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LINEE GUIDA PER LA PROFILASSI ANTIMALARICA
Z. Bisoffi#, G. Napoletano∗, F. Castel i e R. Romi• per la Società Italiana di Medicina dei Viaggi e del e Migrazioni (SIMVIM) e la Società Italiana di Medicina Tropicale (SIMET) 1. INTRODUZIONE
Queste linee guida sono destinate agli operatori sanitari che hanno tra le loro mansioni quel a di consulenti per i viaggiatori, in particolare presso le strutture del e ASL e di alcune unità ospedaliere di malattie infettive e/o tropicali che offrono anche questo servizio, ma anche ai medici di famiglia. La chemioprofilassi è solo una del e misure di prevenzione del a malaria, e deve essere indicata solo dopo avere spiegato in dettaglio le altre misure protettive non farmacologiche, in particolare quel e che possono ridurre o evitare le punture infettanti. Una specifica sezione è quindi dedicata al a profilassi non farmacologia. Per la scelta di uno schema profilattico appropriato occorre valutare i seguenti fattori: Entità del rischio malarico: in un'area endemica per malaria il rischio può variare notevolmente al 'interno del o stesso Paese, con notevoli differenze tra zone urbane e rurali, aree pianeggianti e montane, periodo secco e piovoso). Nel a maggior parte del e grandi città del e aree endemiche del 'Africa e del 'Asia il rischio di malaria è relativamente basso anche se non nul o. L'entità del rischio è evidentemente associata anche al a durata del soggiorno. Scelta del farmaco: il farmaco antimalarico deve essere appropriato per la zona in cui il viaggiatore si reca: ceppi di P. falciparum resistenti a vari farmaci sono segnalati in molte zone Rischio di effetti col aterali dei farmaci: nessun farmaco è esente da effetti col aterali, per cui la chemioprofilassi va prescritta solo se tale rischio è valutato inferiore a quel o malarico. Il consumo di alcolici, l'uso contemporaneo di altri farmaci e la presenza di malattie concomitanti possono interferire con l'efficacia dei farmaci antimalarici. Accertamento di eventuali fattori di rischio individuali o condizioni predisponenti: talune di esse possono essere associate ad un aumentato rischio di malaria o sue complicazioni e/o ad un aumentato rischio di effetti indesiderati del a chemioprofilassi. Infine è indispensabile sottolineare che nessuna profilassi è efficace al 100% e che qualsiasi febbre compatibile con l'incubazione del a malaria deve essere considerata come un'urgenza sia dal paziente che dal medico. I decessi per malaria sono infatti virtualmente esclusi se un trattamento efficace è iniziato entro le 24 ore. Durata del a profilassi: i farmaci antimalarici devono essere assunti almeno una settimana prima del viaggio (per consentire il raggiungimento di un'idonea concentrazione plasmatica) e continuati con regolarità durante tutto il soggiorno e per quattro settimane dopo aver lasciato la zona a rischio. La profilassi con farmaci da assumere giornalmente (proguanil, doxiciclina, atovaquone+proguanil) va iniziata il giorno prima del a partenza. Un fattore essenziale è l' aderenza al o schema di profilassi scelto. Nel caso del a meflochina, un inizio più precoce rispetto a quanto si indicava in passato (due settimane e mezzo) è attualmente raccomandato al o scopo di poter valutare eventuali effetti col aterali in tempo utile prima del a partenza. La prosecuzione del a profilassi, usualmente fino a quattro settimane dopo il rentro, è in relazione # Centro per le Malattie Tropicali, Ospedale S. Cuore, Negrar (Verona) CORRISPONDENZA : Zeno Bisoffi [email protected] ∗ Ufficio Profilassi Internazionale, ASL 20, Verona Clinica di Malattie Infettive e Tropicali, Università di Brescia • Laboratorio di Parassitologia, Istituto Superiore di Sanità, Roma al ciclo del Plasmodium falciparum: nel caso di una puntura infettante al a fine del soggiorno, le quattro settimane forniscono un buon margine di sicurezza (anche se non assoluto) rispetto al 'incubazione. Nel caso del 'atovaquone-proguanil tale periodo è ridotto a 7 giorni dopo il rientro poiché questo farmaco, a differenza degli altri comunemente impiegati, è attivo anche sul e forme epatiche del plasmodio, prima che questo possa raggiungere il circolo ematico. La medicina dei viaggi è diventata una disciplina con dignità autonoma e le consulenze preventive devono essere fornite con criteri scientifici. In altre parole, deve essere una medicina basata sul 'evidenza o sul a miglior evidenza disponibile. Come in tutti gli altri campi medici, anche questo può essere ed è soggetto a considerazioni medico legali, sia per malattia insorta in soggetti cui non era stata consigliata alcuna profilassi, che viceversa per gli effetti col aterali, talora gravi, di una chemioprofilassi immotivata. Vi sono già in Europa esempi di entrambi i tipi. È solo un motivo in più, e non certamente il principale, per affrontare anche questa disciplina con i migliori criteri scientifici. 2. PROFILASSI COMPORTAMENTALE E METODI DI INTERRUZIONE DEL
CONTATTO UOMO-VETTORE
Come tutte le specie appartenenti al genere Anopheles, i vettori di malaria sono attivi tra il crepuscolo e l'alba; questo vuol dire che, in zona di endemia, il rischio di ricevere una puntura infettante è essenzialmente notturno. In generale, tutte le femmine di zanzara hanno bisogno di effettuare periodicamente un pasto di sangue per poter maturare le uova. Le specie anofeliche vettrici di malaria mostrano una specifica preferenza per l'uomo e sono pertanto dette "antropofile". Le zanzare sono attratte dal 'uomo seguendo degli stimoli che variano secondo la distanza e che sono percepiti da organi di senso posti sul e antenne. L'odore individuale, costituito da varie sostanze emesse con la sudorazione, è il primo ad essere percepito (20-30 m di distanza), seguito dal a CO2 emessa con la respirazione (10-20 m); a distanza ravvicinata la zanzara è guidata da stimoli visivi, dal 'umidità e dal calore emanato dal corpo umano. L'interruzione del contatto tra vettore e uomo si può ottenere in modi diversi: adottando comportamenti atti ad evitare la puntura degli anofeli, in tal caso si parlerà di profilassi comportamentale; frapponendo barriere meccaniche (reti o zanzariere) o chimiche (repel enti) tra la zanzara e il suo ospite, si parlerà al ora rispettivamente di profilassi meccanica e chimica. L'adozione contemporanea di barriere meccaniche e chimiche è realizzabile mediante l'impregnazione di tessuti con insetticidi o repel enti. Profilassi comportamentale La profilassi comportamentale va sempre effettuata in zona di endemia malarica, anche a supporto del a chemioprofilassi (Romi et al., 2001). Soggiornando al 'aperto dopo il tramonto, è opportuno utilizzare indumenti di colore chiaro, con maniche lunghe e calze spesse; le zanzare infatti sono attratte dai colori scuri su cui è anche più difficile individuarle. Le rimanenti parti esposte possono essere protette con prodotti insetto- repel enti. Per i pernottamenti vanno preferite camere con aria condizionata o comunque dotate di reti al e finestre, ma un'accurata ispezione del a stanza è sempre consigliabile prima di andare a letto. Eventuali zanzare presenti possono essere abbattute con una comune bomboletta insetticida (proibito il trasporto in aereo, ma possono essere facilmente reperite "in loco"). Dovendo pernottare in ambienti non schermati si può fare ricorso al e zanzariere da letto, possibilmente impregnate