 27 Padovan Giuseppe; 38 Padovan Piero; 57 Roncaldino Spelati; 14 Pagliari Giulio Mario; 60 Rosamani Enrico; 39 Parenza Ercole; 59 Rota Eugenio; 30; 33 Parovel Antonio; 33 Rovatti Giovanni; 45 Parovel Bruno; 50 Ruggero Tarsia; 18 Tessaro Nicolò; 28 Sabini Almerigo; 14 Tomasi Giovanni; 60 Sabini Antonio; 17 Tomasich Andrea; 29 Sandrin Bruno; 51 Tonello di Novaria Cristoforo; 6 Sandrin Gioacchina; 62 Tornello di Novaria Cristoforo; 6 Sandrin Italo; 37 Toso Maria Pia; 61 Sandrin Luciano; 55 Totto Giovanni; 23 Sansone Virgilio; 33 Totto Gregorio; 42 Santo de Pellegrini; 3 Santorio Santorio; 14 Trevisani Angelo; 20 Sardo Giuseppe; 22 Trevisani Francesco; 20 Sardos Albertini Lino; 53 Turrini Antonio; 16 Sardos Albertini Paolo; 39; 57 Sardos Albertini Piero; 64 Sardos Bortolo; 35 Sauro Depangher Anna; 34 Urbanaz Guglielmo; 40 Sauro Giacomo; 34 Urbani Umberto; 40 Sauro Nazario; 32 Sbardilini Costa Bartolomeo; 6 Schergat Spartaco; 60 Valdera Alfonso; 11 Schiavi Lorenzo; 31 Valdera Marc'Antonio; 13 Schipizza Nino; 50 Valente Pietro; 65 Schipizza Sergio; 47 Valle Giovanni; 21 Scocchi Angelo; 39 Vascon Domenico; 27 Sebastiano Carli; 21 Sedula Giovanni; 5 Vascon Marucci; 55 Vascotto Piero; 58 Semi Francesco; 48 Vascotto Vittorio; 49 Signoretto Paolo; 64 Vatova Aristocle; 43 Silvia Nobile Longo; 63 Vatova Giuseppe; 37 Sirotti Giovanni; 47 Vattovani Bruno; 45 Sossich Antonio; 24 Vattovani Giuliano; 59 Spangaro Raimondo; 33 Vattovani Lucio; 60 Spelati Giovanni; 3 vattovani Mario Paolo; 62 Spelati Nicolò; 3 Vattovani Primo; 42 Spelati Princivalle; 3 Vattovani Sforza Fulvia; 64 Spelati Roncaldino; 14 Venerio Giorgio; 4; 6 Steffè Antonio; 62 Venier Salvatore; 62 Steffé Domenico; 27 Venturini Domenico; 46 Steffè Giuseppe; 50 Vergerio Angelo; 16 Stradi Elio Nazario; 25 Vergerio Aurelio; 9; 10 Stradi Francesco; 46 Vergerio Domenico; 12 Stradi Nazario; 31 Vergerio Edda; 56 Vergerio Filippo; 7 Vergerio Gio Batta; 9 Vergerio Girolamo; 17 Tacco Francesco; 20 Vergerio Lodovico; 10 Vergerio Ludovico; 12 Tarsia Antonio; 18 Vergerio Ranieri; 45 Tarsia Damiano; 8 Vergerio Tullio; 63 Tarsia Domenico; 10 Vergerio Tullio; 64 Tarsia Giacomo; 7 Vergerio, Pier Paolo il Giovane; 11 Tarsia Giandomenico; 11 Vergerio, Pier Paolo il Vecchio; 5 Tarsia Girolamo; 6 Verona Giuseppe; 10 Tarsia Jacopo; 4; 6 Verzi Annibale; 15 Tarsia Nicolò; 7 Verzi Cristoforo; 9 Tarsia Ruggero; 17 Verzi Giovanni; 9 Tarsia Tomaso; 15 Tazio Giovanni; 11 Verzi Rizzardo; 15 Verzi Scipione; 15 Zarotti Antonio; 6; 9; 13 Verzi Valerio; 17 Zarotti Antonio I; 7 Zarotti Antonio II; 13 Verzi Vincenzo; 17 Zarotti Cesare; 13 Vesnaver Mario; 56 Zarotti Cristoforo; 4; 9 Vida Agostino; 13 Zarotti Giacomo; 29 Vida Gerolamo; 13 Zarotti Gio Andrea; 7 Vida Girolamo (letterato); 11 Zarotti Giovanni; 11 Vida Girolamo (vescovo); 11 Zarotti Leandro; 12 Vida Ottoniello; 10 Zarotti Nicolò; 16 Vidacovich Antonio; 29 Zarotti Ottaviano; 13 Vidossi Giuseppe; 42 Zarotti Zarotto; 13 Vincenti Giorgio; 11 Zettini Laura; 58 Visintini Giovanni; 45 Zetto Antonio; 43 Vissich Vissi Francesco; 48 Vittore Bon; 4; 8 Zetto Ferrari Liana; 61 Zetto Francesco; 47 Zetto Nazario; 24 Zamarin Antonio; 32 Zamarin Piero; 40 Zuballi Giuseppe; 44 Zarotti Alessandro; 13 Zupelli Elio Italico Vittorio; 35

Source: http://www.cherini.eu/pdf/OroAzzurro.pdf

Pre research packet_1.4

RESEARCH PACKET Rev. 1.4 June 2007 Table of Contents Corporate Philosophy.3 Our Mission.3 Research Philosophy.3 Commitment to Quality .3 Certificate of Analysis .3 Safe and Legal.4 About PreRace Pre-Exercise Supplement .5 Physiological Adaptations .5 Biochemical Processes.5

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TRIBUNAL SPORTIF AUDIENCE PUBLIQUE DU 12 DECEMBRE 2014 Le Tribunal Sportif prononce le jugement suivant, en cause de : M. Eric CUNIN, titulaire de la licence pilote RACB SPORT n°698155 (Nationale, C-Rally). ENTENDU : - Me Gérard MARTIN, en sa qualité de Rapporteur judiciaire; - M. Eric CUNIN, licencié poursuivi ; - Le docteur Jean-Claude TELLINGS, secrétaire de la Commission