con insetticidi (vedi avanti). I repel enti sono sostanze che evocano un complesso di risposte comportamentali, attraverso meccanismi non ancora del tutto noti a carico degli organi sensoriali degli insetti, il cui risultato finale é quel o di prevenire la puntura. Secondo alcuni autori i repel enti agiscono bloccando i pori dei sensil i antennali, impedendo così la percezione di segnali attrattivi provenienti dal 'ospite, secondo altri essi causerebbero un'alterazione del meccanismo sensoriale attivando simultaneamente differenti tipi di chemio-recettori che disorientano l'insetto nel 'attività esplorativa e di ricerca del 'ospite (Brown & Hebert, 1997; Fradin, 1998; Combemale, 2001). I repel enti possono essere applicati direttamente sul a cute, sugli indumenti, o usati per impregnare zanzariere. L'efficacia di un repel ente applicato sul a cute è direttamente proporzionale al a rapidità con cui questo evapora, cosa che dipende da fattori diversi, quali assorbimento, strofinamento, temperatura, sudorazione, ecc. I prodotti disponibili per uso cutaneo sono normalmente efficaci per un tempo limitato (3-4 ore) e devono pertanto essere riapplicati più volte per mantenere la loro efficacia, ad esempio, per una notte intera. Tra i numerosi repel enti cutanei sperimentati nel tempo, solo pochissimi si sono affermati nel 'uso pratico grazie al a loro efficacia protettiva e accettabilità. La gran parte dei prodotti commercializzati in Italia contengono uno dei due seguenti principi attivi (p.a.): • la N,N-dietiltoluammide o DEET, si trova in formulazioni diverse contenenti dal 5 al-30% di p.a. La durata del 'azione protettiva, nel e normali condizioni d'impiego, non supera le 3- 4 ore; formulazioni a lento rilascio di DEET, messe a punto recentemente, hanno evidenziato un'efficacia protettiva più lunga (6-8 ore) contro le punture di zanzare. • Il KBR 1-(1-methyl-propoxycarbonyl)-2 (2-hydroxyethyl)-piperidina assicura una protezione simile a quel a del DEET per un numero variabile di ore, a seconda del a formulazione impiegata. I più comuni prodotti presenti in commercio sono formulati come lozioni, stick, spray, creme, fazzolettini bagnati, braccialetti, ecc.; quel i che assicurano migliore protezione, grazie al a più uniforme distribuzione sul a pel e, sono le lozioni e le creme, in concentrazioni di p.a. 10%. Il repel ente va applicato sul e gambe, particolarmente dal e caviglie al e ginocchia, sul e braccia, sul col o, sul a nuca e su altre parti scoperte del corpo, evitando accuratamente gli occhi e le mucose. La zona frontale dovrebbe essere trattata con una dose minima onde evitare il trasporto agli occhi mediante il sudore che, in climi tropicali, può essere abbondante. Sono state segnalate reazioni al ergiche e tossiche in seguito ad uso eccessivo e prolungato di repel enti per applicazione topica, specialmente in lattanti e bambini. L'ingestione di repel enti può essere fatale. Va anche ricordato che possono essere reperibili sul mercato altri prodotti contenenti p.a. repel enti meno comuni e meno efficaci del DEET e del KBR, come il dimetil-ftalato (DMP), il 2-etil-1,3-esanediolo (EHD) e il benzile-benzoato Va detto infine che i formulati a base di estratti naturali di erbe o di oli essenziali hanno un potere repel ente modesto, quando non nul o, e molto labile. Esistono in commercio vari model i di zanzariere da letto (bed net) che però in Italia sono reperibili solo in negozi specializzati. E' più facile, e molto più conveniente, acquistarle direttamente nel paese dove si conta di soggiornare. Le zanzariere vanno montate con appositi supporti sopra il letto, con gli orli inferiori rimboccati sotto il materasso. Sono realizzate in cotone o in poliestere multifilo: quest'ultimo materiale è decisamente più resistente e più idoneo ad un'eventuale impregnazione con insetticidi. I requisiti ottimali per una zanzariera sono : • base rettangolare (le dimensioni standard sono: altezza 150 cm, lunghezza 180-200 cm e larghezza variabile tra 70 e 190 cm). • 156-196 maglie/pol ice2 (corrispondenti a circa 36 maglie/cm2) • tessuto multifilo da 100 "deniers " (unità di resistenza dei fili) • dimensioni maggiori del letto Il limite principale del e zanzariere è quel o di ridurre la ventilazione intorno al letto; inoltre aumentano il rischio per eventuali persone che dormano in prossimità senza Impregnazione di materiali con insetticidi Alcuni insetticidi di sintesi, derivati dal piretro (piretroidi) sono dotati di un potere "irritante" verso le zanzare, che ne altera il comportamento, e si sono dimostrati molto efficaci per il trattamento di indumenti e zanzariere (WHO, 1997, 2002). Al o scopo vengono utilizzati soprattutto piretroidi che hanno il vantaggio di avere una bassa tossicità orale acuta e una cutanea bassissima per i vertebrati, unitamente ad una spiccata attività insetticida. I più comunemente utilizzati sono: • la deltametrina (LD50 orale ratto 128 mg a.i./kg; LD50 cutanea >2.940 mg a.i./kg); • la permetrina (LD50 orale ratto 430 mg a.i./kg; LD50 cutanea >2.500 mg a.i./kg); • la -phenotrina (LD50 orale ratto 10.000 mg a.i./kg; LD50 cutanea >5.000 mg a.i./kg); • la cyflutrina (LD50 orale ratto 500 mg a.i./kg; LD50 cutanea >5.000 mg a.i./kg); • l' cypermetrina (LD50 orale ratto 300 mg a.i./kg; LD50 cutanea >4.800 mg a.i./kg). L'impregnazione di abiti da lavoro con piretroidi (in genere divise) è consigliabile solo a chi corre rischi elevati soggiornando anche di notte al 'aperto in zona di endemia (ad esempio militari in missione di pace). L'attività irritante di indumenti così trattati persiste anche per mesi e dopo ripetuti lavaggi. La permetrina può essere impiegata per impregnare gli indumenti al a dose di 1 gr a.i./m2 partendo da una formulazione liquida (<10%) emulsionabile in acqua (Romi et al., 1997). L'impregnazione del e zanzariere può essere fatta con appositi "kit" facilmente reperibili sul mercato nei paesi terzi, ma sono ormai molto comuni quel e già impregnate. La deltametrina va usata al a dose di 15-25 mg a.i./m2 (una zanzariera di 15 m2 necessita di 3 grammi di p.a.); la permetrina al a dose di 200-500 mg a.i./m2; la -phenotrina al a dose di 500 mg a.i./m2; la cyflutrina al a dose 30-50 mg a.i./m2; l' cypermetrina al a dose di 20-40 mg a.i./m2. Esistono tipi di zanzariere prodotti più recentemente, in cui la molecola del a permetrina è incorporata nel a fibra stessa del tessuto (1 gr a.i./m2), o la deltametrina (50 mg a.i./ m2) vi è fissata con una resina coprente. I vantaggi legati al 'uso di una zanzariera impregnata sono: • estensione del a protezione del 'individuo grazie al 'alterazione del comportamento del e zanzare che, se penetrate accidentalmente sotto la zanzariera (buchi, orli non rimboccati sotto il materasso), entrano comunque in contatto con l'insetticida; • effetto insetticida nei primi giorni dovuto al a diffusione nel 'aria del principio attivo; • azione di disturbo sul e zanzare che riduce l'aggressività anche su coloro che dormono in zone adiacenti privi di protezione. Il poliestere e il nylon sono substrati migliori del cotone per l'impregnazione con piretroidi. Per mantenere l'efficacia nel tempo, la reimpregnazione dei model i tradizionali deve essere ripetuta ogni 3-6 mesi. 3. ATTUALI RACCOMANDAZIONI OMS
Nel a cartina è riportata la distribuzione del a malaria nel mondo con indicate le aree a rischio di trasmissione, a rischio limitato e non a rischio.


I farmaci raccomandati per la profilassi antimalarica sono indicati per singolo paese nel a pubblicazione del 'OMS "International Travel and Health"; questa viene aggiornata ogni anno in base al a specie di malaria predominante nei vari paesi e al a resistenza ai farmaci. A seconda del e zone visitate la profilassi raccomandata dal 'OMS può essere la clorochina, l'associazione clorochina + proguanil, la meflochina, la dossiciclina o l'atovaquone-proguanil.
INFORMAZIONI SPECIFICHE SUI FARMACI ATTUALMENTE DISPONIBILI
a) Clorochina (Clorochina ): compresse da 250 mg pari a 150 mg di principio attivo. È un rapido schizonticida ematico, raccomandato per le aree dove prevale P. vivax e dove P. falciparum è ancora sensibile. Dosaggio (v. anche tabel a 1): adulti oltre 45 Kg di peso: 2 compresse (300 mg di clorochina
base) una volta al a settimana; bambini: 5 mg/Kg di clorochina base una volta al a settimana. Nota Bene: le attuali raccomandazioni internazionali non contemplano l'uso di dosi più elevate di clorochina in base al peso di un adulto. L'argomento rimane però oggetto di controversia tra gli esperti. Modalità di assunzione: le compresse vanno assunte a stomaco pieno, sempre lo stesso
giorno del a settimana, iniziando 1 settimana prima del a partenza per la zona a rischio, proseguendo per tutto il periodo di permanenza e per le 4 settimane dopo aver lasciato la La clorochina può essere somministrata anche ai neonati e ai bambini piccoli. Effetti collaterali: i più frequentemente riferiti sono insonnia, nausea, anoressia, cefalea,
vertigini, disturbi del visus e prurito. Ai dosaggi profilattici usuali, il farmaco può essere assunto continuativamente per non più di 6 anni, somministrazioni più prolungate possono esporre al rischio di retinopatia irreversibile. Ricerche retrospettive basate su questionari indicano che eventi avversi gravi compaiono molto raramente in corso di profilassi. Controindicazioni: Assolute: ipersensibilità al farmaco o a sostanze chimicamente correlate
(aminochinoline); epilessia in atto; retinopatie; psoriasi generalizzata; insufficienza epatica grave. Relative: altre malattie del SNC, neuropatie periferiche, favismo, insufficienza epatica moderata. La gravidanza non costituisce una controindicazione. La clorochina è particolarmente tossica per i bambini se la dose è superiore a quel a raccomandata. Secondo studi recenti (Kol aritsch 1997) la clorochina non ridurrebbe l'efficacia del vaccino orale anti-tifico, ma solo del ' anti-colerico (ceppo CVD103-HgR). Il consumo di alcolici, l'uso contemporaneo di altri farmaci e la presenza di malattie concomitanti possono interferire con l'efficacia dei farmaci antimalarici. b) Proguanil (Paludrine ): compresse da 100 mg. Il proguanil è uno schizonticida tissutale primario, agisce cioè sul a fase pre-eritrocitaria epatica. E' raccomandato normalmente in associazione al a clorochina. Quest'associazione può essere somministrata anche ai neonati, ai bambini piccoli e al e donne in gravidanza. Non è indicato da solo in alcuna area, tranne come sostituzione del a clorochina da sola quando questa è controindicata. Dosaggio: adulti 200 mg (2 compresse) al giorno; bambini 3 mg/Kg al giorno.
Modalità di assunzione: da 24 ore prima del 'arrivo in zona a rischio a 4 settimane dopo
averla lasciata. Effetti collaterali: sono rari e lievi (anoressia, nausea, diarrea). L'incidenza di ulcere orali è
apprezzabile e sembra essere aumentata dal 'associazione con la clorochina (Drysdale 1990). Controindicazioni: Assolute: ipersensibilità al farmaco. Relative: insufficienza renale (o
aggiustare il dosaggio), ulcera gastroduodenale. Associazione di clorochina + proguanil È indicata nel e aree a rischio basso o limitato di malaria da P. falciparum nel e quali la resistenza al a clorochina è presente, ma non diffusa. In uno studio control ato e randomizzato (Wetsteyn 1993) l'associazione di clorochina + proguanil non si è dimostrata più efficace rispetto al solo proguanil o al 'associazione di clorochina con altri farmaci antimalarici (clorochina+ sulfadossina-pirimetamina). I tassi di infezione confermata da P. falciparum nel o studio effettuato sono stati molto bassi e quindi, per ragione di scarsa potenza statistica, non è possibile escludere o affermare un effetto clinicamente significativo dei diversi tipi di profilassi. Circa 10 anni fa l'efficacia in Africa del 'Est era stimata attorno al 70% (Lobel 1993; Steffen 1993) ed è ora probabilmente molto inferiore in molte aree del ' Africa sub-sahariana. In tali aree rimane come regime alternativo al a prima scelta, ma conferisce protezione limitata. Benché si stimi comunemente che il rischio di malaria complicata sia drasticamente ridotto, ogni anno si segnalano casi mortali in viaggiatori che assumono tale profilassi a dosaggio Dosaggio: è lo stesso dei singoli farmaci.
Uno studio control ato e randomizzato sui viaggiatori scandinavi (Clinical Evidence, numero 1, anno 2001) ha evidenziato i principali effetti col aterali del 'associazione clorochina+proguanil: nausea (3%), diarrea (2%), vertigine (1%). Nel recentissimo trial randomizzato in doppio cieco di Schlagenhauf e Col . (Schlagenhauf 2003) su quattro bracci, questo schema profilattico è stato quel o gravato dal a maggiore incidenza di effetti col aterali. Secondo studi recenti (Kol aritsch 1997) il proguanil ridurrebbe l'efficacia del vaccino orale anti-tifico se somministrato contemporaneamente: è raccomandato un interval o di almeno 72 ore. c) Meflochina (Lariam ): compresse da 250 mg. È un efficace schizonticida ematico raccomandato in aree dove è diffusa la resistenza di P. falciparum al a clorochina. Dai trial con campioni sufficientemente grandi, la sua efficacia protettiva in Africa sub-sahariana sarebbe superiore a 90% (Lobel 1990; Steffen 1993; Lobel 1993). Si tratta sicuramente del 'antimalarico su cui vi sono più dati sul 'efficacia in profilassi nei confronti del P.falciparum clorochino-resistente (Schlagenhauf 1999). È efficace anche nei confronti di P. malariae, e di P. vivax e P.ovale (solo per le forma intraeritrocitarie: non previene quindi le recidive di P. vivax e P.ovale da ipnozoiti epatici). Nel 'ultimo decennio è stato il farmaco di prima scelta in gran parte del 'Africa sub-sahariana. Attualmente deve essere considerato ancora di prima scelta nel e stesse aree, ma in alternativa al a dossiciclina e al 'atovaquone-proguanil. E' in commercio sotto forma di compresse contenenti 250 mg di principio attivo. Dosaggio: adulti 250 mg (1 compressa) al a settimana; bambini 5 mg/Kg al a settimana.
Modalità di assunzione: si inizia almeno una settimana prima del 'arrivo in zona endemica, si
prosegue durante tutto il soggiorno e per 4 settimane dopo l'ultima esposizione. La profilassi con meflochina può essere iniziata anche 2 settimane e mezzo prima del a partenza per valutare eventuali effetti col aterali e scegliere farmaci alternativi. La Meflochina può essere somministrata ai bambini di peso superiore ai 5 kg assieme a marmel ate, latte o altri cibi. Effetti collaterali: al e dosi profilattiche la Meflochina è abbastanza ben sopportata dal a
maggior parte dei soggetti. Al 'inizio del trattamento possono comparire vertigini e disturbi gastrointestinali che generalmente si risolvono spontaneamente. Altri disturbi (Croft 2000) sono rappresentati da insonnia (15%), astenia (8%), nausea, disturbi del a coordinazione, stato di eccitazione o ansia inspiegabile (15-20% dei casi), disturbi del visus, cefalea (16%). Tali reazioni si manifestano nel 75% dei casi dopo le prime tre dosi, per cui la loro eventuale comparsa e la loro entità possono evidenziarsi in tempo utile se la profilassi viene iniziata 2 settimane e mezzo prima del a partenza. La preoccupazione maggiore riguarda gli effetti col aterali gravi di natura neuropsichica, probabilmente solo in soggetti predisposti (Weinke 1991, Bern 1992, Davis 1996). È altamente verosimile che la predisposizione non venga quasi mai accertata con sufficiente accuratezza in sede di consulenza preventiva. Anche la valutazione di tali effetti avversi è da un lato difficilmente obiettivabile (tranne che per le convulsioni e le psicosi acute), e dal 'altro difficilmente attribuibile al farmaco se non in studi control ati randomizzati in doppio cieco. La maggior parte di quel i finora condotti non erano di dimensioni sufficienti per fornire prove conclusive sul 'entità del rischio (Boudreau 1993; Huzly 1996; Schlagenhauf 1996; Croft 1997). L'evidenza di recenti trial randomizzati e in doppio cieco su viaggiatori non immuni indica per la meflochina un rischio neuropsichiatrico significativamente superiore a quel o degli altri regimi (Schlagenhauf 2003; van Riemsdijk 2002; Overbosch 2001). Inoltre, una quota di tali effetti è irreversibile nel senso che scatena malattie psichiatriche latenti, che in parte si sarebbero comunque manifestate più tardi, in parte no. Mentre da un lato è opportuno ribadire che stando al e casistiche e ai trials control ati gli effetti gravi sono rari, dal 'altro l'esperienza empirica di molti esperti europei ha raccolto una serie significativa di segnalazioni (Bern 1992). La maggior parte di questi casi non vengono Controindicazioni assolute: al ergia al farmaco o ai farmaci con struttura chimica analoga
(chinino,chinidina); epilessia, gravi disordini psichiatrici (o storia di); attività che richiedono un fine coordinamento dei movimenti e discriminazione spaziale (per es. i piloti); insufficienza epatica. Relative: gravidanza (I trimestre, ma solo a dosaggio terapeutico, non profilattico: la controindicazione al 'uso profilattico nel I trimestre è stata recentemente tolta dal foglietto il ustrativo del farmaco), al attamento, bambini di peso inferiore a 5 Kg o età inferiore a 3 mesi, disturbi neurologici o psichiatrici anche non gravi (o storia di), trattamento con meflochina o sostanze analoghe nel e 4 settimane precedenti, familiarità di primo grado per epilessia o malattie psichiatriche maggiori. (Nota bene: quest'ultima controindicazione non deriva da evidenze ottenute dal a letteratura, ma dal 'esperienza di uno degli autori-ZB). Secondo studi recenti (Kol aritsch 1997) la meflochina non interagirebbe con i vaccini orali anti-tifico e anti- colera. Veniva raccomandato di evitare il concepimento nei 3 mesi successivi al 'assunzione di meflochina, ma questa raccomandazione non sembra più necessaria al a luce del e più recenti informazioni. La chemioprofilassi non è comunque un'indicazione al 'interruzione del a In tutti i soggetti l'eventuale comparsa di disturbi neurologici o psichici richiede l'immediata sospensione del a chemioprofilassi. d) Doxiciclina (Bassado , Doxiciclina Recordati , Miraclin ): cps 100 mg di principio attivo. È il farmaco di prima scelta assieme al 'atovaquone-proguanil in aree del SEA dove è segnalata resistenza multipla ai farmaci (nord del a Thailandia, aree di confine con Myanmar e Cambogia e Laos) e nei casi in cui è controindicata o non tol erata la Meflochina. Va inoltre considerato di prima scelta, in alternativa al a meflochina e al 'atovaquone-proguanil, in tutte le aree del mondo (v. tabel e 2 e 3) ad alta diffusione di P.falciparum clorochino resistente. Uno studio control ato e randomizzato condotto in Indonesia su soldati ha dimostrato l'efficacia del a dossiciclina (Ohrt 1997). Anche in Kenya si è dimostrato altamente efficace (Andersen 1998). Contrariamente a precedenti indicazioni la doxiciclina non si è dimostrata efficace come profilattico causale sugli stadi epatici del plasmodio (Shmuklarsky 1994.) La compliance con la dose giornaliera è particolarmente importante per assicurare l'efficacia di questo schema (Shanks 1995). Le compresse contengono 100 mg di principio attivo. adulti: 1 compressa al giorno a stomaco pieno con abbondante liquido ; bambini (> 8 anni): 1,5 mg/Kg. al giorno se peso >=25 kg. Modalità di assunzione: da 24 ore prima del 'arrivo in zona a rischio a 4 settimane dopo
averla lasciata. Effetti collaterali: è ben tol erato. Gli effetti più frequenti sono: fotosensibilizzazione cutanea
(3% secondo uno studio: Bryant 1987; addirittura fino al 50% secondo un altro studio: Leutscher 1997): è opportuno usare creme solari ad alta protezione ed evitare l'esposizione prolungata al sole; micosi (candidosi vaginale) e diarrea (ma al tempo stesso può conferire protezione da alcune cause batteriche di diarrea del viaggiatore: Bradley 2001). Nel recentissimo trial randomizzato di Schlagenhauf e Col . prima citato (Schlagenhauf 2003), questo schema profilattico ha mostrato una minore incidenza di effetti col aterali rispetto a quanto atteso, e in particolare: problemi dermatologici si sono manifestati più raramente che con l'associazione clorochina-proguanil; la candidosi vaginale non è stata più frequente che con gli altri schemi. Rarissime le enteriti da Clostridium difficile. L'ulcerazione esofagea ed i disturbi gastrointestinali possono essere ridotti assumendo il farmaco durante il pasto principale con abbondante liquido. Controindicazioni assolute:età inferiore a 8 anni, gravidanza, al attamento, ipersensibilità al
farmaco, insufficienza epatica grave o moderata; relative: età inferiore a 12 anni, terapia ormonale. l farmaco potrebbe diminuire l'efficacia degli anticoncezionali. L'assunzione del farmaco in gravidanza e durante l'al attamento può danneggiare le strutture ossee e dentali del feto e del neonato. In caso di gravidanza in corso di chemioprofilassi con doxiciclina, il medico deve informare l'assistita dei possibili effetti sul nascituro. In caso di somministrazione di vaccino orale anti-tifico l'interval o raccomandato è di 72 ore. e) Atovaquone-proguanil (Malarone ): compresse adulti : 250 mg di atovaquone e 100 mg di proguanil idroclururo; compresse bambini: 62,5 mg di atovaquone e 25 mg di proguanil idroclururo. Schizonticida eritrocitario e tissutale (agisce anche sugli schizonti epatici). Si tratta probabilmente del a miglior combinazione di tol erabilità ed efficacia. È il farmaco di prima scelta assieme al a doxiciclina in aree del SEA dove è segnalata resistenza multipla ai farmaci (v. tabel e: nord del a Thailandia, aree di confine con Myanmar e Cambogia e Laos) e nei casi in cui è controindicata o non tol erata la meflochina. Va inoltre considerato di prima scelta, in alternativa al a meflochina e al a doxiciclina, in tutte le aree del mondo (v. tabel e) ad alta diffusione di P.falciparum clorochino resistente. Nonostante l'ancora limitata esperienza con questo farmaco rispetto agli altri regimi e il numero limitato di trials, eseguiti soprattutto in soggetti residenti in aree endemiche (Lel 1998; Shanks 1998; Sukwa 1999), negli ultimi anni alcuni studi su soggetti non immuni hanno confermato l'elevata efficacia di questo schema (Hogh 2000, Overbosch 2001, Ling 2002). Alcuni autori, pur riconoscendone l'efficacia profilattica, mettono in guardia sul rischio di "bruciare" prematuramente il farmaco con un'introduzione non control ata in terapia nei paesi endemici, soprattutto se non associato ad altri antimalarici (Nosten 2000); la recente segnalazione di sporadici insuccessi terapeutici con questo farmaco, particolarmente in soggetti in profilassi con clorochina e proguanil (casi riportati da TROPNETEUROP), non significa però un aumentato rischio di insuccesso in profilassi, e va ricordato altresì che nemmeno l'efficacia degli schemi alternativi si può considerare del 100%. Il farmaco è stato appena introdotto anche nel nostro paese. È registrato per un uso di durata non superiore ai 28 giorni di permanenza in zona a rischio.
Dosaggio
:
adulti > 45 Kg: 1 compressa al giorno; bambini : in base al peso corporeo (v. tabel a). Non vi sono dati sul a sicurezza ed efficacia del farmaco per la profilassi del a malaria nei bambini di peso inferiore a 11 Kg. Modalità di assunzione: da 24 ore prima del 'arrivo in zona a rischio a 1 settimana dopo
averla lasciata. Effetti collaterali: è un farmaco molto ben tol erato. Gli effetti più frequenti sono
gastrointestinali, lievi e simili agli altri antimalarici, mentre gli effetti gravi sembrano rari (Hogh 2000). Nel trial randomizzato di Schlagenhauf e Col . già citato (Schlagenhauf 2003), questo schema profilattico ha mostrato la più bassa incidenza di effetti col aterali rispetto a tutti gli Controindicazioni assolute: gravidanza, ipersensibilità al farmaco, insufficienza epatica
grave, insufficienza renale. Relative: al attamento.In caso di gravidanza in corso di chemioprofilassi con Malarone, il medico deve informare l'assistita che non è possibile escludere effetti sul nascituro. Tabel a 1, riassuntiva (tradotta e adattata da Bradley, 2001) frequenza
dose adulti
bambini < 5 Kg
5 – 9,9 Kg
10-15,9 Kg
16-24,9 Kg
25-44,9 Kg
>= 45 Kg
principali e.c.
neuropsichici gastrointest., principali
NR=non raccomandato * dose adulti se > 12 anni Tab. 2. Dosaggio del 'atovaquone-proguanil in età pediatrica Peso corporeo Atovaquone/proguanil Dose giornaliera 1 cpr pediatrica 2 cpr. pediatriche 3 cpr pediatriche 4. VALUTAZIONE DEL RISCHIO
a) Condizioni individuali da accertare Prima di qualsiasi indicazione chemioprofilattica è necessario ottenere per lo meno le seguenti • eventuale gravidanza (in atto o potenziale) o al attamento; • eventuali al ergie farmacologiche, in particolare agli antimalarici o analoghi strutturali; • presenza o storia di epilessia o malattie psichiatriche che richiedono/hanno richiesto trattamento; • storia familiare (I grado) di epilessia o malattie psichiatriche maggiori; • altre patologie pregresse o in atto (si veda sezione specifica); • eventuali terapie farmacologiche in corso. b) Area geografica di destinazione Il rischio di contrarre la malaria è estremamente variabile tra una regione e l'altra, e anche al 'interno di un singolo Paese. L'entità di questa variabilità è molto maggiore di quanto normalmente si pensi, potendo variare anche oltre un fattore 100 x tra le aree a massimo rischio (ad esempio: 6% o più, senza profilassi, in alcune zone rurali umide del 'Africa del 'Ovest; ancora superiore in Papua Nuova Guinea e Isole Solomon) e quel e dove, pur essendovi anche trasmissione di P.falciparum altamente resistente al a clorochina e in alcuni casi al a meflochina (ad esempio: zone più secche del 'Africa; alcune zone malariche del 'Asia e America Latina) il rischio di trasmissione è infinitamente inferiore. Occorre essere coscienti del fatto che, considerata l'efficacia dei regimi di profilassi attualmente utilizzati, questo significa che è più probabile contrarre la malaria in profilassi in aree ad alto rischio che senza alcuna profilassi in aree a basso o bassissimo rischio. In queste ultime il rischio di malaria deve essere accuratamente bilanciato con quel o associato al a profilassi, e spesso quest'ultimo prevale, per cui è corretto non indicare profilassi farmacologica ma solo misure anti-zanzara e azione pronta in caso di febbre. Purtroppo accurate analisi di rischio nel viaggiatore (v. Phil ips-Howard 1990) e/o rischio-beneficio (v. Peto 1986) sono rare in questo campo. La chemioprofilassi per area geografica è trattata in dettaglio più avanti, ma è indispensabile sottolineare che per alcune destinazioni il dettaglio del 'itinerario può essere il fattore decisivo nel a scelta, e questo livel o di dettaglio può essere ottenuto solamente mettendo in rete i centri di medicina dei viaggi con una banca dati informatizzata. c) Tipo e durata del viaggio Il rischio di contrarre la malaria è grosso modo proporzionale al a durata del soggiorno, mentre il rischio di effetti col aterali dei farmaci si concentra soprattutto nel e prime assunzioni e tende a diminuire in seguito (Bradley 2001). In realtà il rischio in molti casi aumenta probabilmente in modo più che proporzionale, poiché è esperienza comune che il primo periodo passato indenne può ingenerare un errato senso di sicurezza che può indurre a comportamenti meno adeguati ad esempio nel e misure di protezione anti-zanzara. La profilassi per i soggiorni superiori a un mese è complicata dal fatto che, dei principali schemi disponibili per il P. falciparum, la meflochina è registrata per un uso non superiore ai tre mesi (corrispondente a una durata massima del soggiorno poco superiore al mese se si seguono le attuali indicazioni di iniziare due-tre settimane prima del a partenza); il Malarone è registrato per un massimo di 28 giorni di permanenza; la doxiciclina (registrata per l'uso chemioprofilattico in alcuni paesi europei) non prevede limiti temporali, ma non vi è sufficiente esperienza nel 'uso prolungato, benché sia stata usata per altre indicazioni (es.: profilassi del 'acne) a lungo e senza problemi. Probabilmente tutti e tre i farmaci possono essere usati a lungo senza gravi problemi e anche in questo caso il rischio va bilanciato con quel o di contrarre la malaria. Per quanto riguarda il tipo di viaggio: • Il rischio di malaria per i viaggiatori in partenza dal 'Italia attualmente è più elevato negli immigrati che ritornano nei paesi di origine per visitare le famiglie, in particolare i loro bambini nati in Italia. Questi ultimi non hanno acquisito alcuna immunità nei confronti dei plasmodi, per cui la malaria può manifestarsi in maniera molto grave e talora mortale. Il rischio di ammalarsi in questi casi è più elevato sia per il tipo di soggiorno, in condizioni igieniche più sfavorevoli, che per la durata del a permanenza, spesso superiore al mese; • il secondo gruppo a rischio maggiore del a media è quel o legato a soggiorni in aree estranee ai normali percorsi turistici, o per un viaggio di tipo avventuroso (i cosiddetti "saccopelisti") o per motivi di lavoro, volontariato o missione; a parità di durata, soggiorni di questo tipo sono sostanzialmente più rischiosi di quel i turistici classici; • infine, anche i viaggiatori d'affari sono esposti a un rischio medio superiore ai turisti, contrariamente al 'opinione comune, e al tempo stesso tendono a essere meno scrupolosi nel a profilassi (Bradley 2001). Occorre sottolineare che il rischio di malaria è presente anche se non elevato in molte città africane (con l'eccezione del centro di Nairobi, del e città ad altitudine elevata come Addis Abeba e del e città sudafricane) come pure in città indiane, dove è presente un vettore urbano, Anopheles stephensi (Bradley 2000). 5. RACCOMANDAZIONI DETTAGLIATE PER AREA GEOGRAFICA
Le raccomandazioni specifiche per area geografica vengono fornite con il massimo di dettaglio compatibile con linee guida generali (v. anche tabel e). La situazione al 'interno di alcuni paesi è troppo variabile perché queste indicazioni possano essere considerate esaustive, soprattutto sul a necessità o meno di profilassi per un determinato itinerario locale. Gli ambulatori di medicina dei viaggi dovrebbero essere in rete per accedere a banche dati informatizzate più specifiche e con informazioni dettagliate su ogni singolo paese. Nordafrica e Medio Oriente Non è raccomandabile in genere nessuna chemioprofilassi per la grandissima maggioranza del e destinazioni turistiche. Nel Sud Est del a Turchia (Antalia) e in alcune repubbliche ex- sovietiche vi è trasmissione di P.vivax e la scelta se fare o meno profilassi con clorochina va riservata al viaggiatore dopo un bilancio di rischi e benefici, considerando che a stessa non elimina comunque il rischio di recidive tardive di malaria e che la malaria da P. vivax non è virtualmente mai complicata. La malaria da P.falciparum, spesso resistente al a clorochina, è presente in alcune aree degli Emirati Arabi, Arabia Saudita, Yemen, Iran, Oman e Afghanistan. La scelta se effettuare o no profilassi (clorochina e proguanil) va presa individualmente in base al 'itinerario. È comunque opinione degli autori che la profilassi non sia in genere indicata per soggiorni inferiori a due settimane. Africa sub-sahariana (tab.3) Il rischio di trasmissione è elevato o molto elevato nel a maggior parte del a regione, e la quasi totalità dei morti italiani per malaria proviene da questa area. La profilassi è in genere indicata, salvo eccezioni (vedi anche il capitolo sul a durata del soggiorno). Inoltre la resistenza al a clorochina è diffusa in gran parte del a regione (zona C del 'OMS). La prima scelta è fra tre farmaci che offrono in base al e informazioni attualmente disponibili un equivalente bilancio di vantaggi/svantaggi: meflochina, doxiciclina e atovaquone-proguanil. La scelta fra l'uno e l'altro, in assenza di controindicazioni (v. capitoli specifici e tab. 1) deve essere effettuata individualmente sul a base di una corretta informazione e del costo e disponibilità del farmaco. L'alternativa rimane l'associazione clorochina-proguanil, ma la sua efficacia in molte aree è notevolmente diminuita nel 'ultimo decennio. E' essenziale ricordare che nessun regime profilattico offre una protezione del 100%: le tre alternative di prima scelta presentano un'efficacia attorno al 90%: questo significa ad esempio che in Africa del 'Ovest, dove il rischio medio di trasmissione è del 4% per due settimane di soggiorno, e arriva ben oltre il 10% in alcune aree (di solito frequentate più da volontari/missionari o da immigrati in temporanea visita che da turisti), un viaggiatore ha con un rischio variabile tra 0,4 e >1% di contrarre la malaria pur effettuando correttamente la profilassi (un rischio superiore a quel o presente nel a maggior parte del e altre aree endemiche del mondo senza profilassi). Infine, è importante ricordare che in alcuni paesi del nord e del sud di questa regione il rischio è stagionale (v. tabel a 3). In uno studio effettuato dal laboratorio di parassitologia del 'ISS in viaggiatori italiani tra il 1993 ed il 1997 è emerso che l'incidenza media di infezione per chi ha viaggiato in Africa è del '1.4 per 1000, valore 10-20 volte più elevato rispetto a chi si è recato in Asia e 30-40 volte rispetto a chi si è recato in America Centrale e Meridionale (Romi 2001). Tabel a 3: chemioprofilassi in Africa Sub-Sahariana (tradotta e adattata da Bradley, Schema alternativo (in ordine alfabetico) (in ordine alfabetico) molto elevato, Angola clorochina-proguanil resistenza al a Benin (bassa efficacia) BurkinaFaso Guinea- Costa d'Av. Madagascar Tanzania Eritrea Mozambique Zaire (R.D.Congo) Nigeria Principe Etiopia (< 2200 m nessun rischio in capitale). elevato, res. c. Sud Africa (aree a bassa altitudine a nordest, sopra Provincia del Nord e Mpumalanga, e a est, KwaZulu-Natal fino a 100 km a nord di Durban. Kruger Park). Zimbabwe (val e del Zambesi) Botswana (metà nord del paese, novembre- giugno). Mauritania (tutto l'anno nel sud; nord, luglio-ottobre). Namibia (1/3 nord del paese, resistenza al a novembre-giugno; tutto l'anno lungo fiumi Kavango e Kunene). Zimbabwe (sotto 1200 m., novembre-giugno, Zambesi v. sopra. Rischio trascurabile a Harare e Bulawayo) Capo Verde. Mauritius (a parte aree rurali misure anti zanzara del 'interno dove è consigliabile clorochina) Subcontinente indiano Il rischio di trasmissione malarica è presente dappertutto, tranne in montagna al di sopra dei 2200-2500 m. Predomina P.vivax, ma P. falciparum è presente e può essere resistente al a clorochina. La profilassi indicata è clorochina-proguanil, tranne nel e Chittagong Hil Tracts del Bangladesh dove la prima scelta è tra meflochina, doxiciclina e atovaquone-proguanil (Bradley Sud Est asiatico La trasmissione in quest'area è molto variabile e i consigli devono essere personalizzati. Nel a stragrande maggioranza dei circuiti turistici classici non è indicata alcuna profilassi: la percentuale di viaggiatori a quest'area sottoposti a profilassi è un buon indicatore di qualità di un ambulatorio di medicina dei viaggi. In Thailandia un rischio di trasmissione di P.falciparum resistente al a clorochina e al a meflochina è presente ai confini con la Cambogia, la Birmania (Myanmar) e Laos. L'intensità di trasmissione è però bassa, e la chemioprofilassi (doxiciclina o atovaquone-proguanil) andrebbe probabilmente indicata solo se il viaggiatore (di solito giovani trekkers) passa più di due o tre notti nel a zona. Per il resto del a regione, meno frequentata dai viaggiatori italiani, si rimanda al a tabel a 4. Si segnala la presenza di P. vivax resistente al a clorochina in molte aree: questo non ha ripercussioni sul a profilassi ma deve essere tenuto presente in sede clinica per pazienti malarici che rientrano da questa regione. Papua Nuova Guinea, Isole Solomon e Vanuatu, non frequentemente visitate da viaggiatori italiani, si caratterizzano come le aree del mondo a più intensa trasmissione di P.falciparum resistente al a clorochina assieme ad alcune zone del 'Africa del 'Ovest, e per la presenza di ceppi di P. vivax resistente al a clorochina in molte aree. La scelta di profilassi (tranne in aree di P.N.Guinea >1800 m.) è tra doxiciclina, atovaquone-proguanil e meflochina. Il rischio di recidive da P. vivax è piuttosto elevato. Tabel a 4: chemioprofilassi in Sud Est Asiatico e Oceania (tradotta e adattata da Bradley, Schema alternativo (in ordine alfabetico) Cambogia, province occidentali resistenza al a Tailandia, confini con Cambogia e Myanmar, Ko proguanil proguanil (bassa Cambogia altre province (tranne Pnhom Penh) atovaquone- Cina (Yunnan, Hainan) proguanil (bassa resistenza al a Irian Jaya e Lombok Laos (tranne Vientiane) Myanmar (ex-Birmania) Papua N. Guinea < 1800 m. Sabah Solomon Islands Timor Est Vanuatu Vietnam (non rischio in città, delta del Fiume Rosso, pianure costiere a nord di Nha Trang) Filippine (aree rurali < 600 m.; non rischio a Cebu, Leyte, Bohol, Catanduanes, Manila città) proguanil Indonesia (tranne Bali, Giava e città; Lombok e resistenza al a Timor Est v. sopra) clorochina Malesia e Sarawak (aree in piena foresta) presente molto basso altre aree, compresi la maggior parte dei circuiti misure anti turistici classici in Bali, Giava, Cina, Malesia, America Latina e Caraibi Il rischio di trasmissione di P.falciparum clorochino-resistente è piuttosto elevato nel a regione amazzonica del Brasile (parte degli stati Amazzonia, Acre, Maranhao e Mato Grosso), Colombia, Perù, Bolivia e Venezuela, ma riguarda soprattutto viaggiatori destinati a soggiornare in zone extraurbane in foresta o in prossimità del a stessa. Un rischio simile esiste in Guyana, Guyana francese e Suriname, soprattutto nel e zone interne. La scelta (nel caso si decida per una profilassi) è tra doxiciclina, atovaquone-proguanil e meflochina. Nel e altre aree rurali di (Bolivia (< 2500 m.), Ecuador e Perù (<1500 m.), Panama (est del canale) e Venezuela (tranne le coste) predomina P. vivax ma vi è anche trasmissione di P.falciparum, anche clorochino-resistente: si indica l'associazione clorochina-proguanil. P.falciparum è presente anche a Haiti e in Rep. Dominicana (recenti outbreaks anche in località molto frequentate da turisti come Punta Cana), sensibile a clorochina (profilassi sempre indicata). Infine, nel a maggior parte del e altre aree, compresa tutta l'America Centrale, la trasmissione malarica riguarda in grande prevalenza P. vivax e la scelta è tra clorochina e nessuna 6. GRUPPI A RISCHIO SPECIALE
I bambini sono ad alto rischio di contrarre la malaria, poiché possono ammalarsi rapidamente e in modo grave. Si sconsiglia sempre un viaggio in zone ad alto rischio malarico, a meno che non sia assolutamente necessario. La letalità nel bambino piccolo è più elevata che nel 'adulto (fino al 30% nel corso del primo episodio malarico, se non trattato tempestivamente). E' necessaria una profilassi farmacologica appropriata, oltre al e misure di protezione individuale. La febbre in un bambino di ritorno da un viaggio in una zona malarica deve essere sempre considerata sintomo di malaria e trattata come un'urgenza, fino al chiarimento diagnostico. Il ritardo diagnostico-terapeutico, sia in ambiente di medicina generale che ospedaliero, deve essere considerato mala pratica medica. In caso di viaggi in zone a rischio malarico è indispensabile proteggere accuratamente i bambini dal e punture di zanzare, soprattutto dal tramonto al 'alba, utilizzando repel enti e zanzariere per cul e o lettini. Nei casi in cui la profilassi sia indicata, si raccomanda la somministrazione di farmaci antimalarici anche ai bambini al attati al seno, in quanto i farmaci che passano nel latte materno sono insufficienti per la loro protezione. Negli ultimi anni è in sensibile aumento il numero di casi di malaria nei bambini figli di immigrati, che contraggono la malattia recandosi nei Paesi di origine dei genitori. Molti di essi, nati in Italia, non hanno acquisito alcuna forma di immunità nei confronti dei plasmodi e pertanto la malattia può presentarsi in modo più severo e con alta probabilità di esito infausto. Essi presentano un rischio maggiore rispetto al comune turista, in quanto soggiornano generalmente in zone ad elevata endemia e per un periodo più lungo, e vengono protetti meno sia in modo meccanico-chimico che farmacologico. Casi mortali e casi complicati sono stati segnalati negli ultimi anni in questo gruppo. Inoltre nel a nostra esperienza sono soggetti a un maggior rischio di ritardo diagnostico-terapeutico. Dosaggi e controindicazioni dei vari schemi profilattici sono stati trattati nei capitoli specifici e relative tabel e. Ricordare che il peso è un indice più affidabile rispetto al 'età. La meflochina ad esempio può essere somministrata a un bambino di età inferiore ai 3 mesi, purché di peso > 5 kg, e sempre che il rischio lo giustifichi. La malaria contratta in gravidanza aumenta il rischio di malaria grave, prematurità, aborto, insufficienza ponderale al a nascita con possibilità di morte neonatale. Quindi: sconsigliare sempre i viaggi in zone malariche, specie dove vi sia il rischio di malaria da P. falciparum;consigliare l'applicazione scrupolosa del e misure di protezione personale; usare repel enti chimici in dosi non superiori a quel e indicate dal e case produttrici; consigliare sempre la profilassi farmacologica in caso di permanenza in zone ad alto rischio (usare l'associazione clorochina e proguanil nel primo trimestre di gravidanza, ma con l'avvertenza che la sua efficacia è molto inferiore nel e aree di resistenza al a clorochina); la meflochina può essere usata con sicurezza solo dal IV mese di gravidanza, mentre vi è evidenza che nel primo trimestre può causare aborto. Tuttavia, se il rischio malarico è molto elevato, esso va bilanciato con quel o associato al a profilassi. La doxiciclina e l'atovaquone-proguanil sono Si raccomanda la somministrazione di acido folico 5 mg al giorno nel caso in cui si usi proguanil in prfilassi (Bradley 2001). Cercare immediatamente assistenza medica in caso di sospetta malaria. Iniziare l'autotrattamento di emergenza (farmaco di scelta: chinino) solo se non è possibile trovare immediatamente un medico. E' opportuno tuttavia ricorrere al 'assistenza medica, pur avendo assunto farmaci per l'autotrattamento. Viaggiatori a lunga permanenza Il rischio di seri effetti col aterali associati al 'assunzione di clorochina e proguanil ad uso profilattico è basso. Tuttavia, due volte l'anno è opportuno eseguire uno screening per la rilevazione di eventuali danni al a retina in chi ha preso 300 mg di clorochina al a settimana, per più di 6 anni, e richiede ulteriore profilassi (lo screening va fatto dopo tre anni se il viaggiatore ha assunto una dose giornaliere di 100 mg). Se si osservano alterazioni del a retina, va prescritto senz'altro un altro farmaco. I dati indicano che la meflochina non provoca seri effetti col aterali se viene usata per lunghi periodi. Il rischio di seri effetti col aterali legati al 'uso di doxiciclina per lungo tempo non è ancora ben conosciuto. La meflochina e la doxiciclina devono esser riservate per coloro che sono esposti a rischio maggiore di infezione. Persone che devono viaggiare frequentemente Alcuni viaggiatori, quali i membri degli equipaggi aerei, fanno spesso brevi scali in aree endemiche per numerosi anni. Questi viaggiatori possono decidere di riservare la chemioprofilassi solo per aree ad alto rischio. Tuttavia, devono proteggersi in modo sistematico e rigoroso contro le punture di zanzare ed essere pronti a dover affrontare un attacco di malaria: devono sempre portar con sé farmaci antimalarici per un trattamento di riserva d'urgenza, consultare immediatamente un medico in caso di febbre e, in mancanza di assistenza medica immediata, ricorrere al 'autosomministrazione. Viaggiatori con altre patologie di base Epilessia Evitare meflochina e clorochina (che può essere sostituita da proguanil nel e aree in cui è indicata da sola). Doxiciclina e atovaquone-proguanil non presentano controindicazioni. Insufficienza renale Il proguanil ha metabolismo prevalentemente renale. Benché vi sia la possibilità di ridurre il dosaggio in base al a clearance del a creatinina (Bradley 2001), è da considerare preferibile la scelta di schemi alternativi. Insufficienza epatica Tutti farmaci sono controindicati in presenza di insufficienza epatica grave. L'associazione clorochina-proguanil è la più innocua in caso di insufficienza epatica lieve. Dati supplementari sono necessari con urgenza sui pazienti con epatite cronica e cirrosi epatica (Bradley 2001). La malaria non è considerato un'infezione opportunistica, sebbene recentemente uno studio in Uganda e qualche case report sembrano suggerire un rischio più elevato di malaria grave nei pazienti immunodepressi. I viaggiatori con queste caratteristiche sono diventati rari grazie ai nuovi farmaci antiretrovirali, ma è sicuramente raccomandabile una scrupolosa profilassi in Malaria cronica o splenomegalia iperreattiva malarica Casistiche recenti (Van den Ende 2000; Bisoffi 1998) indicano una prevalenza relativamente elevata di splenomegalia iperreattiva malarica nel gruppo degli europei, in genere missionari, espatriati da lungo tempo in aree ad alta trasmissione malarica. Questa sindrome, mortale a lungo termine se non trattata, è caratterizzata da splenomegalia massiva, aumento del e IgM circolanti e degli anticorpi anti-P.falciparum. La cosiddetta sindrome non conclamata è caratterizzata da almeno due dei tre parametri: in pratica va sospettata se un soggetto di questa categoria presenta un anormale aumento del e IgM soprattutto se accompagnato da splenomegalia, anche moderata. La sindrome non conclamata evolve probabilmente, nel a maggior parte dei casi, verso la sindrome conclamata (Van den Ende 2000). Infine, vi sono indicazioni, pur in assenza di evidenze certe, che la sindrome, conclamata o meno, rappresenti un fattore di rischio per la Blackwater Fever (emolisi massiva intravascolare scatenata da chinino, meflochina o alofantrina in soggetti semi-immuni per malaria). Per tutti questi motivi, soggetti di questo gruppo non dovrebbero tornare in zona malarica: se decidono di ritornarvi comunque, la profilassi dovrebbe essere con meflochina a lungo termine (ma una scarsa compliance potrebbe esporre il soggetto al rischio di BWF) o preferibilmente con doxiciclina, benché in entrambi i casi non vi siano certezze sul a durata massima del a profilassi da consigliare. Splenectomizzati Innanzi tutto è fondamentale prevenire splenectomie ingiustificate in soggetti residenti in area malarica. Gran parte del e splenomegalie in questo gruppo sono probabilmente da ascrivere al a sindrome appena descritta e non vi è alcuna indicazione al a splenectomia nel a grande maggioranza dei casi, benché ciò sia avvenuto frequentemente e vada considerato mala Un soggetto senza milza non dovrebbe recarsi in zona malarica, e nel caso lo debba fare è indispensabile usare le più meticolose misure anti-zanzara e un'adeguata chemioprofilassi. 7. AUTOTRATTAMENTO
Nel 90% dei viaggiatori che contraggono la malaria in area endemica la malattia si manifesta solo dopo il rientro nel Paese di origine. Tuttavia, un numero ristretto di viaggiatori può presentare i sintomi del a avvenuta infezione prima del rientro e potrebbe non trovare cure appropriate entro 24 ore dal 'insorgenza dei sintomi, in quanto al oggiano in luoghi isolati, lontani dai centri di cura. In questi casi è opportuno consigliare l'autotrattamento in attesa del 'intervento del medico. Non si deve peraltro ignorare che anche in presenza di presidi medici locali la loro qualità deve essere conosciuta, altrimenti è comunque meglio procedere con l'autotrattamento. Alcuni possibili schemi sono indicati nel a tabel a 5. Tabel a 5: alcuni schemi di autotrattamento (dosaggi adulti, solo per emergenza se non è possibile raggiungere in 24 ore un centro medico affidabile) per P.falciparum in aree di resistenza al a clorochina (tradotta, adattata e semplificata da Bradley, 2001) Trattamento (ord. alfabetico) atovaquone – proguanil (Malarone) 4 c. al dì in dose singola per 3 gg. pirimetamina- chinino 10 mg/Kg x 3/die (max. 2500 mg./die) sulfametopirazina sulfametopirazina 3 c. in IV giornata chinino - dossiciclina chinino c. sopra accompagnato da doxiciclina 100 mg., 1 c. x 2 al giorno x 7 giorni 15 mg./ Kg (max. 4 c.) in due dosi interval ate di 6 ore 8. DOPO IL RIENTRO
Il messaggio in assoluto più importante in una sessione di consulenza preventiva per un viaggiatore che si rechi in zona malarica, anche a basso rischio, e indipendentemente dal 'assunzione o meno di chemioprofilassi, è il seguente: in caso di febbre, consultare immediatamente un centro specializzato per la diagnosi e cura del a malaria. Il messaggio alternativo e più frequente, ovvero di consultare il proprio medico di famiglia, non è corretto, poiché la maggior parte dei decessi malarici in Europa sono attribuibili da un lato al ritardo da parte del paziente, e dal 'altro al a sottovalutazione del problema da parte del medico di famiglia (Van den Ende 2001). I centri specializzati dovrebbero essere accreditati in base quantomeno al e seguenti caratteristiche: a) un numero minimo di casi trattati ogni anno; b) qualità del a diagnostica di laboratorio in urgenza; c) tempestività del a diagnosi: una sospetta malaria in un soggetto non immune deve essere diagnosticata e del caso trattata al momento del a presentazione in urgenza, che sia in orario diurno, notturno o festivo. Un censimento dei centri di ogni regione che rispondono a queste caratteristiche dovrebbe essere effettuato dal e società scientifiche competenti, al a stessa stregua dei centri preventivi, e fornito ai viaggiatori assieme al e altre informazioni. Ci auguriamo di potere fornire la lista aggiornata dei centri accreditati (preventivi e clinici) nel a prossima edizione di queste linee 9. CONCLUSIONI
La situazione è decisamente migliorata rispetto al 'ultimo decennio, caratterizzato da un sostanziale immobilismo nel a chemioprofilassi antimalarica. Disponiamo di due valide alternative al a meflochina, un vecchio farmaco (la doxiciclina) e uno relativamente nuovo (il Malarone), entrato già da anni nel a pratica corrente di terapia e profilassi in molti paesi europei e ora anche in Italia. Nuovi farmaci promettenti per la profilassi, sia per l'efficacia che per la tol erabilità, sono in fase avanzata di valutazione. Vari candidati vaccini sono pure in corso di trial ma non sembrano poter essere disponibile a breve-medio termine. Infine, non possiamo che ribadire che l'unica prevenzione assoluta del a malaria è evitare di essere punti da una zanzara infetta: le misure di protezione anti-zanzara sono il caposaldo di una corretta 10. BIBLIOGRAFIA
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Source: http://www.coritour.it/images/LineeGuidaAntimalariaDIC_2003.pdf

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